Dopo l'argento di Xiamen per gli azzurri è arrivato il secondo podio stagionale in uno degli appuntamenti "classici" del circuito internazionale, quello sulla spiaggia olimpica di Rio de Janeiro. Non c'è stata l'attesa rivincita della finale a 5 cerchi del 2016 con i padroni di casa Alison - Bruno, in quanto a giocarsi l'oro stavolta c'erano i polacchi Losiak e Kantor (dopo la semifinale vinta contro i nostri); Paolo Nicolai e Daniele Lupo hanno però dimostrato di saper digereire in fretta la battuta d'arresto, regolando nella partita successiva gli statunitensi Patterson/Brunner 2-1 e conquistando così la medaglia di bronzo.
Grande solidità tecnica e caratteriale quella dimostrata dalla coppia azzurra che gioca su ottimi livelli, meritando la vittoria e confermandosi nell’elite del beach volley mondiale. Nel primo set, dopo una fase iniziale di grande equilibrio, gli azzurri prendono il largo nella parte centrale (14-10) e non si fanno più riavvicinare dalla coppia statunitense che commette qualche errore di troppo e si arrende con il punteggio di 21-15. Nel secondo set si gioca punto a punto: la coppia Usa tenta la fuga sul 13-10 ma gli azzurri ribaltano la situazione ma si fermano sul 18-16, subendo uno 0-3 dagli statunitensi. Il finale è una girandola di emozioni con Patterson che annulla il primo match ball e Brunner ferma a muro Lupo sul secondo. Al terzo tentativo, invece, una invasione di Nicolai regala il set agli yankees che pareggiano il conto (26-24). Il tie break degli azzurri è un trattato scientifico di cambio palla. Nicolai e Lupo non ne falliscono uno e raccolgono qualche break point qua e là iniziando dal contrattacco che frutta l’8-6, proseguendo con il muro di Nicolai per l’11-8 e finendo con l’errore di Patterson per il 14-10. Ci pensa Lupo con un attacco centrale per il 15-11 che frutta l’ennesimo podio sulla sabbia brasiliana. (foto: Nicolai in azione nella gara con la Polonia)
La Roma Vis Nova cade inesorabilmente per 9-6 anche nell’ultima partita di play out contro Torino ’81 e saluta la massima serie. Nel match che avrebbe deciso le sorti di una stagione, nella gara da dentro o fuori la squadra romana ha fallito l’appuntamento con la vittoria. Dopo essersi salvata lo scorso anno, stavolta gli spareggi retrocessione sono stati decisivi in negativo, un finale molto amaro per come si era messa la stagione (Roma era anche in ottava posizione), ma i romani sono andati a disputare i play out a causa delle sei sconfitte consecutive nel girone di ritorno e di nessuna vittoria in trasferta. Si chiude dunque un capitolo, dopo tre anni di A1. La partita con il Torino è stata la summa della stagione, scarsa vena in attacco, momenti abulici e di appannamento mentale, emblematico il dato in superiorità, 2 su 7. Torino ha fatto il suo, giocando davanti un folto e caloroso pubblico, Roma no, pagando un dazio molto alto. Fuori Simone Pappacena per scelta tecnica, Torino ha tenuto le redini dell’incontro dall’inizio alla fine.
Inizia molto male la Roma Vis Nova, contratta e abulica. Ci vogliono oltre 4′ per arrivare al primo tiro di Vittorioso che sigla il momentaneo 1-2. Male sia con l’uomo in più (0/2), sia in meno (2/2), è un vero disastro. Torino gioca in maniera ordinata e vola sul 4-1, mentre i romani non riescono proprio a giocare. Scatto d’orgoglio a inizio secondo con il sette di Ciocchetti che difende meglio e riesce a pungere in fase offensiva con Bidatze, Gianni su rigore e Vitola. Ma ancora male in superiorità, due occasioni nitide davanti a Rolle fallite, imbarazzante lo 0 su 4. Nel terzo la partita viaggia sui binari dell’equilibrio, Roma prova a pareggiare, ma ha le cartucce bagnate. Tante le occasioni fallite, Vuksanovic porta Torino sul +2. Nel quarto ci prova Gobbi per il -1, ma Gaffuri e Oggero chiudono i conti sul 9-6.
Il commento a fine play out del Presidente Marco Ferraro. “Molto dispiaciuto per i ragazzi e per come abbiamo finito questa stagione. Non facciamo drammi, la Roma Vis Nova riparte e va avanti, abbiamo un settore giovanile valido e competitivo, cercheremo di riportare questa squadra ai massimi livelli”.
Le parole del tecnico Cristiano Ciocchetti. “Sono molto amareggiato perchè penso che dal punto di vista tecnico questa squadra sia superiore alle altre affrontate nel play out, ma Torino, Lazio e Bogliasco hanno dimostrato qualcosa in più a livello caratteriale. Hanno messo l’anima, noi no. Abbiamo condotto una prima parte di stagione buona, nella seconda siamo calati tantissimo, non siamo riusciti a vincere fuori, abbiamo fatto fatica ad unirci e a trovare il nostro gioco. E quando non giochi bene e da squadra, perdi. La colpa è mia in primis e della squadra. L’ultima gara è lo specchio di questa seconda parte, abbiamo sbagliato al 50%, l’altro 50% lo attribuisco agli arbitri come Gomez e Colombo i migliori, ma in questa occasione non mi sono piaciuti. Trovo poi assurdo che una finale play out si debba giocare in casa di una delle dirette interessate”.
La Race for the Cure non ha certamente come aspetto preminente quello agonistico ma gli atleti agonisti che si sono presentati al via non si sono fatti pregare per darsi battaglia nelle strade del centro storico di Roma. A tagliare per primo il traguardo tra gli uomini Fabiano Carozza, atleta dell’aeronautica Militare che ha chiuso le proprie fatiche sui cinque chilometri con il tempo di 15:30. Ai posti d’onore Luca Parisi della RomaAtletica e Merihun Crespi del Gruppo Sportivo dell’Esercito.
Fra le donne successo per Valentina Costanza, portacolori del Gruppo Sportivo Esercito che ha chiuso in 17.26. Sul podio anche Ilaria Tersigni della RomaAtletica e Paola Giacomozzi della Old Stars Ostia. Fra le società il gruppo che ha fatto registrare il maggior numero di presenze è stato la Podistica Solidarietà seguita dal Gruppo Sportivo Bancari Romani e da Cat Sport.
Erano più di 6000 sul percorso le Donne in Rosa, in rappresentanza delle oltre 50000 che ogni anno in Italia vengono colpite dalla malattia. Ilaria Piscitelli dell’Asd Cudas ha dimostrato di avere, oltre che voglia di esserci e di partecipare, anche grandi doti di atleta. E’ lei che ha tagliato per prima il traguardo della categoria vera protagonista della Race for the Cure. 20:22 il suo tempo finale. Sul podio anche Paola Romana Ciapparoni dell’Amatori Villa Pamphili e Stefania Pomponi della Podistica Solidarietà.
La Race for the Cure, nei tre giorni di apertura del “Villaggio dello Sport, della Salute e del Benessere” del Circo Massimo ha assolto in pieno alle proprie finalità di prevenzione rivolte, soprattutto, alle donne disagiate e meno abbienti. Grazie all’impegno fattivo dei medici volontari presenti all’interno del Villaggio sono state offerte gratuitamente oltre 2000 visite tra senologiche, mammografie, ecografie, visite dermatologiche, ecografie tiroidee, ecografie pelviche e transvaginali, visite cardiologiche, consulenze sulla nutrizione, sul tumore del polmone, sul tumore fegato.
Grazie all’impegno e alla partnership della Regione Lazio, che nel villaggio ha allestito uno stand di prenotazione, sono state accolte e registrate oltre 350 richieste per indagini di prevenzione del tumore del collo dell’utero e screening colon rettale e sceening mammografico.
Sono giorni decisivi per la permanenza in A della Roma Vis Nova, che oggi è impegnata al palazzo del nuoto di Torino nei playout, il match alle ore 18.30 sarà contro il Bogliasco, un avversario ostico che ha sempre dato del filo da torcere alla squadra romana. In due giorni Roma si gioca l’intera stagione, dentro o fuori, una gara da vincere per evitare l’ultima partita (la finale playout) che deciderà quale squadra retrocederà in serie A2. La squadra capitolina dopo un periodo di buio totale in cui ha collezionato ben sei sconfitte consecutive, nelle ultime due giornate ha ripreso il ritmo del girone d’andata con un pareggio e una vittoria all’ultimo secondo. Il sette di Ciocchetti si è preparato ad affrontare questo ostacolo, conterà molto la componente tattica, ma soprattutto quella mentale e motivazionale. Chi avrà più voglia di vincere, emergerà. I leoni sono pronti a ruggire e per riuscire nell’impresa, proprio come lo scorso anno, dovranno metter dentro tutto quello che hanno, cuore, testa, voglia e tanta determinazione. Bogliasco, guidato dal romano Gianmarco Guidaldi, è un osso duro, finora in stagione una vittoria per parte, rispettando il fattore campo. In regular season Roma ha raggiunto il 10mo posto con 24 punti, ma non ha mai vinto lontano dal Foro Italico, Bogliasco ha chiuso con 19 punti al penultimo posto della classifica. Sarà interessante lo scontro tra i due bomber, Jerkovic con 43 gol e Vavic con 40.
Sabato 17 giugno, di sera, si svolgerà la 1^ Mezza Maratona di Roma: le emozioni dell’evento di running più partecipato d’Italia, la Maratona di Roma, saranno riproposte sulla distanza dei 21 chilometri. Si correrà nel centro storico della Città Eterna, con partenza alle ore 21, con le vie più celebri della capitale pronte ad accogliere migliaia di amanti della corsa, inclusi quelli che si cimenteranno sulla distanza di 10 chilometri prendendo parte alla storica CorriRoma abbinata alla mezza maratona.
A un mese dal via della 1^ edizione, sono già 3.700 gli iscritti alla 21 chilometri, dei quali quasi il 40% da fuori regione e il 10% provenienti da 51 differenti nazioni, e 1.300 alla 10 chilometri (aperta a tutti).
La Mezza Maratona di Roma è dedicata a Save the Children, charity partner dell’evento. Save the Children Italia è stata costituita alla fine del 1998 come Onlus ed ha iniziato le sue attività nel 1999. Oggi è una Ong riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri che porta avanti attività e progetti rivolti sia ai bambini e alle bambine dei cosiddetti paesi in via di sviluppo che a quelli che vivono sul territorio italiano.