Eventi, Terme di Caracalla, il 20 maggio c’è “Sport against violence”

Per il decimo anno consecutivo – con ospiti come Max Paiella, Fabrizio Frizzi, Neri Marcorè, Il Muro del Canto, Giuliana Sgrena, Pino Scaccia, Santo Della Volpe, Yousif Latif Jaralla e molti altri nelle edizioni precedenti – il 20 maggio torna a Roma (Stadio Nando Martellini, Terme di Caracalla) Sport Against Violence Event, lo speciale villaggio dello sport per la Pace, gemellato con le maratone di Baghdad ed Erbil, che vede riuniti in un’unica giornata atleti, dilettanti, famiglie, migranti e attivisti per giocare e dialogare sotto il segno delle buone pratiche inter-religiose e interculturali. Insieme allo Sport, per la prima volta in Italia, “Reagire alla guerra: sport e società civile in Siria”, mostra fotografica di Muhammad Abdullah (ex fotografo di guerra della Reuters attualmente rifugiato in Belgio), Radio Alwan e Arta.fm (media radio e tv dell’area) con le squadre femminili di calcio e immagini dai campi.
Una vera e propria festa dell’inclusione, attraverso il linguaggio universale dello sport, con attività sportive e workshop tra discipline maggiori e minori (atletica, staffetta, pugilato ecc), ma anche un’occasione unica per confrontarsi con appuntamenti come “Geografia per la pace”, a cura di Saverio Werther Pechar, Annalisa Mirabello e Emanuela Marini; una Tavola rotonda sulla società civile nell’area mediorientale (Siria, Iraq, Palestina), con la partecipazione di Fouad Roueiha (giornalista e attivista siriano), Cecilia Dalla Negra (Un Ponte per e Vicedirettore Osservatorio Iraq), Nicola Visconti (presidente AD Sport Against Violence) Giuseppe D’Agostino (presidente ASD Università Popolare dello Sport); Reading sul tema dello sport, a cura di Giulia Aleandri (attrice e regista teatrale).

Cuore della manifestazione, per la prima volta in Italia, la mostra fotografica “Reagire alla guerra: sport e società civile in Siria”, di Muhammad Abdullah, Radio Alwan e Arta.fm con le immagini del campionato di calcio tra le squadre delle organizzazioni della società civile nel nord del paese, i giochi dei bambini siriani nei campi profughi informali del Libano, l’esperienza delle squadre femminili di calcio e pallavolo nate fin dal 2013 ad Amuda, nell’area curdo siriana e quelle della maratona degli atleti diversamente abili e feriti in guerra che si è tenuta nei sobborghi damasceni. Alcuni esempi di una società che cerca di reagire alla guerra e di costruire anticorpi contro il perpetrarsi della spirale della violenza anche attraverso la rinascita di federazioni ed associazioni sportive nelle aree al di fuori del controllo del governo di Damasco, nel tentativo di restituire normalità ai giovani.

Appuntamento principale sportivo di Sport Against Violence Event è rappresentato dalla staffetta 12×1/2 ora, alla quale parteciperanno come ogni anno società podistiche, insieme ad ONLUS e associazioni benefiche che portano avanti progetti di solidarietà e cooperazione in Italia e all’estero per un totale di oltre seicento sportivi professionisti o dilettanti, per condividere la pista per sei ore consecutive: un’emozionante festa dell’inclusione con atleti, semplici amanti della corsa, migranti, bambini, persone con disabilità fisiche e intellettive, artisti e chiunque voglia correre per Pace.

Un programma di Pace, Dialogo e Sport, con il Patrocinio di Ministero degli Affari Esteri, Regione Lazio, Roma Capitale e I Municipio di Roma e gemellato con Sport Against Violence-Iraq, per sensibilizzare attraverso il linguaggio etico dello sport sulla solidarietà, in un periodo particolarmente caldo, ma anche per far incontrare direttamente le persone: che siano italiani o migranti, professionisti o dilettanti