Coni Lazio. Marco Lodadio, un volteggio per i Valori

E’ nato e cresciuto a Frascati ma non tira di scherma, né ha mai pensato di correre dietro una palla ovale. Marco Lodadio è la promessa del Lazio per la ginnastica azzurra, sport quanto altri mai complicato, duro e per di più soggetto alla fallibilità del giudizio umano. Per questo non si spiega il motivo, se non a causa delle rare apparizioni televisive, e di conseguenza della poca visibilità cui è soggetto, di una domanda che Marco si è sentito rivolgere nel corso della visita all’I.C. Massimo D’Azeglio per i “Valori nello Sport”: “ma la ginnastica artistica non è uno sport da donne? non ti hanno mai preso in giro quando eri piccolo per la tua scelta?”. “Se qualcuno provava a farlo – ha ribattuto prontamente Lodadio – mi mettevo sulla verticale e ci rimanevo per un po’, quindi invitavo chi mi stava di fronte a fare lo stesso”. Da quei tempi il ginnasta della ASD Vigna Pia ha percorso molta strada, scalando posizioni nel ranking nazionale del volteggio, dove si è laureato campione assoluto nel 2012 dopo un bronzo europeo ai campionati juniores di Birmingham nel 2010. Per Mimmo Leone, che lo ha scoperto e svezzato tra le mura della palestra della Magliana, Marco è un talento puro, di quelli che arrivano prima degli altri, che fanno anche meno fatica in uno sport dove il sudore è il pane quotidiano. Talvolta pecca ancora d’irruenza per la giovane età, o viene tradito dall’inesperienza, come in occasione dei mondiali di Anversa, nel debutto sul palcoscenico dei “grandi” dove è arrivato “lungo” sul Dragulescu; ma il suo salto è di quelli con il quoziente di difficoltà tra i più alti. Agli anelli è rimasto fuori dalla finale, ma quello è un attrezzo per piccoli Big Jim, mentre Marco si esprime meglio dove può dare libero sfogo alla sua esplosività. Un tratto distintivo, una caratteristica che ieri ha saputo tenere a bada di fronte ai cento e passa studenti che hanno partecipato all’incontro, alla presenza dell’assessore alle Politiche Educative del comune di Frascati Armanda Tavani e del consigliere delegato allo Sport Matteo Filipponi. Non mancava Antonia Paparelli, oggi nella giunta Coni Lazio e un passato di grande attività a favore della ginnastica sul territorio. Con lei il consigliere della Federazione Roberto Carminucci, figlio di Giovanni, che dopo aver scolpito il suo nome nella Storia della ginnastica azzurra, ha scelto di insegnare ai più giovani. Quelli come Marco Lodadio, che non erano ancora nati quando Chechi dominava la scena internazionale, ma che sono destinati a raccoglierne l’eredità. E a trasmetterla a loro volta. (nella foto Lodadio, al centro, circondato dagli alunni della D’Azeglio)