Convegno, "Il ruolo sociale dello sport". Viola: "Valorizziamo quanto già abbiamo". E lancia l'idea del parco sportivo sul Tevere

“Dopo l’archiviazione del progetto di Roma 2024, dobbiamo andare avanti e ripartire da quanto si è lasciato in sospeso in termini di sport sul territorio. Stamattina ho visitato il Tevere nel tratto dal ponte Duca d'Aosta al Flaminio e sono rimasto impressionato dall'incuria cui versa. La stessa che avevo notato più di dieci anni fa. Anche la mia idea è rimasta la stessa: trasformare l'area in un grande parco sportivo in pieno centro storico. Sarebbe unico al mondo." E’ stato chiaro il presidente Riccardo Viola intervenendo al convegno “Il ruolo sociale dello sport”, indetto dal CODAS e svoltosi ieri nei locali del VII municipio. “Il nostro dialogo non si interrompe e il rapporto con le istituzioni di questa città lo garantiamo anche per mezzo dei fiduciari – ha proseguito guardando la sala - il cui ruolo è quello di trait d’union con la politica”. Una politica che nel quartiere tra i più estesi e popolosi della Capitale, oggi rivendica una presenza attiva sul territorio: “abbiamo promosso un’assemblea delle società sportive per martedì prossimo 18 ottobre – ha spiegato l’assessore Elena De Santis – così da cominciare a capire le criticità di chi di sport vive”. Proprio alcune di queste criticità sono state esplicitate dal presidente del CoGISCo Massimo Tafuro, come il limite di sei anni delle concessioni degli impianti pubblici: “ Chi investe deve avere il tempo di rientrare dei soldi spesi – ha chiarito ai presenti – con concessioni più lunghe e con regole certe, o con la possibilità di stabilire un tariffario che non sia imposto dall’amministrazione, perché questo succede solo a Roma. Restando comunque nei termini del servizio pubblico”. Sul concetto di servizio pubblico, anzi di “valore sociale” si è soffermata la parlamentare PD Laura Coccia, cofirmataria di un progetto di legge che, attualmente in Commissione alla Camera, distingue nettamente tra sport e attività motoria, che è poi quella che fa la stragrande maggioranza dei praticanti. Una differenziazione che, una volta messa nero su bianco, aiuterà anche a districarsi nel variegato mondo delle ASD. “Una legge che vedrà cadere anche il principio dell’integrità fisica – ha sottolineato l’ex velocista paralimpica – permettendo alle persone diversamente abili l’ingresso nelle forze armate, come già fanno adesso gli atleti portatori di handicap.” Insomma, dell’utilità sociale dello sport spesso ci si dimentica, anche se è sancita dalla Costituzione (e lo sarà anche in futuro), come ha assicurato il tributarista Celestino Bottoni: “La nuova legge espliciterà una volta per tutte quello che vollero definire in generale i Padri costituenti, cercando di intervenire laddove sono state riscontrate anomalie, e soprattutto cercando di stabilire regole certe e univoche. Credo proprio che si supererà la responsabilità diretta del presidente dell’associazione, considerata la pubblica utilità, perché in passato qualcuno di loro in questo modo si è giocato la casa”. I lavori sono stati chiusi dal presidente della X Commissione sport di Roma Capitale Angelo Diario, che ribadendo quanto detto all’inizio dalla presidente del Municipio Monica Lozzi, ha rivendicato l’apertura dell’attuale amministrazione nei confronti del dibattito e delle proposte che arrivano “da fuori”. “L’argomento sociale ci interessa e per questo abbiamo firmato gli interventi per i lavori ordinari e straordinari sugli impianti che erano fermi da luglio 2015.” Ai saluti, Viola ha ripreso la parola cercando di concretizzare il dibattito: “A tutti voi abbiamo consegnato il censimento completo  e aggiornato dell’impiantistica sportiva di Roma, pubblica e privata, ma al tempo stesso non siamo in grado di avere una radiografia dei 160 impianti comunali. Se cerchiamo una base da dove ripartire tutti insieme, abbiamo gli strumenti per farlo.”