Integrazione e Sport: una strada aperta, una scommessa da vincere
Giornata dedicata all’integrazione attraverso lo sport, quella di ieri iniziata con l’incontro tra gli studenti dell’IC “Stefanelli”, accompagnati dal Delegato Coni Cristina Chiuso e alcuni giovanissimi atleti, figli di immigrati, il cui percorso di inclusione nella società ha avuto impulso proprio grazie all’attività sportiva (nella foto), e proseguita con il Meeting conclusivo del progetto che da due anni CONI, MIUR e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali stanno portando avanti coinvolgendo le scuole di tutta Italia. Ad ascoltare Frank Chamizo, che non appena ricevuta la cittadinanza italiana vince il titolo mondiale di lotta libera, o Anzhelika Savrayuk, che dall’Ucraina ha riportato con sé un amore smisurato per la ginnastica che l’ha condotta a vincere mondiali e medaglie olimpiche con la casacca azzurra, il manifesto “Sport e Integrazione, la vittoria più bella” elaborato dal Comitato tecnico-scientifico di CONI e Ministero sembra quasi cosa fatta. E, in verità, la partecipazione all’iniziativa è stata davvero massiccia da parte del mondo della scuola con 55mila elaborati prodotti sul tema, 1900 selezionati e 104 premiati. Dieci gli incontri con i Campioni, come quello di stamattina e un percorso denominato “Buone Pratiche”, che oggi ha premiato i migliori cinque progetti. Significativa la risposta delle Istituzioni, presenti con il ministro Poletti, il presidente Malagò, Natale Forlani, che ha preparato le basi per la legge sulla cittadinanza, Federico Sola dell’Organizzazione Internazionale sulle migrazioni (“lo sport è una scorciatoia culturale”), l’on. Sbrollini (PD) arrivata in compagnia di Bruno Molea, compagno di partito e primo firmatario della legge di cui sopra e il giurista Pierluigi Matera, che ha ricordato l’importanza dell’inclusione degli “altri” da parte di una società, come ci è stato insegnato fin dai tempi dei Romani, inclusivi per eccellenza. Giovanni Malagò ha ricordato le sue origini cubane (da parte di madre), per sottolineare la sua stretta relazione con il discorso sull’integrazione. “Lo sport è il pilone, l’elemento che spinge e fa da apripista per lo stato. E il Coni in questo senso è felice di poter indicare la strada.” Elogi anche dal ministro Giuliano Poletti, che si è spinto anche più avanti per quanto riguarda la nuova legge: “Ci sono passaggi difficili, ma noi dobbiamo essere bravi e guardare avanti. Una legge inquadra l’esistente, ma la scommessa è quella di illuminare la strada ancora da fare, non quella già fatta.”