Lo sport entra nelle carceri, a Cassino ancora un gol per il progetto a sfondo sociale
La casa circondariale di Cassino ha ospitato oggi l'appuntamento frusinate de “Lo sport entra nelle carceri”, iniziativa legata all’accordo “CONI e Regione, compagni di sport”. L'atto conclusivo è coinciso con un quadrangolare di calcio a 5 (ma le squadre erano formate da sei elementi) e con le premiazioni dei detenuti che hanno partecipato alle attività ludico-motorie. Presente il vice direttore del carcere Daniela Puglia, il Garante per i detenuti della Regione Lazio Stefano Anastasia e il presidente del Coni Lazio Riccardo Viola, la mattinata è scivolata veloce, fra sorrisi, ironia, giocate più o meno sontuose dei protagonisti e una finale per il primo e secondo posto conquistata ai calci di rigore dalla squadra B I gruppo, che ha avuto la meglio sulla squadra A I gruppo (0-0 al termine dei tempi regolamentari, 4-2 il risultato finale). Per la cronaca la finale di consolazione è stata vinta dalla squadra B II gruppo, che ha battuto (1-0) la squadra A II gruppo. Alle premiazioni hanno partecipato oltre alle istituzioni il responsabile del progetto Enzo Tozzi, i coordinatori del percorso sportivo Simone Digennaro, Giampiero Orlandi, Mauro Litterio e Stefano Pelloni e gli studenti dell'università cassinate che hanno collaborato al raggiungimento del risultato finale Chiara Capaldi, Nico Lucente, Mirko Bianchi, Roberto Zeoli e Roberto Ciccarelli. E con loro il delegato Coni Luciana Mantua e lo scacchista Sergio Procacci, che ha insegnato i rudimenti della disciplina dei re e delle regine, degli alfieri e degli arrocchi. Premiato a parte anche il direttore di gara, Pasquale Cifonelli, ex arbitro, oggi al domicilio coatto nel carcere di Cassino. “E' un momento importante che speriamo di replicare” ha dichiarato ai detenuti il presidente Viola, pronto ad auspicare a tutti di non essere presenti nelle prossime edizioni”. All'unisono lo stesso Viola, la direttrice Puglia e il Garante Anastasia hanno sottolineato l'importanza di “manifestazioni come queste, che regalano ore di svago e di ordinaria normalità e rapporti col mondo esterno ai detenuti”.