CONI. Presentati i dati sullo sport in Italia. La situazione del Lazio
Oltre un milione di lavoratori volontari nel mondo del no profit sportivo che rappresentano il 92% delle risorse lavorative nel mondo dello sport. Sono loro il motore di un movimento che nel nostro Paese, dal 1999 al 2011 secondo i dati dell’ultimo censimento CONI-Istat presentato al salone d’Onore al Foro Italico, ha registrato una crescita dell’84,6 %. Dei 4,8 mld di entrate economiche del 2011, l’88,6 % è di fonte privata (41,3% sono contributi degli aderenti e 28,5% vendita di beni e servizi), mentre i finanziamenti pubblici si fermano all’11,4%. Si tratta di appena due miliardi, contro i 10 che ne spende la Francia. Si tratta, in buona sostanza, del cosiddetto “modello Italia”, dove convivono elementi positivi che ci hanno permesso finora di mantenere posizioni di vertice nel ranking olimpico e zone d’ombra legate all’aspetto “dilettantistico” di tante attività, nelle cui pieghe già da tempo una parte della politica è attiva con iniziative legislative, atte a regolamentare un settore immenso, che conta quasi 100mila società sportive. In totale il 36% di tutte le istituzioni senza scopo di lucro presenti in Italia, e già questo dato basterebbe a rimarcare la necessità di un accordo condiviso nei fatti, oltre che nelle parole, atto a stabilire criteri precisi e validi per tutti.
Gli atleti tesserati per FSN e DSA di ogni fascia d’età (a.2013) sono poco più di 4 milioni 200mila. E se non sorprendono i numeri del calcio, che ne raccoglie da solo circa un quarto, la Valle d’Aosta è l’unica regione dove lo sport nazionale è sorpassato dagli sport invernali, sia per praticanti che per società sportive. Nella classifica per numero di atleti, il Lazio è al terzo posto in Italia (404.526), doppiato dalla Lombardia (854.908) e dietro il Veneto (457.665). Dato che però peggiora sensibilmente se prendiamo in considerazione l’indice di densità sportiva sul territorio, che con 7193 atleti per 100mila abitanti ci vede solo al 16° posto, leggermente al di sotto della media nazionale (7625). I cinque sport più praticati nella nostra regione sono, nell’ordine: calcio, pallavolo, tennis, nuoto e pallacanestro.
Tra chi partica uno sport in maniera frequente o saltuaria, il Lazio figura al 10° posto nella graduatoria nazionale con il 31,7%, dato si allinea sostanzialmente a quelli dei due anni precedenti. A completare il quadro complessivo, c’è un 23,3 che dichiara di praticare “solo qualche attività fisica”, mentre quasi la metà degli intervistati (44,5) ammette di non fare assolutamente nulla. Altri dati sembrano confermare il trend nazionale. Per questo non sorprende che la pratica sportiva vada di pari passo con l’istruzione, e tanto meno che la percentuale attiva di giovani provenienti da una famiglia “sportiva”, sia praticamente il doppio di chi cresce in un contesto di sedentarietà.