Premio CONI Lazio 2015. Donato Russo
DONATO RUSSO - Premio Stefano Simoncelli
Da 45 anni il Maestro Donato Russo insegna l’arte della scherma, soprattutto ai giovani. Lo fa con enorme passione, grande competenza e al contempo con dolcezza, perché lo sport è vita e non solo agonismo. A Roma sono in pochi quelli che hanno preso in mano un’arma, sciabola, fioretto o spada che sia, che non conoscono il Maestro Russo. L’insegnamento e la scherma sono da sempre la sua vita. Il primo approccio con la scherma lo ha avuto all’Isef di Torino, dove si diploma a metà degli anni ‘60. Finiti gli studi accademici diventa professore, e passa il concorso ministeriale per approdare all’Accademia di Scherma di Roma dove per tre anni impara l’arte della scherma con il direttore dell’epoca, l’indimenticato olimpionico Giorgio Pessina. Diplomatosi Maestro di scherma, dal 1968 al 1970 insegna la mattina educazione fisica al liceo e il pomeriggio nei centri di avviamento alla scherma del CONI allo Stadio Flaminio. Poi passa all’agonistica come Maestro e nel 1975 diventa responsabile del Centro Federale fino al 1978, quando approda al Club Scherma Roma. Dopo la tragica uccisione della figlia Marta, grande promessa della scherma, fonda una società sportiva che porta il suo nome allevando giovani campioni. Dopo l’intitolazione dell’Istituto comprensivo di Trigoria a Marta Russo, Donato Russo accoglie le richieste dei genitori degli studenti che gli chiedono di fondare una società schermistica e insegnare scherma nell’istituto. Dopo 45 anni, sempre con la stessa passione, ancora tramanda l’arte della scherma ai giovani.