Il saluto del Coni Lazio a Emiliano Morelli

Tra i presenti alla funzione officiata dal vescovo Rossi, il presidente Riccardo Viola, molti colleghi giornalisti, del Comitato e i due ex delegati Coni di Viterbo Alessandro Pica e Renzo Lucarini

Che cos’è un figlio? La domanda aleggia per qualche istante nella chiesa strapiena, dove un paese intero con il suo sindaco si è riunito per cercare di alleviare, almeno per un poco, il peso di un dolore che un padre, una madre, un fratello e una fidanzata si sono improvvisamente trovati a dover sopportare. Qualcosa di umanamente ingiusto, e quindi incomprensibile. Un fardello che ognuno dei presenti vorrebbe caricarsi per una piccolissima parte sulle spalle, in modo da renderlo un po’ meno gravoso. La fiducia negli altri, nel loro aiuto - scandisce nell’omelia il vescovo di Civitacastellana Mons. Romano Rossi - e il coraggio da trovare in noi stessi sono l’unguento dei momenti più difficili. Ma fiducia e coraggio sono uniti dall’amore. E oggi di quell’amore era colma la basilica della Madonna del Ruscello di Vallerano. Un amore autentico e tangibile che ha accompagnato nel suo ultimo percorso terreno Emiliano Morelli. Il figlio, e anche l’amico, il compagno di studi e di lavoro, quel lavoro a cui si era appassionato in fretta, sempre attento all’ultima novità in fatto di telecamere e montaggi. Quel lavoro che per il Comitato Lazio ci vedeva spesso insieme con il papà Massimiliano, e che ormai padroneggiava e personalizzava lasciandosi guidare da uno sguardo sensibile oltre che professionale. E poi c'è l'Emiliano allenatore dei piccoli calciatori della Polisportiva Monti Cimini, che lo hanno salutato con la casacca giallo/nera e il volto rigato dalle lacrime. Due ali di bambini che alla fine della funzione hanno circondato il fratello Leonardo, giocatore anche lui, ma nella prima squadra, cingendolo in un abbraccio fatto di emozione e singhiozzi, mentre fumogeni rossi venivano agitati dai più grandi rimarcando la sua passione per il Liverpool Football Club. Oggi, presentandoti lassù, avrai ricevuto un cappellino, un fischietto e una rete piena di palloni - sono state le parole del sindaco Maurizio Gregori - e forse una telecamera, aggiungiamo noi, con cui starai documentando questo caldo e afasico pomeriggio d’aprile. April is the cruellest month- recita T.S. Eliot - Aprile è il più crudele dei mesi, genera Lillà da terra morta, confondendo Memoria e desiderio, risvegliando Le radici sopite con la pioggia della primavera. Ma quella “speranza coperta dalle foglie” che Emiliano ha lasciato scritto tramite Facebook all’interpretazione di chi è rimasto si apre a diverse letture. Oggi prevale lo stupore e la perdita, ma il ciclo della vita e della morte è un tutt’uno, e come le foglie cadute diventano nuova linfa per la terra e le piante, la speranza e l’amore continuano a nutrire le nostre anime, perché così è stato dall’alba del mondo.IMG_4199.jpg