Roma. Il CONI Lazio alla Città dei ragazzi con "Roma Città Aperta"
In un crescendo di emozioni e di un reale coinvolgimento su temi di grande attualità, oggi il progetto del CONI Regionale – Delegazione Provinciale ROMA CITTA’ APERTA, ha fatto tappa alla CITTA’ DEI RAGAZZI di via della Pisana per un avvenimento dal doppio significato, da un lato l’integrazione tra varie etnie (evento “AMICI PER LA PELLE), dall’altro la Solidarietà in vista delle Festività. Solidarietà espresso in aiuti concreti resi possibile dal CONI. Insieme al Delegato di Roma Alessandro Fidotti, era presente Felice Pulici, ex portiere della Lazio delle meraviglie che vinse il suo primo scudetto. Egli si è calato con grande naturalezza nel suo ruolo di testimonial attivo, prendendo parte a tutte le attività in programma, bocce (in coppia con lo stesso Fidotti), calcetto, calciobalilla e tennis tavolo. Grazie all’entusiasmo dei ragazzi ospiti ( in questo momento un’ottantina tra i dieci e i diciassette anni proveniente da una decina di Paesi come Egitto, Etiopia, Albania, Bangladesh, Sri Lanka, Somalia e altri), e alla loro voglia di sport, è scaturita una giornata molto divertente, partecipata e ricca di valori umani. Festa finale con un megapanettone griffato Comitato Regionale CONI che ha amplificato l’aggregazione e la vicinanza tra lo sport e questi giovani che tentano in ogni modo di ritagliarsi uno spazio nella vita civile. “Sono veramente contento di essere stato qui”, ha commentato Pulici, “non conoscevo questa realtà così viva e socialmente tanto utile. Fa bene il CONI Lazio (Pulici è nella Giunta del Presidente Viola) a programmare certi interventi tramite le sue componenti territoriali” Da oltre 60 anni l’Opera Nazionale per le Città dei Ragazzi, fondata da Mons. Carroll-Abbing, si prende cura di ragazzi e ragazze in difficoltà socio-familiari. Per essi esiste un percorso personalizzato finalizzato alla crescita armoniosa della personalità, all’acquisizione delle competenze personali e sociali, all’assolvimento dell’obbligo scolastico e formativo, fino al raggiungimento dell’autonomia. Fondamentale l’esercizio dell’Autogoverno, un sistema di autoregolamentazione per la vita comunitaria. Esso sviluppa il senso di responsabilità e di appartenenza alla comunità, che diviene paradigma della città reale. E’, di fatto, una sfida lanciata ai giovani perché possano esercitare la propria libertà mettendo a disposizione i propri talenti, per se stessi e per chi vive loro accanto. I cardini dell’autogoverno sono fissati in una Costituzione interna, che fissa i principi e l’ordinamento della Città. Nella Città dei Ragazzi circola una moneta denominata Scudo, che è lo strumento attraverso il quale i ragazzi acquistano internamente i beni di cui necessitano. Tutte le attività che impegnano i ragazzi, dalla scuola ai vari servizi, prevedono un compenso in Scudi. Organo sovrano è l’Assemblea generale, che si riunisce periodicamente sotto la presidenza dal Sindaco da essa eletto, per discutere e risolvere i problemi riguardanti la vita cittadina. Gli italiani, con il tempo in netta diminuzione, sono stati sostituiti dai minori stranieri non accompagnati e dai richiedenti protezione internazionale.“E’ stata una manifestazione bellissima”, ha dichiarato uno dei responsabili della Città dei Ragazzi, Tonino Moscetta. “ L'’Opera Nazionale per le Città dei Ragazzi”, riconosce da sempre un ruolo fondamentale anche allo sport e al gioco di squadra, punto nevralgico nella formazione dei giovani. È sui campi di calcio, calcetto, pallavolo, infatti, che comincia quel processo di inclusione sociale che è alla base di una pacifica convivenza interculturale tra giovani, ognuno dei quali è portatore di identità e personalità complesse, non sempre facilmente individuabili. Lo sport aiuta, grazie al CONI”