CONI Lazio, interesse e partecipazione al convegno “ Team Sport: quale futuro nello sport italiano”
Un tema importante: quello delle buone pratiche e proposte che cambino il trend della disaffezione giovanile allo sport agonistico. Alla chiamata della Libertas hanno risposto in molti, istituzioni e tanti dirigenti di varie Federazioni ed Enti di Promozione, tutti con il loro bagaglio in termini di promozione e tutto quello che stanno attuando per andare in controtendenza al tema affrontato. Ma si è dibattuto anche di altri argomenti come la scarsa diffusione di impiantistica sportiva, l’importante funzione sociale degli sport di squadra nella fase evolutiva, in termini di aggregazione e inclusione sociale e la mancanza di progetti di promozione ampi e diffusi che possano contrastare il drop out che si lega al percorso di studi e di vita dei ragazzi.
I saluti iniziali sono stati in realtà importanti interventi istituzionali: le parole di Roberto Tavani della Segreteria Particolare del Presidente Regione Lazio Zingaretti, hanno aperto il focus con un barlume di speranza sull’impegno della Regione per importanti investimenti e progetti dedicati allo sport che dovrebbero finalmente andare in porto e che per gli sport di squadra possono significare moltissimo per il loro futuro; Riccardo Viola, quale Presidente del CONI Lazio che ha ospitato l’evento, ha sottolineato l’importanza dell’attività di promozione scolastica e ha dato la sua disponibilità a “varare” un progetto multisport nelle scuole, mirato agli sport di squadra. Gli interventi si sono susseguiti con il Presidente Nazionale Libertas, Luigi Musacchia che ha focalizzato come la disponibilità degli impianti da gioco sia, per gli sport di squadra, un elemento irrinunciabile per la loro esistenza (un maratoneta ha innumerevoli spazi per allenarsi, gli basta una strada; ad una squadra serve un campo, un palazzetto una struttura…); ha inoltre enfatizzato il ruolo degli enti di promozione per un “affiancamento” all’attività agonistica in termini di “recupero di campioni” dando la disponibilità della Libertas a sostenere l’attività di promozione come pure quella di formazione degli operatori. Tra i saluti anche quello del Segretario Generale del Comitato Italiano Paralimpico Giunio De Sanctis che, informando i presenti dei prossimi passi che accompagneranno la definizione del CIP come Ente pubblico, ha ribadito l’importanza che proprio tra le istituzioni sportive ci sia la massima coesione per poter raggiungere obiettivi condivisi.
Sono quindi intervenuti:
il Segretario Generale Fidal Fabio Pagliara che , dopo un inciso a difesa degli atleti che sono stati “sbattuti in prima pagina” pur non avendo alcun caso di doping nella loro carriera, ha sottolineato l’importanza di coltivare e ampliare il senso di appartenenza nei confronti di chi è solo un amatore o fa attività sportiva in modo saltuario e non si riconosce nella federazione di riferimento. il vice-presidente Federbasket, Gaetano Laguardia che ha svelato ai presenti la formula vincente del 3contro3 che nel basket ha assicurato la promozione tra i giovanissimi; non ancora risolti invece i problemi di promozione del basket femminile. Bruno Ruscello, ricercatore dell’Università di Tor Vergata , che ha presentato alcune riflessioni sull’individuazione del talento, sull’importanza di condividere definizioni e concetti che, nel percorso di sviluppo degli sport di squadra, diventano contenuti e motivazioni. Claudio Martinelli, Presidente del Comitato Provinciale Fipav, che nella promozione scolastica ha trovato la formula vincente per posizionare la pallavolo tra i primi sport in tutte le regioni d’Italia.
Insomma, colti tutti gli aspetti e gli ambiti che lo sport investe, compreso quello sempre più emergente di strumento sociale. In tal senso la chiusura è stata affidata a due progetti che puntano a enfatizzare il ruolo di inclusione sociale e di recupero dei soggetti (cosiddetti “a rischio”), che sono la spina nel fianco delle nostre periferie. Questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto dal progetto “Calcio Sociale” realizzato nel difficile quartiere di Corviale a Roma, e di cui ha presentato una toccante testimonianza Massimo Vallati Responsabile del Calcio Sociale