I Giovani incontrano i Campioni. L’ingegnere a rotelle

E’ Alessandro Spigai, romano verace ed estroverso, campione del mondo in carica nel pattinaggio danza in coppia con Elena Leoni. In una recente intervista ha dichiarato che “il pattinaggio andrebbe portato fuori dai palazzetti e in mezzo alla gente”. Intanto lui lo porta nelle scuole, con il progetto del Coni Lazio. Da ingegnere (specializzazione in infrastrutture viarie e trasporti), ha già pianificato la sua vita ma, prima di iniziare a progettare stazioni e aeroporti, vorrebbe lasciare un segno tangibile nella sua città, dove ancora manca un impianto dedicato al suo sport. Ecco il racconto degli studenti dell'IC Bagnera al XIII municipio.

UN ATLETA VA... A SCUOLA

Il 24 febbraio, la nostra classe e altre tre terze dell' I.C. Giuseppe Bagnera nella sala teatro della scuola, hanno partecipato ad un progetto organizzato dal CONI "I giovani incontrano i campioni". Alessandro Spigai, un talento italiano del pattinaggio artistico su rotelle, ci ha raccontato della sua carriera. Questa specialità sportiva non fa ancora parte dei giochi olimpici, infatti partecipa soltanto ai World Games che si svolgono ogni quattro anni e che selezionano proprio quelle discipline che in seguito potranno partecipare. Alessandro, che oggi ha 28 anni, ha iniziato a praticare questo sport da bambino, per gioco, ma quel gioco è diventato una grande passione che lo ha portato a vincere  sei titoli mondiali,due europei e due italiani. L'atleta ci ha parlato dell'impegno e della costanza che hanno contribuito a far sì che raggiungesse i suoi obiettivi. La sua forza di volontà  lo ha spinto a non mollare mai nei momenti difficili. "L'asticella nello sport, come nella vita, va spostata sempre più in alto”, come dovrebbe fare ognuno di noi anche nell'affrontare le difficoltà che ci presenta la vita", uno stimolo e un esempio ha guardare sempre avanti. Una domanda che ci ha colpito molto è stata:"Sei mai stato preso in giro per lo sport che pratichi?" Ha risposto che siamo portati a credere che esistono sport solo maschili o solo femminili, ma non è così . Bisogna seguire i propri desideri e i propri sogni, fare ciò che ci sentiamo di fare,avere la capacità di scegliere e di seguire uno stile di vita non omologato a quello dei coetanei. Lo sport è sicuramente un mezzo di integrazione perchè favorisce la formazione e la socializzazione tra i giovani. Alessandro con la sua narrazione , ci ha fatto capire che nello sport ci dovrebbe essere una sana competitività che permette di accettare le sconfitte e di  rispettare i compagni  e gli avversari, un mezzo di trasmissione dei valori universali e una scuola di vita. La fine dell'incontro è stata immortalata da foto con l'atleta che ha rilasciato anche numerosi autografi .