Impianti sportivi, a Viterbo la prima relazione. Viola: «Facciamo sistema»
“Analisi attuale dell’impiantistica sportiva nella provincia di Viterbo”, questo il tema del convegno coordinato dal Panathlon Club locale. “Tutto molto bello” ma... siamo schietti: mancavano le istituzioni politiche. Perché sono sessanta i comuni del viterbese, ma l'affluenza nella sala eventi delle Terme dei Papi, nel cuore dell'Alto Lazio, è stato palpabile attraverso la presenza dei volontari, degli innamorati veri dello sport, di quelli che lo portano avanti come dirigenti, tecnici o atleti, solo ed esclusivamente per passione, seppur fra mille difficoltà, non ultima quella legata alla crisi economica. Ed è a loro che si è rivolto il presidente del Coni Lazio Riccardo Viola, affiancato dal delegato Coni di Viterbo Alessandro Pica, per cercare di «fare sistema». «Unire le forze per fare squadra insieme, abbiamo tutti la stessa passione, se siamo qui, a quest'ora, è perché abbiamo una malattia unica, quella dello sport», questo il filo conduttore d'ogni ragionamento dettato da Viola e dibattuto nella serata in cui il Coni regionale ha presentato l'agenda degli impianti sportivi, un vero e proprio vademecum di strutture adibite per lo sport con storie diametralmente opposte l'una dall'altra: c'è l'impianto efficientissimo e quello che avrebbe bisogno d'un restyling, quello che necessita d'una “rassettata”, quello per il quale sarebbe necessaria una “romanella”, quello cui manca una virgola per essere a norma e quello che... andrebbe asfaltato per essere poi ricostruito ex novo. Quello presentato è «un lavoro in itinere, perché adesso serve la vostra collaborazione, e quella delle società sportive, ma anche quella dei Comuni» ha sottolineato Alessandro Pica, «perché senza la collaborazione dei Comuni non si può chiudere un lavoro certosino che potrà poi tornare utile per “chiedere” allo Stato qualcosa... ci si deve presentare in maniera perfetta, senza sbavature». E, ancora Riccardo Viola: «Siamo qui per presentare un lavoro che parte da lontano, abbiamo recensito circa cinquemila impianti nella regione Lazio perché bisogna cambiare passo, migliorare e migliorarsi, puntare nuovi obiettivi ma con cognizione di causa, consapevoli di cosa si ha e di cosa serve. Serve distinguere gli impianti pubblici da quelli privati, sapere quanti sono gli impianti comunali e quelli provinciali, capire se fanno parte di strutture scolastiche o di strutture militari.... serve, insomma, dimostrare che l'impiantistica è fondamentale per lo sport». A chiudere, un po' di numeri: dei 553 impianti sportivi del viterbese, 117 sono campi da calcio, 92 da calcio a cinque, 51 le piscine, 12 i campi da tennis, 57 le strutture polivalenti per basket, volley, pattinaggio e altre discipline sportive. Sono invece 978 sono le società sportive: 336 affiliate alle Federazioni sportive, 621 agli Enti di promozione sportiva, 21 alle discipline associate. Erano presenti all'incontro fra gli altri l'assessore viterbese Raffaella Saraconi, il delegato provinciale della Federcalcio Ermanno Todini, il presidente Fipav Viterbo Roberto Centini e il vicepresidente della Federugby Antonio Luisi.