Storie di Sport. Autodifesa, disciplina interiore, coreografia: le arti marziali sbarcano al Castello

L’ipotesi più accreditata è che il karate sia nato nella prefettura di Okinawa, una manciata di isole che si allungano, ultima propaggine del Giappone, verso il tropico del Cancro e la Cina. Lo Shogun che all’epoca vi amministrava il potere, viveva nel Castello di Shuri, dov’era consuetudine assistere all’addestramento dei karateka, molto numerosi anche a seguito di un editto che proibiva a chiunque l’uso delle armi (che per un periodo furono rastrellate e conservate proprio all’interno del Castello). Oggi quel luogo è patrimonio mondiale dell’Unesco, come Castel Sant’Angelo e l’intero territorio compreso all’interno delle mura Aureliane, a Roma. Anche se Shuri e il mausoleo di Augusto sono molto differenti tra loro, ieri sera, affacciandosi sui bastioni del monumento che guarda San Pietro, il senso di straniamento fisico-temporale era in agguato. Decine di karate gi, indossate da atleti delle Fiamme Oro e da altri gruppi sportivi e società provenienti da tutto il Lazio, guizzavano nella notte romana per la puntata di “Storie di Sport a Castel Sant’Angelo” dedicata alle Arti Marziali. “E’ stato fatto di un’arte da guerra uno sport, e noi siamo tra i milioni di custodi nel mondo di questa tradizione” ha dichiarato presentando la serata il presidente regionale della FIJLKAM Silvio Di Francia, che ha anche aggiunto “in Italia il Lazio rappresenta un’eccellenza assoluta nell’ambito di questa disciplina.” Dopo aver passato in rassegna i molti successi riportati nelle competizioni nazionali e internazionali, illustrati dal Commissario tecnico straordinario Cinzia Colaiacono (un’esperienza per lei anche a “I Giovani incontrano i Campioni”), Maestro 5° dan, una delle migliori interpreti mondiali dello Shito Ryu, uno spazio è stato dedicato agli atleti con disabilità della FSSI, che affronteranno a breve la preparazione per i prossimi Mondiali in Armenia. Come sempre, al loro fianco, il Maestro Luca Nicosanti, premio CONI Lazio 2014 nella categoria “miglior tecnico”: “Importante l’apertura della FILKAM al discorso della disabilità nel karate –ha affermato - si tratta senza dubbio di un supporto importante e necessario per questi ragazzi che ce la mettono tutta, dimostrando che lo sport in alcune situazioni è la migliore terapia in assoluto. La continua crescita del nostro movimento, d’altronde, ci fa sperare in un possibile riconoscimento a livello di Paralimpiadi”.  Ultimo appuntamento martedì prossimo, 1 ° settembre, con il taekwondo.