Se ne va un’altra figura immensa dello sport reatino. È morto ieri sera all’età di 90 anni Renato Milardi, a pochi mesi dalla scomparsa del fratello Andrea. È stato dirigente dell’Eni, braccio destro di Enrico Mattei, ma per Rieti è stato soprattutto lo storico presidente della Amg Sebastiani Basket che ha vinto la Coppa Korac nel 1980. La sua attività di grande promotore dello sport reatino era iniziata negli anni 70 con il rilancio dell’atletica attraverso la creazione dell’Alco Rieti, società campione d’Europa per cui correva Pietro Mennea e di quella che nel tempo sarebbe diventata il punto di riferimento per generazioni di giovani, la Studentesca Andrea Milardi. Due anni fa il Comune di Rieti lo insignì della cittadinanza benemerita.
Stamattina la figura di Renato Milardi è stata ricordata dal presidente del Coni Lazio Riccardo Viola nell’ambito della festa finale di Sport di Classe e del progetto “Un mondo di giochi”, nato da un’idea del professor Tommaso Federici e fortemente voluta da Andrea Milardi, che l’aveva curata prima della sua scomparsa. Nel campo da rugby di via Fassini erano presenti circa 500 studenti della scuola primaria reatina.
Breve e intenso il momento di preghiera proposto dal Vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili ai tanti presenti in piazza Vittorio Emanuele II giunti per vivere il Giubileo con gli sportivi, dopo aver attraversato la città nel colorato corteo scortato dalla Federazione Motociclistica Italiana. Il saluto del Vescovo è soprattutto per i più piccoli presenti “Sono rimasto colpito dai bambini – ha detto monsignor Pompili - è una delizia vedere come siano motivati in questa bella esperienza”. Al centro della riflessione c’è un brano della lettera di san Paolo ai Corinti.“A quel tempo – commenta il Vescovo - lo sport era legato alla pace, quando c’erano i giochi la guerra si interrompeva. Lo sport è veramente qualcosa di vitale che ci aiuta in tre direzioni: a correre, a sorridere e a divertirci. Senza lo sport saremmo fermi e bloccati dalla routine e dalle cose di tutti i giorni. Il premio vero è competere con se stessi prima ancora che con gli altri, tirare fuori il meglio attraverso la temperanza, che serve a spuntare ciò che è di troppo e a far venir fuori la concentrazione, la volontà, lo spirito di gruppo. Lo sport è anche un modo per sorridere e il sorriso è una qualità di Dio, che guarda le cose da un altro punto di vista. Lo sport ci aiuta a vedere la realtà in altri modi. Lo sport ci fa divertire, ci fa riscoprire il contatto con la natura, l’amicizia, l’incontro con gli altri che spesso dimentichiamo. Lo sport è un grande dono e una grande opportunità per tutti, anche per i diversamente abili”.
Al Giubileo, vissuto nel ricordo di Andrea Milardi, hanno preso parte anche il sindaco di Rieti Simone Petrangeli, l’assessore allo sport Vincenzo Di Fazio, il presidente del Coni Lazio Riccardo Viola e tanti rappresentanti delle società sportive reatine. Il tripode è stato acceso da Giancarlo Peris, teodoforo già nei giochi olimpici di Roma nel 1960. Al suo fianco due giovani reatini Filippo Amodeo della Atletica Sport e Terapia e Raffaella Tsimi, vincitrice della Scheggia Sabina. I musicisti della sede reatina del conservatorio di santa Cecilia hanno suonato l’inno d’Europa, quello del Giubileo e quello d’Italia.
Poi il passaggio di tutti i presenti attraverso la porta santa, dopo il quale ad ognuno è stato consegnato il manifesto dello sport, sottoscritto da tutte le federazioni sportive.
La festa del Giubileo è poi continuata presso gli impianti sportivi del Pattinodromo con le esibizioni di numerose realtà del territorio.