Nuoto paralimpico. Per il Santa Lucia la nuova casa è la Polisportiva Lazio

Si erano ritrovati senza piscina e senza casa dopo 11 scudetti di fila e diversi atleti del gruppo nel giro della nazionale paralimpica. Parliamo del Santa Lucia Nuoto, cancellato qualche mese fa, da un giorno all'altro, dai problemi economici con cui l'Istituto di via Ardeatina, dal quale provengono tutti gli atleti, era da tempo costretto a fare i conti. In tutto questo tempo il pensiero fisso del CT azzurro Riccardo Vernole è stato quello di trovare spazi d'acqua per far allenare i suoi ragazzi, insieme alla ricerca di una soluzione valida e duratura per la blasonata società di nuoto. La risposta alla fine è arrivata dalla S.S.Lazio, la polisportiva presieduta da Antonio Buccioni, che conta già una sezione di basket in carrozzina (in predicato per la promozione in A1), e dal sostegno determinante della Fondazione "Terzo settore - Italia e Mediterraneo", non nuova ad iniziative di contenuto sociale sui temi dello sport. Si allarga dunque il sodalizio sportivo della Società Sportiva Lazio, al cui interno, nel ventre della SS Lazio Nuoto, prende forma e forza il Nuoto Paralimpico, nuovo settore totalmente inserito nel contesto generale della squadra biancoceleste e gestito tecnicamente da allenatori qualificati FIN/FINP (affiliandosi dunque anche alla Federazione Italiana Nuoto Paralimpico). Con la pallanuoto, il nuoto, i tuffi e il nuoto sincronizzato, adesso entra di diritto anche questa disciplina, tenuta a battesimo ieri alla presenza dello stato maggiore della società con il presidente della sezione Nuoto Massimo Moroli oltre a Buccioni e del Comitato paralimpico con il presidente Luca Pancalli, il segretario generale Giunio De Santis e il presidente della FINP Roberto Valori.

A guidare il team, che ha in Valerio Taras (convocato per gli Europei di maggio in Portogallo, dove darà la caccia al pass per Rio) la sua punta di diamante, sarà il responsabile tecnico Gianluca Cacciamano, allenatore giocatore: “Noi veniamo da una tradizione lunga oltre 30 anni, ma che rischiavamo di perdere se non fosse stato per il contributo della Lazio. Al livello di Polisportiva parliamo di una delle più antiche al mondo, per noi entrare a farne parte è una garanzia e indossare questi stemmi e colori in qualche modo ci rende orgogliosi. Io sono sicuro che la Lazio ci aiuterà anche ad allargare il nostro lavoro e questo non vuol dire soltanto sfornare nuovi atleti e campioni, ma supportare psicologicamente ragazzi che possono aver subìto traumi”.