PARIGI 2024: GRAZIE RAGAZZI
Per chi ama lo sport, tutti gli sport, aver potuto seguire in diretta, dal 26 luglio all’11 agosto, tante discipline sportive con i nostri azzurri protagonisti in un gran numero di gare è stato un evento eccezionale, diciamo pure indimenticabile. Il primo grazie va alla nostra delegazione con i suoi 402 meravigliosi atleti che ci hanno fatto commuovere, emozionare, trepidare ma anche recriminare e inveire contro la sorte davanti al televisore o per i tifosi che erano a Parigi nelle bellissime strutture olimpiche.
Siamo andati a medaglia in ben 16 diverse discipline, salendo sul podio in tutte le giornate di gara (come accaduto anche a Tokyo) con, per la prima volta in assoluto, le donne capaci di superare i colleghi uomini nel computo degli ori.
Le 40 medaglie conquistate dagli 85 azzurri, che ci collocano al nono posto nella classifica finale, rappresentano certamente il dato numerico principale da cui partire per una valutazione complessiva, ma non di certo l'unico per definire lo stato di salute dello sport del nostro Paese. In alcune discipline è prevalso il talento del singolo, nonostante la cronica carenza di impianti sportivi su tutto il territorio nazionale.
Nello specifico costatiamo come il Nuoto (6 medaglie) e la Scherma (5) ci confermano ai vertici mondiali nelle due discipline così come l'Atletica (3), nonostante i problemi fisici di alcuni tra gli atleti più attesi. C'è stato poi l'exploit del Ciclismo (4), grazie soprattutto alla pista, e della Ginnastica (5) capace di salire sul podio tre volte nell'artistica e due nella ritmica con la prima medaglia assoluta nell'individuale. Importanti conferme invece sono arrivate da realtà consolidate come la Vela (2), la Canoa (2) ed il Tiro a volo (2), mentre i successi sulla terra del Roland Garros certificano la nuova realtà del Tennis (2) italiano, capace di riscrivere la sua storia olimpica nell'arco di 24 ore prima nel singolare maschile e poi con l'oro del doppio femminile.
Sul gradino più alto del podio anche il Judo nella categoria -78 donne e le stupende ragazze della Pallavolo che hanno dominato le fuoriclasse USA nell'ultima giornata di questa trionfale rassegna a cinque cerchi.
Salgono sul podio anche il Canottaggio (2), Tiro a segno (2), Sollevamento pesi (1) Taekwondo (1) e Pentathlon moderno (1).
Il Lazio ha dato il suo contributo come in ogni edizione, portando a Parigi 43 atleti che si sono ben comportati nelle discipline sportive che rappresentavano, ottenendo un bottino finale di 5 medaglie, tutte conquistate da atleti nati a Roma e provincia. Un oro per la velista Caterina Banti, che si è confermata campionessa olimpica nel Nacra 17 foiling dopo il successo di Tokyo 2020, un argento per Guillaume Bianchi e Alessio Foconi nella prova di fioretto a squadre, un bronzo per Mattia Furlani nel salto in lungo e uno per Martina Centofanti nel concorso a squadre di Ginnastica ritmica.
Ma la vittoria vera, come insegna il padre putativo dei Giochi Olimpici moderni, è la partecipazione dell’atleta all’evento sportivo più universale che esista. Compito delle Federazioni sportive è premiare e celebrare i loro campioni, mentre è ruolo del CONI dare il giusto risalto all’intero movimento sportivo. Pertanto, il CONI Lazio, come già accaduto dopo l’edizione di Tokyo, darà anche questa volta un riconoscimento a tutti i 43 atleti della Regione che hanno partecipato ai Giochi olimpici e alle diverse realtà che hanno rappresentato nella massima competizione sportiva. E lo farà con una grande festa, insieme al CIP Regionale, che esalterà lo spirito olimpico e paralimpico con i suoi straordinari protagonisti. Sarà l’occasione per abbracciare Matteo, Laura, Simona, Elena, Lorenzo, Odette, Davide, Marco, Manuele e tutti coloro che ci rendono orgogliosi di rappresentare il CONI sul territorio.
La forza del nostro movimento sportivo è sempre stata quella del lavoro che le società sportive fanno quotidianamente sul territorio, riferendosi poi alle Federazioni di appartenenza che contribuiscono a far crescere i nostri campioni: questo non andrebbe mai dimenticato, dunque è doveroso da parte nostra celebrare tutti gli atleti olimpici insieme alle Federazioni di riferimento e ai loro tecnici e dirigenti.
Detto del nostro ruolo, ci sia consentita una riflessione su alcuni aspetti di questa rassegna di Parigi. Dispiace vedere che il concetto di “tregua olimpica” non sia mai stato ripreso durante lo svolgimento dei Giochi nonostante la situazione drammatica in Ucraina come in Medio Oriente, quasi a non voler disturbare lo “spettacolo” costruito attorno a un evento il cui lato mediatico non dovrebbe mai prevalere sui valori che l'Olimpiade incarna e sugli atleti che ne sono gli alfieri sui campi di gara.
Guardando al futuro, e non vogliamo essere ripetitivi, dobbiamo pensare a una programmazione con le istituzioni di riferimento che dovrà favorire lo sviluppo dell’impiantistica sportiva e prestare più attenzione ai grandi eventi, che quasi sempre lasciano poco o nulla all’attività di base.
Ritornando ad oggi, dal 28 agosto all’8 settembre si riaccenderanno le luci sulla capitale francese per i XVII Giochi Paralimpici con l’Italia che sarà presente con una delegazione composta da 141 atleti. Allora, un in bocca al lupo particolare ai magnifici 11 paralimpici che rappresenteranno la nostra Regione presieduta dall’amico Marco Iannuzzi.
Foto Simone Ferraro- CONI