Coni Lazio. I Magnifici 19 del Premio Coni Lazio 2013

Antonio Vittorioso “Questo non è un premio alla carriera perché non ho alcuna intenzione di smettere”. A 41 anni Antonio Vittorioso, sposato, tre figli, non è ancora stanco di galleggiare lì, nel mezzo delle difese avversarie, a smistare palloni per i compagni, ma soprattutto a segnare. L’uomo dal braccio d’oro della pallanuoto romana (e azzurra), dopo una stagione da protagonista e il titolo di capocannoniere con la calottina delle aquile, quest’anno ha ricevuto anche la fascia di capitano della formazione allenata da Pierluigi Formiconi, suo grande estimatore fin dai tempi lontani della nazionale juniores. Uno scudetto con la Roma nel 1999 e tre coppe europee, in giallorosso nel 1994, quindi nel 1995 con il Pescara e nel 2006 con il Brescia, fanno parte del curriculum di Vittorioso insieme ad oltre 200 presenze in azzurro che gli hanno portato un oro alle Universiadi di Palermo, un argento nella coppa del mondo a Sidney nel 1998 e altri due secondi posti ai giochi del Mediterraneo (Tunisi 2001, Spagna 2005). Con l’amico e compagno di squadra Alessandro Calcaterra (un sodalizio iniziato nel 1993, quando entrambi facevano parte della compagine juniores italiana che conquistò l’oro al Cairo), da tre anni porta avanti un progetto chiamato WPStars, che si propone di formare giovani talenti nella waterpolo grazie alla formula del campus, che ha il pregio di mettere al centro di tutto quello che dovrebbe essere sempre l’elemento base di chi pratica uno sport, il divertimento. Per Vittorioso, evidentemente, un ingrediente indispensabile a tutte le età. L’unico elisir di lunga vita (sportiva). (foto Tedeschi: Antonio Vittorioso, con in braccio la figlia. Ai lati Riccardo Viola e Antonio Tavani)