CONI Lazio, Sabato 23 giugno le vecchie glorie di Roma e Lazio sfideranno i rifugiati vincitori del torneo dell'Amicizia
Nell’ambito dei progetti sociali legati alla promozione dello Sport per tutti, il Comitato Regionale Lazio del CONI ha patrocinato, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, la partita di calcio “Champions#withRefugees”, organizzata dall’UNHCR, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, che si pone l'obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei rifugiati in Italia e sui motivi che li costringono a fuggire dal proprio paese riconoscendo il ruolo chiave dello sport come strumento di aggregazione e integrazione.
A scendere in campo, sabato 23 giugno, allo Stadio delle Tre Fontane, saranno la rappresentativa di stelle del calcio del passato di Roma e Lazio, capitanate da Damiano Tommasi, e la squadra che il 21 maggio scorso, allo Stadio Olimpico, ha vinto la 3^ edizione del Torneo dell’Amicizia. Una squadra composta dai giovanissimi rifugiati e richiedenti asilo del progetto Nazionale FAMI, provenienti dalla Città dei Ragazzi della Pisana, Roma. Per i giovani rifugiati sarà una giornata memorabile, in quanto giocheranno contro alcune tra le più note stelle del passato dei due club calcistici della Capitale.
In campo, fischio d'inizio alle 17.30 (ingresso gratuito), scenderanno infatti Damiano Tommasi, Simone Perrotta, Vincent Candela, Katia Serra, Bruno Giordano, Cristiano Bergodi, Patrizia Panico, Fabio Petruzzi, Giuliano Giannichedda, Stefano Fiore, Alessandro Iannuzzi, Giampaolo Di Magno, Massimo Piscedda, Fabrizio Romondini, Massimo Bonanni, Giuseppe Incocciati, e volti noti dello spettacolo, tra i quali lo scrittore Giuseppe Catozzella e il conduttore di Propaganda Live Diego Bianchi, in arte Zoro.
“Sarà un'altra giornata emozionante per questi giovani – dichiara Riccardo Viola, Presidente CONI Lazio - che dopo aver giocato nel tempio del calcio nazionale, lo Stadio Olimpico, ora potranno sfidare i grandi campioni del passato. Anche noi saremo emozionati, perché abbiamo sposato il progetto Nazionale FAMI e vedere dei giovanissimi con storie di vita così difficili vivere un'esperienza come questa non potrà che riempirci il cuore di gioia e ci farà capire sempre di più che lo sport è il più grande veicolo di diffusione di valori positivi nella società”.