Coni Lazio. I Valori "speciali" di un'atleta normale: Gianluca Cacciamano a Torrenova

Le emozioni e i valori nello sport, raccontate da un atleta paralimpico, hanno spesso un sapore speciale, perché testimoniano di una sfida che va ben al di là dei limiti codificati dall’immaginario collettivo, che vorrebbe lo sport riservato ai superman, ai campioni per nascita. E’ accaduto anche stavolta all’IC MEROPE di via di Torrenova, dov’è venerdi stato ospite il nuotatore paralimpico Gianluca Cacciamano, alla sua prima esperienza nel progetto. Il pluricampione italiano di nuoto in varie categorie e protagonista di grandi imprese anche nel fondo in mare, ha esordito svelando quello che ha chiamato il “suo segreto”. “Sembro un atleta e una persona normale” ha esordito, “ma ragazzi, anche se nessuno di voi se n’è accorto, io non ho una gamba, la sinistra, perduta dopo un incidente di moto. Ma è da lì che è partita la mia sfida sportiva e umana. Ho sofferto, ma ce l’ho fatta”. Un esordio che ha lasciato il segno perché s’è subito instaurato un rapporto eccezionale con i ragazzi e le ragazze, studenti di una scuola a forte connotazione multietnica, ubicata in un quartiere “disagiato” della capitale, e che, evidentemente, ha ben chiaro nelle sue varie componenti il concetto di diversità da tramutare in opportunità. Una scuola, va detto, ordinata, poliedrica, stimolata a fare delle ore curriculari un laboratorio di idee e d’incontri. Un esempio. E il rapporto dei ragazzi con Gianluca Cacciamano si è trasformato in un botta e risposta straordinario, bello come pochi altri. “Studio, lavoro e sport. Come ce la fai?”. “Chi ti ha aiutato di più nella tua disavventura?” “Come hai fatto a scordarti delle sconfitte”. “Che hai provato a ricominciare a nuotare e alla prima vittoria?” “Che rapporto hai con l’acqua?” “Con lo Sport ti senti libero?”, “Cosa mangi?”, “Cosa pensi di chi bara con il doping?”. Gianluca ha risposto a tutti gestendo direttamente il microfono tra le fila degli studenti e ha a sua volta posto domande. Standing ovation quando ha dichiarato il suo amore per la Roma. Ha concluso con un “fate sport ragazzi, starete meglio con gli altri e con voi stessi. Per me è stato fondamentale per risollevarmi, ma lo è per tutti, se diventerete o meno campioni non importa e poi ricordatevi che anche nel calcio e negli sport professionistici, dove lo star system sembra impadronirsi dei sentimenti, i campioni si divertono sempre. Dovete farlo anche voi pensando ai veri valori”. Finale di mattinata dedicato agli autografi a dimostrazione che gli alunni,al di là del campione che il progetto propone, guardano più al valore umano. Il segreto dei I VALORI NELLO SPORT, è proprio questo. A coordinare il Delegato CONI Alessandro Fidotti che ha avuto parole di plauso per la scuola e per la professoressa Maria Luisa Alesse che ha preparato al meglio l’incontro.