Sarà un’edizione speciale quella del CorriRoma di sabato prossimo, 18 giugno. La corsa di 10 chilometri competitiva in notturna (partenza ore 21), ideata dagli organizzatori della Maratona di Roma per ricordare l’impresa di Abebe Bikila ai Giochi olimpici del 1960, taglia il nastro delle 10 edizioni. La “notturna di Roma”, come è stata ribattezzata dai runners, chiuderà di fatto la stagione dei grandi eventi podistici romani prima delle vacanze estive. Al via sono attesi 4.000 runners, un record per questa gara, dei quali il 25% donne (oltre 1000). L’indice di gradimento per questa corsa in notturna, unica nel suo genere, è testimoniato anche dalla provenienza degli iscritti che arrivano da 47 nazioni (148 iscritti) e da tutte e 20 le regioni italiane (316 iscritti fuori Lazio).
IN GARA GIORGIO CALCATERRA
Nel corso di questi 10 anni a CorriRoma hanno partecipato campioni olimpici come Stefano Baldini (vincitore nel 2006) e atleti di fama internazionale come la tennista Anna Kournikova (2005). Quest’anno, con il pettorale numero 1 partirà Giorgio Calcaterra, il pluricampione del mondo della 100 chilometri.
IL PERCORSO: SI CORRE NEL CUORE DELLA CAPITALE
CorriRoma si svolgerà nel centro storico di Roma, con partenza e arrivo nella piazza per eccellenza della capitale, Piazza del Popolo. Il percorso è il più bello al mondo per una 10 chilometri: la partenza è fissata alle 21 davanti alle chiese “gemelle”, poi si transiterà in via del Corso, Piazza Venezia, via dei Fori Imperiali con il Colosseo, via di S. Gregorio, Circo Massimo, Piazza Bocca della Verità, Teatro di Marcello, Piazza della Trinità dei Monti, Piazza Augusto Imperatore e di nuovo via del Corso fino all’arrivo in Piazza del Popolo.
È scattata ad Antalya (Turchia), la terza tappa della Coppa del Mondo di tiro con l’arco, in cui oltre alle medaglie della World Cup, si assegneranno gli ultimi posti per l’Olimpiade.
Ieri le prime 72 frecce hanno decretato la ranking round dell’arco olimpico maschile, oggi pomeriggio si tireranno invece le 72 frecce che determineranno il tabellone dei match individuali e a squadre di coppa, oltre al tabellone delle migliori 16 squadre che giovedì 16 si affronteranno nel Torneo di Qualificazione Olimpica, in gara le migliori nazioni. In corsa per giocarsi l’obiettivo-pass ci saranno Guendalina Sartori (Aeronautica Militare), che lo scorso anno ai Mondiali di Copenaghen aveva portato all’Italia il pass individuale femminile, Claudia Mandia (Fiamme Azzurre), Vanessa Landi (Arcieri Montalcino) e Lucilla Boari (Arcieri Gonzaga). Al termine della qualifica, tutti gli azzurri, sia del ricurvo che del compound, saranno impegnati nei match del mixed team, dagli ottavi fino alle semifinali.
Da segnalare fin qui il dominio della Corea del Sud che ieri ha piazzato i suoi tre atleti nelle prime tre posizioni. Bonchan Ku è primo con 686 punti, tre in più di Woojin Kim mentre a cinque lunghezze di distanza insegue Seungyun Lee. Ottima la prestazione di Mauro Nespoli che risulta essere il migliore degli azzurri con 677 punti che gli valgono la settima posizione assoluta in classifica. Una prestazione che gli permette di saltare i primi due scontri diretti e volare direttamente ai sedicesimi di finale che si disputeranno giovedì 16 giugno alle ore 8.45 locali.
Si fa onore anche il più giovane dei convocati azzurri, il castellano David Pasqualucci. Il suo ventiseiesimo posto in qualifica è figlio dei 665 punti messi a referto con 72 frecce. Il primo ostacolo nella corsa alle medaglie sarà il colombiano Felipe Daniel Pineda da affrontare ai quarantottesimi di finale. Accede al primo scontro diretto anche Marco Galiazzo che conclude i tiri della ranking round con 650 punti all’ottantacinquesimo posto. Il campione olimpico individuale ad Atene e a squadre a Londra affronterà al primo turno degli scontri diretti il francese Jean-Charles Valladont. I match di Pasqualucci e Galiazzo sono in programma alle 8.45 (locali) di mercoledì. Non accede invece ai 48esimi, Michele Frangilli. Per il campione olimpico una prestazione da dimenticare che si è fermata a 640 punti (125° posto in classifica su 230 atleti in gara), quando gli sarebbero bastati 646 punti per guadagnarsi gli spareggi e tentare di accedere alle eliminatorie.
Nella competizione a squadre l’Italia partirà dall’ottavo posto in tabellone: Mauro Nespoli, David Pasqualucci e Marco Galiazzo, che hanno totalizzato 1992 punti, sfideranno al primo turno la Russia (Bair Tsybekdorzhiev, Alexander Kozhin, Vitalii Popov). Le prime frecce scoccate oggi in Turchia sono servite anche a decretare il tabellone per il torneo di qualificazione Olimpica. Ma a differenza del femminile, l’Italia maschile non partecipa a questa competizione perché ha già staccato il pass di squadra, grazie al secondo posto conquistato ai Mondiali di Copenaghen da Nespoli, Frangilli e Pasqualucci.
Sono i giovani studenti non udenti del "Magarotto" di Torino ad aggiudicarsi la vittoria nella categoria dedicata agli spot della V edizione del concorso Onesti nello Sport, indetto dalla Fondazione Giulio Onesti in collaborazione con il Miur. "Sports signs” incarna alla perfezione l’integrazione alla base dello spirito olimpico: interpretando con il linguaggio dei segni e la mimica le discipline olimpiche, sono riusciti nell’impresa di racchiudere in 60 secondi un messaggio sociale importante, corredato da un ottimo sforzo tecnico nella realizzazione. L’istituto “Magarotto” di Torino è una scuola professionalizzante dedicata ai ragazzi sordi e udenti, senza distinzione né differenze, dove la diversità è un valore aggiunto.
L’Istituto “Cristo Re” di Roma trionfa invece nel settore cinemusicale. “Siamo noi gli eroi”, brano scritto, musicato e interpretato dai ragazzi, autori anche della clip video abbinata. Grazie alla magia del mix tra i generi rap e pop, viene descritta l’emozione autentica dello sport senza doping. Iconicamente, nel video il vincitore di un incontro di boxe viene privato della sua medaglia e del suo podio, fondato fisicamente su scatole e scatole di sostanze.
La cerimonia di premiazione ufficiale si terrà martedì 21 giugno 2016 alla Casa delle Armi del Foro Italico a Roma, in concomitanza con il conferimento del Premio Giulio Onesti a Tania Cagnotto, Giulia Conti e Francesca Clapcich, alla presenza del Presidente della Fondazione Giulio Onesti, Franco Carraro, del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, i dirigenti del Miur e molti atleti della squadra azzurra convocati per i Giochi Olimpici di Rio 2016.
Per le due scolaresche, un premio all'altezza della loro bravura: un viaggio estivo in Svizzera alla volta del Museo Olimpico dove potranno conoscere la storia e le emozioni dello sport. Non mancheranno anche momenti culturali importanti, con le visite alle Nazioni Unite e al CERN di Ginevra, simbolo dell’eccellenza scientifica italiana nel mondo
Le under 21 rossoblù della Libertas San Saba regalano altre soddisfazioni al Presidente Sarnari , portando a casa il “piccolo” scudetto davanti al Cernusco ed alla Ferrini Cagliari . Le giovani rossoblu ,che con otto sedicesimi della squadra avevano vinto lo scorso anno il titolo under 19, sono riuscite a far diventare opportunità un calendario che le aveva svantaggiate costringendole a giocare le due partite in programma entrambe nella giornata di domenica . Infatti dopo la vittoria del Cernusco per 3 a 0 sulla Ferrini il sabato , le romane hanno affrontato la Ferrini domenica alle 10.00 sapendo di dover vincere con più di 4 reti per avere un vantaggio nell’ultima partita contro il Cernusco . La partita ben giocata e chiusa con un sonante 6 a 0 e cinque reti della scatenata Antonella Bruni ha consentito di poter giocare con due risultati favorevoli contro il Cernusco dopo 4 ore dalla fine della prima partita Ma le ragazze di Pato Mongiano hanno resistito, nonostante la stanchezza, portando a casa nel secondo match pareggio e scudetto. Visibilmente commosso e felice, il coach Pato Mongiano ha dichiarato alla fine dell’incontro “Sono molto contento perché è stato un campionato vinto dal lavoro che le ragazze hanno fatto tutto l’anno. Ringrazio anche la società e lo staff che mi hanno aiutato in tutto.”
"Cala il sipario sui campionati italiani di Roma 2016, e si conclude qui la mia lunga esperienza di atleta: ho dato alla scherma più di 30 anni della mia vita", scrive Ilaria Salvatori sulla sua pagina Facebook. "Ho dato a lei sudore fatiche e sacrifici ma ho portato a casa tante tantissime gioie. Gioie vere fatte non solo di trofei e medaglie, ma di sorrisi di affetti e di amicizie. Ogni singola goccia di sudore versato ha contribuito a rendermi la persona che oggi sono". "Tante sono le persone che devo ringraziare perché una cosa importante mi ha insegnato lo sport: che da soli non si arriva da nessuna parte", dice ancora Ilaria. "Quindi avanti coi ringraziamenti: prima di tutti la mia famiglia. Poi il mio grandissimo maestro Fabio Galli e la mia società d'allenamento (l'Asd Frascati Scherma, ndr), il gruppo sportivo dell'Aeronautica militare che non smetterò mai di ringraziare e tutte le mie compagne di squadra e d'avventura. Grazie ancora a tutti: in bocca al lupo a tutti voi che ancora calcate le pedane, fatelo sempre con passione e determinazione e credeteci sempre fino in fondo perché il lavoro prima o poi paga e i sogni spesso si avverano. Lo auguro di cuore a tutti voi".
Difficile ricostruire una vita di vittorie, di sacrifici, di pedane. E - come lei stessa ha sottolineato - non si tratta solo di quelle in gara. Un'atleta sempre disponibile al confronto e alla condivisione della sua vita sportiva, anche e soprattutto con i giovani e i giovanissimi.
Su tutte, però, restano quelle olimpiche. Prima di Ilaria Salvatori l'unico frascatano a portare al collo una medaglia a cinque cerchi era stato Stefano Simoncelli nel 1976 di rientro da Montreal.
La prima è quella conquistata a Pechino, nel 2008. Ilaria conquista il terzo posto con la squadra femminile insieme a Valentina Vezzali, Giovanna Trillini e Margherita Granbassi battendo l'Ungheria 32-23. C'è un pizzico di inevitabile delusione per un primo posto mancato (ko con la Russia) ma il dream team del fioretto rosa centra il riscatto 4 anni dopo, a Londra ed Ilaria è sempre in quella squadra fantastica. E già questo è sinonimo di una straordinaria longevità sportiva e di un carattere fuori dal comune. (nella foto, Ilaria Salvatori riceve il Premio CONI Roma 2010)