Risuona l'inno di Mameli al termine della terza giornata di gara dei Campionati del Mondo Cadetti e Giovani Plovdiv2017. A portare il tricolore sul gradino più alto del podio è stato Davide Di Veroli che ieri si è laureto campione del Mondo under17 di spada maschile. L'azzurro, allenato dal maestro Massimo Ferrarese, mette in bacheca quindi il titolo iridato assieme a quello europeo conquistato il mese scorso sempre sulle pedane bulgare.
Lo ha fatto al termine di una gara eccellente conclusa con la stoccata del 15-14 in finale contro lo statunitense Ryan Griffiths. In semifinale l'azzurro aveva eliminato il russo Piskovatskov col punteggio di 15-10, dopo che ai quarti si era aggiudicato il derby fratricida contro Giulio Gaetani per 9-8 al minuto supplementare.
Si era invece fermato nel turno dei 32 il terzo azzurro in gara, Marco Balzano, sconfitto dal portacolori del Kirghizistan, Boudunov, col punteggio di 15-12. (foto FIS)
Eleonora Bazzoni (classe 1987), cittadina di Frascati, ma origine sarde, è da sempre un'appassionata di atletica leggera. Ha iniziato a frequentare la pista di atletica già da bambina all'età di 10anni con l'Atletica Leggera Porto Torres, una piccola realtà locale che le ha permesso di lanciarla nel mondo dell'atletica. Ha capito fin da subito che la strada da seguire era quella dello sport. All'età di 18 anni si trasferisce a Roma per motivi di studio, laureandosi in Scienze Motorie all'Università del Foro Italico con buoni voti. Nel 2009 ha vinto il titolo di Campionessa Italiana promesse di mezza maratona, gara che le ha permesso di vestire la maglia della Nazionale in un incontro internazionale in Francia. Nel 2015 ha conseguito il diploma di allenatrice di 2^ livello Fidal ed attualmente veste i colori dell'Asd Runner's Academy (nuovo sodalizio con sede nel territorio di Frascati), dove copre anche il ruolo di Direttore Tecnico. Le sue giornate le divide lavorando nel Reparto Running del Decathlon Prenestina come consigliere di vendita, gli allenamenti all'alba, il gruppo di bambini che allena al campo "A.Nori" di Tor Tre Teste tutti i martedì e giovedì e il folto gruppo di amatori che segue con molta professionalità. Il risultato più grande della sua carriera sportiva lo ottiene domenica 2 Aprile alla Maratona di Roma. Alla sua sola seconda esperienza (esordio nel 2016 a Venezia con 2h51'52) taglia il traguardo della più prestigiosa Maratona del territorio italiano al decimo posto assoluto, nonché prima europea e italiana con il personale di 2h45'37, un tempo che la collocherebbe tra le migliori specialiste in Italia sulla distanza. Un sogno nel cassetto? Partecipare alla Maratona di New York Il mio idolo dell'atletica leggera? Al maschile Haile Gebreselassie e al femminile Paula Radcliffe. Di altri sport? Francesco Totti (spero un giorno di incontrarlo) Prossimi obiettivi? Ora una settimana di relax e si ritorna alla vita di tutti i giorni. Lavoro, allenamenti dei bimbi al campo, con la mente alla prossima maratona. Personali 10.000m su strada 34'43 (Ciampino 2017) 10.000m in pista 35'51 Mezza maratona 1h17'20 (Cittadella 2016) Maratona 2h45"37 (Roma 2017) Coach: Fabrizio Adamo
Lo sprint finale dell'etiope Shura Kitata Tola, che ha sfiorato il record della corsa con 2:07:30; la fatica negli ultimi chilometri dell'etiope Rahma Chota Tusa, che è riuscita a bissare la vittoria dello scorso anno in 2:27:23; la sbandata nella curva finale di Alex Zanardi, che ha rischiato fino all'arrivo per il suo sesto successo a Roma, coronato da un tempo di 1:10:06 che è incredibile, viste le condizioni meteo. Sono queste le immagini che resteranno della 23^ Acea Maratona di Roma, che oggi, in via dei Fori Imperiali, ha visto al via oltre 16 mila runners provenienti da 131 nazioni e circa 60.000 partecipanti alla Fun Run di 4 chilometri. Zanardi, 50enne ex pilota e ora atleta paralimpico bolognese, aveva già vinto a Roma nel 2010, 2012, 2013, 2014 e lo scorso anno con il record della corsa di 1:09.15. Tempo che poteva essere alla sua portata anche oggi, se non ci fosse stata la pioggia.
LA CRONACA DELLA GARA MASCHILE
La gara maschile era partita a un ritmo indiavolato: 14:49 i primi 5 km, 29:39 al 10°, 44:47 al 15°, con una proiezione finale di 2:05. A metà gara il gruppo dei primi, guidato dalle lepri Koech, Kimeli e Kipruto, è passato in 1:03:25, ancora sotto il ritmo del record della corsa di 2:07:17 del 2009. Dopo il 30° km (1:30:21) e l'abbandono da parte di tutte le lepri, davanti sono rimasti in quattro: oltre al vincitore Tola, anche il keniano Dominic Kipngetich Ruto e gli etiopi Werknesh Aboye Seyoum e Solomon Lema Biratu. L'allungo decisivo di Tola è stato al 35° km: gli ultimi km sono stati incredibili, tanto che sul rettilineo finale in piazza Venezia ha addirittura lottato per il record, mancato per soli13”, ma facendo segnare il suo primato di oltre un minuto e mezzo e il secondo tempo mai corso sui Fori Imperiali. Il 20enne etiope ha staccato nettamente tutti i rivali, che sono andati in crisi. Ruto, keniano di 26 anni, già terzo l'anno scorso, ha dovuto lottare nel finale per chiudere in 2:09:10 e per non farsi recuperare dai connazionali Benjamin Kipngetich Bitok e Mathew Kipsaat, poi arrivati rispettivamente terzo (2:09:16) e quarto (2:09:19). Per tutti i primi cinque, Seyoum compreso (2:09:27), è arrivato il nuovo record personale, a conferma che il percorso della maratona di Roma può garantire grandi risultati. Il primo atleta italiano all'arrivo è stato Ahmed Nasef, 42enne di origine marocchina e campione italiano in carica, che gareggia per l'Atletica Desio: dopo una prima metà gara in 1:06:53, ha concluso in 2:16:40, conquistando il settimo posto, davanti al frusinate Carmine Buccilli (2:19:35)
LA CRONACA DELLA GARA FEMMINILE
La gara femminile è stata completamente diversa. Fin dall'inizio il ritmo non è stato velocissimo, tanto che a metà gara erano ancora in otto in testa dietro alla lepre Kenensa Kedir Rosa. Subito dopo, però, al 23° km, Tusa ha fatto il vuoto, con una serie di km sotto i 3'20”. Un allungo che le ha permesso di conquistare subito mezzo minuto sulle inseguitrici, ma che poi ha pagato nel finale. Addirittura gli ultimi km li ha chiusi intorno ai 4', tagliando il traguardo in 2:27:23, che migliora comunque il 2:28:49 dell'anno scorso.
Tusa, 23enne che vive e si allena ad Addis Abeba, ha promesso dopo la gara che ritornerà a Roma anche l'anno prossimo per fare il tris, come la sua amica e compagna di fatiche Firehiwot Dado, prima nel 2009, 2010 e 2011.
Alle sue spalle, dopo più di quattro minuti, sono arrivate le sue connazionali Mestawot Shankutie Tadesse (2:31:41) e Abeba Tekulu Gebremeskel (2:32:08). La prima italiana al traguardo è stata la 29enne romana Eleonora Bazzoni, che ha concluso in 2:45:37.
Le stelle del calcio a 2 stanno per arrivare a Roma. La Capitale infatti dal 15 al 18 giugno ospiterà il campionato mondiale di jorkyball 2017. La manifestazione, giunta alla sua quinta edizione, è organizzata con cadenza annuale dalla Jorkyball International Federation.
Nato in Francia nel 1987, il jorkyball è in Italia che ha avuto la sua prima vera vetrina internazionale. Sono infatti le ‘notti magiche’ di Italia ’90 a farlo arrivare proprio a Roma come disciplina dimostrativa. Ventisette anni dopo la “città eterna” riabbraccia la disciplina amplificando un trend di crescita che dal 2013, anno in cui il mondiale ha fatto tappa a Cracovia.
Otto i Paesi partecipanti, oltre 120 atleti partecipanti, 8 i tornei fra maschili e femminili. L’Europa è il continente con il maggior numero di rappresentative (Belgio, Francia, Italia, Polonia, Portogallo e Spagna), fuori dal Vecchio continente proscenio per Canada e Giappone, e se la delegazione canadese è tra le veterane del mondiale, quella nipponica farà il suo debutto iridato proprio a Roma.
“Il nostro è uno sport realmente alla portata di tutti”, commenta Alessio Di Maio presidente della Jorkyball International Federation. “Abbiamo deciso di riportare a Roma questo sport a distanza di quasi 30 anni dal primo grande evento internazionale perché vogliamo dare al jorkyball la definitiva consacrazione a livello mondiale a questa disciplina che anno dopo anno sta crescendo sempre di più e farlo conoscere a tutti perché jorkyball è divertimento, fair-play ed agonismo sano”, precisa il numero 1 della federazione internazionale.
Si è svolto oggi a Roma e Campagnano di Roma il Campionato Italiano Open femminile senior e junior di pentathlon. Nella categoria assoluta, Francesca Tognetti (foto) si è laureata campionessa italiana con 1319 punti. Secondo posto per Alice Sotero con 1309 punti, terzo per Gloria Tocchi con 1307 punti.
Nella categoria junior, invece, il titolo è stato conquistato da Irene Prampolini con 1337 punti, davanti a Elena Micheli con 1316 punti, terzo posto per Ludovica Montecchia con 1201 punti.
A squadre vittoria per le Fiamme Oro (Montecchia, Prampolini e Sciarra) con 3705 punti.
La gara senior
Prima prova, la scherma, Francesca Tognetti si impone con 238 punti, davanti a Alessandra Frezza e Francesca Gandolfo con 226 punti. Seconda prova, il nuoto, Sotero chiude in 2:11.60 e sale al comando della classifica insieme a Gandolfo con 507 punti, mentre Tognetti scivola al terzo posto con 499 punti. Terza prova, l’equitazione, Tognetti centra il netto (300 punti) e risale al primo posto con 799 punti, Gandolfo si conferma al secondo posto con 793 punti, mentre al terzo sale Gloria Tocchi con 778 punti. Ultima prova, il laser run, Tognetti chiude in 13:00.21 vincendo la gara.
La gara junior
Prima prova, la scherma, Ludovica Montecchia si impone con 250 punti, davanti a Irene Prampolini con 226 punti e Dalila Sciarra con 220 punti. Seconda prova, il nuoto, Montecchia chiude in 2:27.51 confermandosi al primo posto con 505 punti, Prampolini rimane al secondo posto con 500 punti, Micheli sale al terzo con 494 punti. Terza prova, l’equitazione, Prampolini centra il netto e sale al comando della classifica con 800 punti mentre Montecchia scivola al secondo posto con 798 punti e Micheli si conferma in terza posizione con 787 punti. Ultima prova, il laser run, Prampolini chiude in 12:43.82 vincendo la gara.