Premio Coni. Quel giorno con Giulio Andreotti
“In questi giorni mi giungono voci insistenti su un ricovero per aggravamento di salute. Capisco che molti attendono un mio passaggio a "miglior vita", ma non ho...fretta e ringrazio tutti coloro ai quali sta a cuore la mia salute e in particolare il Signore per l'ulteriore...proroga" In queste poche righe c’è tutta la filosofia del senatore a vita Giulio Andreotti, la cui proroga è scaduta oggi, a 94 anni, dopo aver attraversato un sessantennio di vita pubblica.
Nella complessità di una figura dalle molte sfaccettature, affidata da tempo alla Storia di questo Paese, occupa un posto di tutto rilievo lo sport, che il “Divo” Giulio ha sempre seguito con grandissimo interesse e soprattutto con notevole competenza. Dal ruolo di presidente del comitato organizzatore dei Giochi Olimpici 1960 alla passione manifesta per le sorti dell’amata Roma, Andreotti nel corso della sua esistenza ha coltivato un rapporto strettissimo anche con il Coni, fin dai tempi di Onesti.
Anche per questo il Coni Provinciale nel 2010, per celebrare il cinquantenario dell’edizione dei Giochi ospitati dalla Capitale dei quali fu protagonista politico, gli consegnò il premio Coni Roma. Qui di seguito riportiamo la motivazione di quel riconoscimento, affidata all’ex vicedirettore di Rai Tre Pietro Pasquetti:
Sintetizzare in poche righe la biografia personale e politica del Senatore Andreotti è un’impresa sicuramente difficile. Oltre sessant’anni passati nelle aule del Parlamento, sette volte Capo del Governo, tantissime altre volte Ministro, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Alcide de Gasperi. Ha sempre rappresenta- to Roma e il Lazio nella Camera dei Deputati, eletto alla Consulta Nazionale, all’Assemblea Costituente ed alla Camera dal 1948 al 1991, anno nel quale Francesco Cossiga, Capo della Stato, lo nominò Senatore a vita. Durante i sei anni come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha avuto la delega allo sport ed allo spettacolo. La ricostruzione del CONI, la nazionalizzazione del Totocalcio, il divieto per gli stranieri di giocare in Italia, a meno che non fossero oriundi, sono frutto del suo lavoro legislativo e politico. Nel 1960, dal 25 agosto all’11 settembre, Roma organizzò i Giochi della XVII Olimpiade. La Capitale italiana doveva organizzare i Giochi già nel 1908 ma per l’eruzione del Vesuvio nel 1906 fu costretta a rinunciare a favore di Londra. Presidente del Comitato organizzatore è stato Giulio Andreotti, per questo a 50 anni di distanza il CONI Provinciale di Roma gli consegna un premio speciale quale riconoscimento del continuo lavoro per Roma e per l’Italia.
nella foto, Riccardo Viola con Giulio Andreotti nello studio di quest'ultimo a Palazzo Giustiniani