Scherma, gli Assoluti si chiudono con l'addio alle pedane di Ilaria Salvatori

"Cala il sipario sui campionati italiani di Roma 2016, e si conclude qui la mia lunga esperienza di atleta: ho dato alla scherma più di 30 anni della mia vita", scrive Ilaria Salvatori sulla sua pagina Facebook. "Ho dato a lei sudore fatiche e sacrifici ma ho portato a casa tante tantissime gioie. Gioie vere fatte non solo di trofei e medaglie, ma di sorrisi di affetti e di amicizie. Ogni singola goccia di sudore versato ha contribuito a rendermi la persona che oggi sono". "Tante sono le persone che devo ringraziare perché una cosa importante mi ha insegnato lo sport: che da soli non si arriva da nessuna parte", dice ancora Ilaria. "Quindi avanti coi ringraziamenti: prima di tutti la mia famiglia. Poi il mio grandissimo maestro Fabio Galli e la mia società d'allenamento (l'Asd Frascati Scherma, ndr), il gruppo sportivo dell'Aeronautica militare che non smetterò mai di ringraziare e tutte le mie compagne di squadra e d'avventura. Grazie ancora a tutti: in bocca al lupo a tutti voi che ancora calcate le pedane, fatelo sempre con passione e determinazione e credeteci sempre fino in fondo perché il lavoro prima o poi paga e i sogni spesso si avverano. Lo auguro di cuore a tutti voi".

Difficile ricostruire una vita di vittorie, di sacrifici, di pedane. E - come lei stessa ha sottolineato - non si tratta solo di quelle in gara. Un'atleta sempre disponibile al confronto e alla condivisione della sua vita sportiva, anche e soprattutto con i giovani e i giovanissimi.

Su tutte, però, restano quelle olimpiche. Prima di Ilaria Salvatori l'unico frascatano a portare al collo una medaglia a cinque cerchi era stato Stefano Simoncelli nel 1976 di rientro da Montreal.

La prima è quella conquistata a Pechino, nel 2008. Ilaria conquista il terzo posto con la squadra femminile insieme a Valentina Vezzali, Giovanna Trillini e Margherita Granbassi battendo l'Ungheria 32-23. C'è un pizzico di inevitabile delusione per un primo posto mancato (ko con la Russia) ma il dream team del fioretto rosa centra il riscatto 4 anni dopo, a Londra ed Ilaria è sempre in quella squadra fantastica. E già questo è sinonimo di una straordinaria longevità sportiva e di un carattere fuori dal comune. (nella foto, Ilaria Salvatori riceve il Premio CONI Roma 2010)