Eventi. Tornano a Roma gli Harlem Globetrotters, Quando lo sport usa lo spettacolo per parlare di pace
Oggi Harlem è un quartiere cool di upper Manatthan, con gallerie d’arte e locali alla moda, ma nel 1926 era tutta un’altra storia. E a quei tempi l’idea di Abe Sapersatain, impresario ebreo con il fiuto per gli affari e la passione per la pallacanestro, ma anche campione di diritti civili, di allenare una squadra di giocatori di colore in un paese dove la segregazione razziale era la normalità, anche nello sport, era da considerarsi quanto meno avventata. Nascevano così gli Harlem Globetrotters, un nome che riportava proprio a quelle radici. Novanta anni e 25mila partite dopo, la squadra di basket-spettacolo per antonomasia, quella in tour permanente col suo bagaglio di gioia e divertimento, quella che ha circumnavigato il pianeta 57 volte visitando 120 paesi, quella che ha usato il linguaggio dello sport per parlare di pace e uguaglianza, è un’industria e un’istituzione a stelle e strisce quasi come la Coca Cola, bevanda con la quale nel tempo ha formato spesso un binomio commerciale straordinario. Eppure neanche tutto lo show biz che muove la macchina Harlem, può far dimenticare una realtà innegabile, e cioè che i grandi performer che hanno nel corso del tempo fatto parte del brand, sono stati tutti a loro volta atleti straordinari: da Wilt Chamberlain a “Magic” Johnson al compianto Meadowlark Lemon, il giocoliere principe della franchigia americana, il più amato con i suoi 22 anni di militanza, scomparso lo scorso dicembre a 83 anni a Scottsdale, in Arizona, dove si era ritirato a fine carriera diventando ministro protestante.
Domenica 29 maggio gli Harlem Globetrotters torneranno nella capitale, una delle sette tappe italiane della tournée 2016, per uno show che già promette novità e colpi di scena nel tipico Globetrotters style, come il coinvolgimento del pubblico (soprattutto dei bambini), previsto nel corso dell’esibizione al Palatiziano. Il tempo rimanente che trascorreranno nella città eterna vedrà, come spesso succede, i giocatori impegnati in iniziative di solidarietà. Stavolta “Great Assist” 2016 prevede visite ai piccoli malati negli ospedali e messaggi contro il bullismo da portare nelle scuole.
Ad annunciare la venuta imminente delle all star (a proposito, furono loro a portare in Italia un altro marchio di fabbrica made in USA come le Converse, rigorosamente rosse, che usavano nelle loro esibizioni), due messaggeri del calibro di Anthony “Buckets” Blakes e Orlando “El Gato” Melendez, che hanno incontrato la stampa all’Hard Candy Fitness del Colosseo, una delle due palestre che la Regina del Pop Madonna ha voluto inaugurare a Roma. Scanzonati come si conviene, hanno recitato il loro ruolo fino in fondo, per la gioia dei presenti, consapevoli di fare il più bel mestiere del mondo.