Vivere da sportivi, i valori dello sport al Festival dei Giovani di Gaeta

Si discute di accoglienza e inclusione tramite i valori dello sport oggi al Festival dei Giovani di Gaeta. L’associazione Vivere da Sportivi ha organizzato un incontro con due giovani atleti richiedenti asiloaccolti da Aics, Associazione Italiana Cultura Sport, che opera nel programma di accoglienza migranti stretto assieme all’Associazione italiana ostelli della gioventù, col nome di Aics Accoglienza Solidale. Si tratta di Stephen Donyina eIsmailou Touré, entrambi 21enni, accompagnati da Alessandro Chiariello, sociologo e operatore sociale di Aics.
Cecilia Calò, portavoce della Società polisportiva Atletico Diritti, nata da Progetto Diritti e Antigone con il patrocinio dell’Università di Roma Tre, porterà la testimonianza diYusupha Jarju, giocatore di calcio di questa società che vuole trasmettere, attraverso lo sport i valori di integrazione e anti-razzismo. Atletico diritti è stata premiata dal Presidente del CONI Giovanni Malagò come Buona pratica nell’ambito del Progetto “Sport e integrazione”. 
Presenti anche Alberto Urbinati, presidente di Liberi Nantes, associazione che ha come obbiettivo quello di promuovere la libertà di accesso allo sport a rifugiati a richiedenti asilo, e Leonard Bundu, pugile africano naturalizzato italiano, di madre fiorentina e padre sierraleonese, campione europeo EBU dei pesi welter nel 2011. A chiudere l’incontro Federica Marzoli, ex-atleta e allenatrice di ginnastica artistica.
Il progretto Aics Accoglienza Solidale è nato nel settembre del 2015 e a oggi permette di accogliere circa 250 giovani migranti tra Napoli e Firenze. Dal volontariato sociale ai laboratori culturali, il progetto prevede diversi percorsi di integrazione all’interno della comunità cittadina che li ospita: tra tutti, quello sportivo che garantisce ai giovani richiedenti asilo allenamenti e gare. «E’ partendo dai giovani che, attraverso la cultura e lo sport, si può creare la vera integrazione e coesione sociale – commenta l’onorevole Bruno Molea, presidente nazionale di Aics -.Crediamo in loro e a loro è rivolto gran parte del nostro impegno: il loro entusiasmo è la migliore risposta a chi oggi erge muri invece di abbatterli.»