Coni Lazio. Un tuffo nei “Valori dello Sport” con Brenda Spaziani

“Ho sempre vissuto lo sport come una speciale forma d’insegnamento”. Era inevitabile che con questo genere di approccio alla materia, la strada di Brenda Spaziani un giorno s’incrociasse con quella dei “Valori nello Sport”, cha tra gli obiettivi coltiva appunto la trasmissione della cultura sportiva, proprio per tramite di campioni come Brenda.

Spettatori (molto) interessati alla “prima” della tuffatrice azzurra nelle vesti di docente del progetto del Coni Lazio, gli alunni dell’I.C. Pietrobono di Frosinone, che non si sono risparmiati in quanto a domande di ogni genere nel corso delle due ore della durata dell’incontro al quale erano presenti il Delegato Coni della provincia Massimo Mignardi, il Consigliere comunale Sergio Crescenzi e il Dirigente scolastico prof.ssa Bottoni. Dalla scelta della disciplina, tardiva (“avevo già 15 anni quando decisi di seguire le orme paterne”) e un po’ casuale (“prima praticavo la ginnastica artistica, ma un infortunio ad un braccio mi precluse questo tipo di attività”), la piattaformista della Fiamme Azzurre e dell’Aniene ha dialogato con gli studenti dei molti aspetti che compongono la vita di un’atleta di alto livello. Passione, sacrifici, gioie, aspettative che vanno a comporre il corollario di un’esistenza incentrata su un unico obiettivo principale, (“migliorarsi sempre per andare alle Olimpiadi”). Un traguardo che la Spaziani ha tagliato lo scorso anno arrivando 23^ ai Giochi londinesi; un risultato insufficiente per qualificarsi alla semifinale (“ ma l’emozione di essere lì, all’Aquatic Centre, è stata forse la più grande mai provata”), eppure indescrivibile (“ogni tuffo un volo nella libertà”).

La libertà che ha conosciuto grazie allo sport (“si impara la tolleranza, insieme alla pazienza”), dove le uniche frontiere sono quelle che ci autoinfliggiamo mentre le questioni razziali (“semplicemente non esistono”). E i sacrifici per raggiungere questi livelli? Semplicemente non si avvertono. Esistono, certo, ma sono diluiti dalla passione. Cosi come la capacità di riuscire a mettere insieme un’agenda ricca di impegni: scuola, lavoro, sport (“tutto è possibile, ma bisogna imparare a strutturarsi, darsi un criterio e seguirlo”).

Oggi Brenda vive a Trieste, dove si allena presso il Centro federale della FIN, è felicemente fidanzata e appena può torna dalla famiglia, a Frosinone (“anche loro si sono sobbarcati molti sacrifici, soprattutto economici, durante i lunghi anni che ho trascorso a Roma, ma alla fine sono contenti della mia scelta”); crede fermamente che non esista avversario più difficile di sé stessi e mette per questo il miglioramento personale al primo posto in una sua speciale classifica morale. I ragazzi annuiscono e annotano mentalmente. Forse questo è davvero un valore da ricordare. In bocca al lupo, allora, e arrivederci al 4 novembre all’I.C. Frosinone 1 con Fabrizio Donato, triplista azzurro, unica medaglia dell’atletica italiana a Londra 2012.