I Campioni di basket e calcio incontrano gli studenti delle Scuole Superiori
La NPC Rieti, nell’ambito del progetto del CONI Lazio, coordinato dal Coni Point di Rieti, “I giovani incontrano i campioni”, lo scorso 20 aprile è andata a fare visita all’Istituto Magistrale Elena Principessa Di Napoli, inaugurando così la serie di incontri previsti nelle prossime settimane con le Scuole Superiori della provincia di Rieti. Nella stessa mattinata, infatti, si è svolto anche l'appuntamento con gli studenti del Liceo Scientifico "Carlo Jucci" e la prima squadra del Real Rieti Calcio a 5, vincitrice della Winter Cup, che ha visto la partecipazione dell'allenatore Mario Patriarca, del portiere Micoli Giuseppe e del capitano Jefferson Zeni.
La rappresentanza della NPC, composta da coach Luciano Nunzi, Davide Parente, Gianluca Della Rosa e Rakeem Buckles, è stata accolta in aula magna dal prof Giuliano Buccioli e dalla dirigente Geraldina Volpi. La squadra ha consegnato alla scuola la maglia da gioco autografata di Benedusi, il gagliardetto societario ed alcuni calendari della campagna sociale antiviolenza #maniintasca.
Coach Nunzi ha tenuto una lezione su “lo Sport educa alla vita”, illustrando il parallelo tra principi e dinamiche sportive individuali e di squadra e l’applicazione delle stesse ai gruppi di studio e di lavoro e alla quotidianità. Si è parlato di impegno e responsabilità, di rispetto delle regole e degli altri, dell’errore che insegna a migliorare, della diversità che arricchisce il gruppo, dell’essere speciali di ognuno di noi.
Gli studenti hanno posto domande molto interessanti grazie alle quali si è parlato della gestione dell’ansia pregara e della gestione, sia a livello individuale che di squadra degli errori e grazie ad un giovanissimo ospite si è parlato dei giocatori che in partita hanno un minutaggio scarso, ma un ruolo cruciale per i risultati sportivi del gruppo. E’ stato molto interessante ascoltare i diversi punti di vista, dell’atleta americano e dei giocatori italiani, un confronto tra culture che come ha sottolineato coach Nunzi, arricchisce profondamente. Trattandosi di classi ad indirizzo linguistico, Rakeem Buckles non è stato tradotto, a lui sono state poste domande in lingua e le sue risposte sono state una occasione per gli studenti di esercitarsi nell’inglese (americano) madrelingua.
Terminate le domande, giocatori e studenti si sono spostati nel cortile della scuola, il campo di San Liberatore, luogo caro alla storia del basket reatino, per dare vita ad una gara di tiro. C’è stato tempo anche per alcuni tiri impossibili di Davide Parente: dalla tribuna, di schiena, da metà campo. Le foto di gruppo ed i selfie di rito hanno concluso la mattinata.