I Giovani incontrano i Campioni. Andrea Pellegrini in cattedra all'I.C."Cattaneo"
La forza magnetica e catalizzatrice di Andrea Pellegrini si è sprigionata stamattina al Plesso Cattaneo della SMS "Elsa Morante" di Roma. Accompagnato dall'inseparabile maestro e amico Emanuele Di Giosaffatte, con il quale sta preparando l'assalto a quella che per lui sarebbe la sesta olimpiade, il campione olimpico di Atene 2004 è stato il mattatore per due ore abbondanti dell'incontro con un centinaio di studenti accompagnati dalla professoressa Serena Ribotta. Dopo aver ascoltato la storia della sua vita avventurosa, la prima domanda che aleggiava già da un po' in un'aula magna per più di mezz'ora silenziosa e attenta, è stata come una liberazione: "ma qual'è la gamba con la protesi?" ha chiesto qualcuno. "Non si vede, vero?" ha risposto tranquillo Andrea. "Se è per questo ho una serie di gambe bioniche; per correre, per nuotare, per camminare. Solo in gara non ne ho bisogno. Anzi, sarebbe d'intralcio". Espletata la necessaria formalità, il racconto di Andrea è proseguito toccando molti argomenti; dalla famiglia ("è la mia forza e il mio rifugio, quello che faccio lo faccio soprattutto per loro"), all'importanza di coltivare dei sogni ("ne ho un cassetto pieno, per ogni sogno che riesco a realizzare ne ripongo altri dieci, in questo modo il mio cassetto è sempre pieno"), alla capacità di affrontare le avversità della vita ("ho imparato che non bisogna mai abbattersi, neanche di fronte a quelle situazioni che possono sembrare impossibili"). A testimoniarlo, una dozzina di medaglie olimpiche, mondiali ed europee sparse sul tavolo. "Ognuna di queste ha dietro molti ricordi, ognuna è costata fatica e sudore, ma ne è sempre valsa la pena." "Lo sport mi ha salvato due volte - ha continuato - prima togliendomi dalla strada, poi restituendomi la fiducia che l'incidente mi aveva portato via. Non è stato facile per niente, ma nella vita niente lo è". Dopo il fuoco di fila delle domande, Andrea ed Emanuele sono passati ai fatti con appassionanti scambi in punta di sciabola, introdotti e seguiti da spiegazioni precise e puntuali, supportate da anni di incontri come questo. L'atleta di Civitavecchia, istruttore tra le altre cose all'Accademia Musumeci Greco 1870, il prossimo 28 aprile si giocherà in Canada il 50% della qualificazione a Rio (“ne vanno 12 e io per il momento sono al decimo posto nel ranking. So bene che devo mettercela tutta perché a 45 anni devo vedermela con chi ne ha solo la metà, ma dalla mia ho la voglia e la determinazione che è la stessa di vent’anni fa”). E allora in bocca al lupo Andrea, da tutti noi!