I giovani incontrano i campioni. Dieci anni di emozioni (e a novembre si riparte)
Dal 2005, quando era ancora limitato alla provincia di Roma, il progetto più longevo del Coni Lazio a oggi è entrato in oltre 800 scuole medie per parlare di sport a 65mila studenti. E anche se molte cose sono cambiate nel nostro Paese nell’ultima decade, alcuni allarmi restano pericolosamente alti. La sedentarietà, il drop out sportivo, le difficoltà che incontra lo studente-atleta a conciliare la sua doppia veste, l’alimentazione scorretta e il fenomeno “bullismo” ancora molto diffuso, tengono in allarme e rappresentano il frutto di un sistema vetusto e difficile da scardinare. Mentre, di contro, sono aumentati in proporzione i divertissement che allettano i ragazzi appena varcata la soglia dell’adolescenza, proiettandoli in una meta-realtà dove l’approccio virtuale ha spesso il sopravvento. Per questo il sottotitolo che ha fatto da corredo all’ultima edizione del progetto del CONI Lazio ha puntato decisamente sugli “stili di vita” per poi legarsi all’attività fisica, che rimane l’unico antidoto a un invecchiamento precoce, del corpo e della mente. E’ stato introdotto l’argomento della sana alimentazione, accessorio importantissimo nel quadro complessivo del benessere individuale. Affrontare il discorso dell’attività fisica in età giovanile come elemento di crescita personale, ancor prima che di pratica sportiva propriamente detta, è un modo per coinvolgere gli studenti con un messaggio polivalente, che affianca all’emozione dell’incontro con il Campione, la consapevolezza che alla lealtà, all’impegno, alla perseveranza e al rispetto da sempre al centro del progetto dei “Valori nello Sport”, era giunto il momento di aggiungere uno spazio dedicato alla prevenzione, che aiuti a far crescere meglio i cittadini di domani. (nella foto: Gabriella Bascelli con gli alunni del "Cristo Re" di Roma)