Nuoto sincronizzato, Giorgio Minisini e Manila Flamini: un oro nel destino

Quando lo scorso anno il CONI Lazio lo premiò alla Regione come miglior atleta per i due bronzi ai mondiali di Kazan, il segretario della federnuoto Antonello Pansa lo descrisse come "uno capace di andare oltre". Anche allora, per quel debutto sul palcoscenico mondiale, al suo fianco nel duo misto tecnico c'era Manila Flamini. Davanti a loro, quasi irraggiungibili, le coppie americana e russa con i sincronetti che hanno cambiato i connotati e il modo di intendere uno sport da sempre coniugato al femminile, Bill May e Aleksandr Mal'cev. Per Giorgio Minisini due esempi da seguire. E possibilmente da battere. C’è riuscito ieri, a Budapest, creando un precedente assoluto nella storia del nuoto azzurro. Un predestinato, è stato scritto. Uno a cui piace rompere gli schemi, che si è scelto un tema ispirato alla tragedia dei migranti nel Mediterraneo per stupire e far riflettere. Uno “capace di andare oltre”, e di farlo insieme alla sua compagna di duo Manila.