Presentati alla Sala Consiliare dell’Amministrazione Provinciale di Rieti i Campionati Europei di Wakeboard 2018. Un evento straordinario che torna in Italia a distanza di 14 anni dall’unico precedente e che proietterà il Lago del Salto e la Provincia di Rieti alla ribalta internazionale dal 29 luglio al 4 agosto. Sono ben 17 le squadre Nazionali già iscritte alla competizione per un numero di atleti che supererà i 150. Un vero e proprio record che assegna all’edizione reatina la palma del Campionato Europeo più partecipato di sempre. I Campionati 2018 si annunciano come un grande evento anche sotto il punto di vista della promozione del territorio, considerando che già oggi sono quasi al completo tutte le attività ricettive del Cicolano e diversi alberghi della città di Rieti. Alla conferenza stampa hanno preso parte Claudio Ponzani, del CNVSWave ed organizzatore dell’evento, il Presidente della Provincia di Rieti, Giuseppe Rinaldi, il Presidente della Comunità Montana Salto-Cicolano, Gaetano Micaloni, i Sindaci del territorio ricompreso nella Comunità – Gaetano Micaloni di Petrella Salto, Mariano Calisse per Borgorose, Gabriele Maglioni per Varco, Pierluigi Buzzi di Concerviano, Daniele Raimondi di Marcetelli, Ilaria Gatti di Pescorocchiano, Carmine Rinaldi di Fiamignano – il Delegato provinciale del Coni di Rieti, Luciano Pistolesi, il Consigliere delegato allo sport del Comune di Rieti, Roberto Donati, il rappresentante della Federazione Internazionale IWWF, Stefano Duranti e il Presidente della Federazione Italiana Sci nautico e Wakeboard, Luciano Serafica. «Ci sono tre fattori che ci hanno portato a scegliere questa location – ha spiegato Serafica – il primo è che il Salto è l’università del wakeboard, la location perfetta che tutta Europa ci invidia. Il secondo è che proprio qui si allena la Nazionale italiana che tanti successi ha avuto negli ultimi anni e che punta alla vittoria anche in questo Europeo. Il terzo è che la Federazione è legata a questo territorio e l’idea è nata spontaneamente con Claudio dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia. Volevamo fare qualcosa di grande per queste terre e i Campionati Europei erano l’occasione giusta».
Il prossimo 20 agosto tutti i riflettori saranno puntati sulla 40^ edizione dell’Amatrice-Configno. Un interesse mediatico senza precedenti, che il presidente D’Alessio e il sindaco Pirozzi saranno chiamati a gestire senza vera gioia, ma piuttosto per onorare la memoria di coloro che non ci sono più.
A un anno dal terremoto che ha fatto 299 vittime, lasciando in ginocchio con Amatrice molti comuni dell’Italia centrale, la decisione di non rinunciare alla più classica delle corse su strada in salita, si alimenta di emozioni e ricordi tuttora vivissimi.
Le strutture che la sera del 20 agosto 2016, a tre giorni dal sisma, ospitavano molti dei partecipanti alla gara che si sarebbe corsa il giorno seguente, oggi non esistono più. Ma gli amatriciani, che hanno espresso fin da subito la volontà di non lasciare la loro terra, sono sempre rimasti lì.
E ci saranno anche il prossimo 20 agosto, insieme a molti altri, in occasione dell’Edizione della Rinascita. La 40^ nella storia dell’Amatrice-Configno vedrà il ritorno, per una volta, di alcuni campioni olimpici che in passato hanno scritto il proprio nome nell’albo d’oro della gara.
Da Stefano Baldini a Gelindo Bordin, da Alberto Cova a Gabriella Dorio a Ezekiel Kemboi, uno tra i più straordinari atleti di tutti i tempi, keniota di nascita e amatriciano d’azione, tra i primi ad esprimere dolore e vicinanza alle persone colpite già poche ore dopo la tragedia.
Una mattinata piena di giochi e sport quella andata in scena ieri al campo comunale di Viale Fassini a Rieti, in occasione della Festa Finale del progetto nazionale “Sport di Classe” riservata alle Scuole Elementari, organizzata dal CONI Point di Rieti con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale del MIUR.
E’ stata una bella giornata di SPORT e di GIOCO, perché se da un lato abbiamo potuto assistere ad esibizioni di Pallavolo, Calcio, Rugby ed Atletica Leggera, dall’altro abbiamo potuto riscoprire tutta una serie di attività ludiche e giochi della tradizione popolare quali la Corsa con i Sacchi, il Tiro alla Fune, Giochi con la Palla e Ruba Bandiera.
Alla manifestazione hanno aderito le Scuole Primarie di Rieti: Villa Reatina, Piazza Tevere, Poggio Fidoni, Minervini e Cirese, a cui si sono uniti gli alunni provenienti da Amatrice e Cittareale per un totale di 250 bambini che per tutta la mattinata hanno colorato e animato il tempio del Rugby reatino.
Alla presenza del Delegato provinciale Luciano Pistolesi che ha sottolineato l'importanza del progetto Sport di Classe ed i suoi valori , i docenti ed i tutor del CONI - sotto l’attenta regia dei professori Riccardo Balloni e Franca Tozzi - hanno guidato le scolaresche nelle varie postazioni, alternando i percorsi misti ai giochi e alle attività sportive, fino alle 12,30, orario in cui le scuole hanno fatto rientro presso le rispettive sedi.
Attraverso questa iniziativa, incentrata sulla partecipazione attiva di tutta la classe, è stata data l’occasione a tutti i bambini, sia i più abili dal punto di vista motorio, sia i meno abili, di partecipare, di mettersi in gioco, di confrontarsi con altri bambini e di cercare di migliorarsi.
L'8 giugno sarà una giornata indimenticabile per 50 studenti degli istituti di Amatrice. La Fidal, che dopo il tragico terremoto dell'agosto 2016 ha promosso diverse iniziative in favore delle popolazioni colpite, anche per il Golden Gala Pietro Mennea sarà al loro fianco. L'8 giugno, i 50 studenti, insieme ai loro docenti, vivranno una giornata speciale, con un pullman che li andrà a prendere ad Amatrice per portarli nel Centro Sportivo della Guardia di Finanza di Castelporziano dove saranno accolti dai campioni delle Fiamme Gialle che pranzeranno con loro.
Il pomeriggio, poi, dopo aver visitato la struttura partiranno alla volta dello Stadio Olimpico, dove assisteranno al grande spettacolo del Golden Gala ammirando da vicino i campioni internazionali e al termine dell'evento saranno riaccompagnati ad Amatrice.
Per loro sarà un giorno di normalità vissuto in un contesto straordinario, quello del più grande meeting di atletica leggera italiano e dello Stadio Olimpico, il tempio dell'atletica e del calcio.
Una mattinata immersi nei segreti dell'apnea, scendendo in profondità di una storia sportiva che, a 24 anni, ha già regalato se e record iridata al mondo sott'acqua. All'istituto tecnico economico di viale Maraini, giovedì mattina, ad incontrare i circa ottanta alunni delle sezioni prima A, B e D e seconda B e D, è arrivata la romana Alessia Zecchini, ancora una volta fresca campionessa mondiale e nuovo record iridato, lo scorso 10 maggio, grazie ai suoi ‐104 metri raggiunti nel mare delle Bahamas in apnea in assetto costante con monopinna. A portare la Zecchini all'istituto tecnico economico (e più tardi, in mattinata, all'istituto magistrale Elena Principessa di Napoli) il progetto Coni "I giovani incontrano i campioni" ‐ dal 2005 fra i progetti più longevi del Comitato Olimpico Nazionale ‐ insieme alla presenza, per il Coni, del neo delegato provinciale Luciano Pistolesi e della funzionaria Beatrice Sestini, alla dirigente scolastica Maria Rita Pitoni e alla coordinatrice scolastica del progetto, la docente di Scienze Motorie Raffaella Ballarin, affiancata dall'ex vice presidente Fipsas provinciale, Egidio Capalbo.
ALESSIA ZECCHINI, NORMALMENTE STRAORDINARIA
Una scalata sportiva, quella della Zecchini ‐ tesserata per la società Nuoto Belle Arti ‐ cominciata ancora prima dell'età consentita per poter affrontare le prime gare e che, a 24 anni, ha già regalato all'Italia otto medaglie mondiali e relativi sette record iridati. L'ultimo, quello di inizio maggio quando, in tre giorni, la campionessa italiana ha battuto per due volte il primato di Natalia Molchanova, i cui ‐101 metri resistevano dal settembre 2011. Al terzo tentativo, per la Zecchini sono arrivati i ‐102 metri, superati poi dai ‐104, lasciandosi così alle spalle per un soffio la storica rivale giapponese Hanako Hirose, ad un passo dalla Zecchini con i suoi ‐103 metri.
Sacrifici, sconfitte e sogni realizzati: nel racconto esistenziale della Zecchini, fatto ai ragazzi dell'istituto tecnico economico proiettando foto e video delle sue imprese, non manca proprio nulla per poterla iscrivere nell'olimpo della subacquea, comprese spiegazioni tecniche delle difficoltà dell'apnea (la narcosi sott'acqua e la samba, il rischio di convulsioni e perdita dei sensi), il perdere gli occhialini compromettendo una prestazione da ritentare la volta successiva e la spontaneità prima di una gara (inutile perdere tempo ad accumulare zuccheri: basta . In attesa, naturalmente, del prossimo record. (Il Messaggero.it)