Il 25 aprile prossimo si correrà la 68^ edizione del Gran Premio Liberazione, conosciuto anche come “Mondiale di Primavera”, una delle manifestazioni sportive più longeve della Capitale, seconda solo al Concorso ippico di piazza di Siena. Ma si sa, la crisi non scende a patti né con la tradizione né con il prestigio, e il momento è di quelli neri per tutti, anche se nessuno vuole mollare. “La storia della corsa ci consegna la responsabilità di mantenerla in vita, nonostante le difficoltà” ha scandito dal palco l’83enne Eugenio Bomboni che dagli anni 60 ha legato il suo nome alla corsa più ambita a livello dilettantistico e ora è presidente onorario del Velo Club Primavera.
Si cercano fondi, si fa appello agli sponsor, tentando di sventolare l’esca del turismo come appeal di contorno, e qui non servirebbero neanche tante parole: l’Aventino, le Terme di Caracalla, il Colosseo; quale città potrebbe offrire una scenografia come questa?
Fare sport godendo delle bellezze cittadine; un tema caro anche al presidente Viola. “Il Coni Lazio è vicino in termini di promozione a ogni evento capace di coinvolgere attraverso una serie di iniziative collaterali aperte, in modo che i romani si riapproprino della bicicletta – ha sottolineato riferendosi alle novità introdotte con l’edizione 2013, che prevede una crono per cicloamatori, una gara per giovanissimi e perfino una “passeggiata” verso le bellezze dell’Appia Antica per i cicloturisti. Per il presidente del Velo Club Primavera Andrea Novelli “l’intenzione è di coinvolgere sempre più la città, ribadendo senza sosta l’importanza delle due ruote ecologiche e soprattutto di una circolazione sicura”. In tutto questo il rischio, forse, è quello di dimenticare l’aspetto tecnico di una competizione unica nel suo genere, da sempre vetrina privilegiata di talenti da ogni parte del mondo. Anche quest’anno la squadra da battere sarà quella australiana, proveniente da un paese immenso, dove le distanze si contano in ore di volo, ma con un governo che sostiene la bicicletta e i suoi utenti. Già. Perché in fondo, se davvero come afferma il maestro Enrico Benaglia, che al “Liberazione” ha dedicato la locandina dell’evento “lo sport può dare lo sprint all’arte”, allora è solo una questione di volontà. Con la partecipazione e l’impegno di tutti. (FB)
Meglio di cosi davvero non poteva andare. Il Mondiale Cadetti di Porec ha incoronato Camilla Mancini campionessa iridata individuale e a squadre di fioretto. Per la 18enne atleta delle Fiamme Gialle che si allena alla Scherma Frascati, si tratta della consacrazione di una stagione al top, dove nella categoria U 20 ha vinto tutto il possibile, dalle gare di World cup ai titoli nazionali. “Ci speravo, ma non ci credevo molto. Il Mondiale è una gara a sé e basta una piccola disattenzione per rovinare tutto.” In realtà Camilla, il suo momento di defaillance l’ha anche vissuto, durante l’assalto più duro, quello contro la francese Mpah-Njanga, quando l’avversaria era in vantaggio 14-11. “Per un momento ho pensato di aver buttato via tutto, poi ho ritrovato forza e concentrazione per superare in rimonta la Mpah-Njanga 15-14. Forse, questo mi ha dato lo sprint per affrontare al meglio l’ostacolo più pericoloso, l’americana Kiefer”. A Lee Kiefer bronzo mondiale assoluto, 5^ alle Olimpiadi di Londra, Camilla rifila un 15-9 che dice tutto. A quel punto tra lei e il titolo c’è solo la russa Pirieva, e l’azzurra chiude la pratica con un 15-12.
Una veloce esperienza in piscina, abbandonata già a 5 anni per la pedana. “Non amavo molto il nuoto, così mio padre Pietro, pentatleta, mi suggerì di provare la scherma”. I primi anni li trascorre ad Anzio, dove vive con la famiglia prima del trasferimento a Frascati e dell’approdo presso una delle scuole più titolate d’Italia. Nella società castellana viene accolta subito sotto l’ala di Salvatore Di Naro, allenatore, tra gli altri, di Valerio Aspromonte. “Aveva per me sempre un occhio di riguardo, ero la più piccolina del gruppo”. Seguirà quindi l’esperienza più formativa, quella con il compianto Stefano Simoncelli. “Una persona eccezionale, dal punto di vista tecnico e umano, che mi ha insegnato a capire i miei errori per essere in grado di migliorare.” E per ultimo, l’attuale guida tecnica di Camilla, Marco Ramacci. “E’ il più giovane dei tre. Con lui il rapporto, sempre nel rispetto dei ruoli, è quasi alla pari. Nel senso che c’è anche amicizia, vista la vicinanza di età.” Amicizia che regna anche nella squadra azzurra. “Soprattutto con Francesca (Colombo, ndr), con la quale ho diviso gran parte del percorso sportivo e molte esperienze”. Si sta preparando per il grande salto Camilla Mancini, che la prossima settimana volerà con la prima squadra, prima a Seul e poi a Shangai per la World cup. “Il mio modello ideale? Un bel mix di Elisa (Di Francisca), Arianna (Errigo), che adesso si allena con noi a Frascati, Valentina (Vezzali) con la sua grinta e naturalmente anche Ilaria (Salvatori), che conosco in pratica da sempre.” Proprio come in una partitura musicale, grande passione di Camilla, dove s’incontrano armonicamente fiati, archi e percussioni, dando vita a uno spartito perfetto. “Stile Pink Floyd, per intenderci”. (F.B.)
Si è tenuta ieri presso la sede del C.R. Lazio la prima riunione della Consulta Regionale, organismo voluto dal presidente Viola con lo scopo di individuare proposte utili da sottoporre alla Giunta in tema di sport. Con il presidente della Consulta incaricato Gianpiero Mauretti (Nuoto), erano presenti i presidenti regionali Francesco Martini (Basket); Fabio Bertolacci (Motonautica); Silvio Di Francia (Lotta, Judo, Karate); Massimiliano Moreo (Pesi); Pier Claudio Morino (Badminton); Carlo Scatena (Golf); Stefano Salvatore (Scherma); Luigi Maggi (Scacchi); Daniele Rosini (CSI); i delegati regionali Salvatore Manganaro (Ipovedenti-CIP) e Francesco Arcuri (Pallatamburello); la vice persidente FIV – IV Zona Angela Cattaneo e il rappresentante dell’Opes Roma Marco Volponi.
Ciascuno dei presenti ha portato alla discussione elementi interessanti da sottoporre alla prima Giunta regionale utile – ha dichiarato Mauretti – che si terrà entro il 10 maggio prossimo. Con particolare riferimento ai temi dell’educazione sportiva, attraverso una formazione mirata di tecnici e dirigenti per seguire il percorso sportivo intrapreso dai giovani e che sappiano inoltre instaurare un colloquio genitoriale sul tema del giusto supporto da offrire in casa. Si è parlato dell’importanza della presenza e dell’uso corretto sui campi da gioco del defibrillatore e di come superare le difficoltà, per gli studenti con disabilità, di praticare sport all’interno di una scuola spesso impreparata a soddisfare le esigenze dei diversamente abili. Pieno accordo, inoltre, sull’importanza del messaggio veicolato dal progetto: I Valori nello sport, che andrebbe esteso su rete regionale, ma soprattutto si è stabilito un impegno per tutti che sarà, in tempi di crisi e ristrettezze, quello di puntare più sulle idee che non sulle risorse economiche, ancora difficili da quantificare.
Martin Richard, 8 anni, ucciso nell'attentato alla maratona di Boston ieri, 15 aprile.
Riccardo Viola è stato eletto in Consiglio Nazionale come Rappresentante dei Comitati Regionali per il Centro dall'Assemblea che si è tenuta oggi a Roma. Viola, Presidente del Comitato Regionale CONI Lazio (con 5 voti, una scheda bianca), ha superato l'altro candidato Umberto Suprani, Presidente del CONI Emilia Romagna. L'elezione si è resa necessaria dopo le dimissioni presentate da Fabio Sturani l'11 marzo scorso.
Con Viola il Lazio entra per la prima volta in CN da quando, con la riforma Melandri, ne fanno parte anche i rappresentanti del Territorio. “Sono lieto si sia giunti a una decisione condivisa – ha dichiarato Viola - che non vuole essere solo il premio al lavoro svolto da una persona, ma il riconoscimento del ruolo di una intera regione, anche se ciò non toglie che sarò la voce delle istanze di tutto il Centro.”