Ai Mondiali CMAS di Apnea Indoor in corso a Lignano Sabbiadoro (Udine), organizzato dalla Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee e Nuoto Pinnato), oggi è stata la giornata della dinamica senza attrezzi. Fra i 45 atleti partecipanti, 30 uomini e 15 donne, sono stati l’ italiana Alessia Zecchini e il Francese Olivier Elu a primeggiare, rispettivamente, nella categoria femminile e maschile. La romana Alessia, sempre più poliedrica e dominatrice nelle varie specialità dell’apnea, ancora una volta stabilisce un record del mondo, portandolo dal suo precedente di 165,34 m alla incredibile misura di 171,22 m. Il podio femminile è stato totalmente appannaggio dei padroni di casa, con seconda classificata la torinese e sempre fortissima Cristina Rodda, con 137,25 m, che ha battuto il suo record personale di 136 m, mentre terza si è piazzata la bravissima Tiziana De Giulio, di Bari, che, dopo soli due anni dal primo avvicinamento al mondo dell’Apnea Indoor e alla sua prima esperienza mondiale, è riuscita a conquistare una fantastica medaglia con 136,51 m. Alle sue spalle la croata Lidija Lijic Vulic, quarta con 135,20 m, un’altra italiana, Tatiana Di Poi, quinta con 129,30 m, e una seconda croata, Ines Jovic, sesta con 108,19 m.
Nella classifica maschile è stato appunto il Francese Olivier Elu a posizionarsi primo con la eccellente misura di 189,65 m, che gli vale il nuovo record del mondo, seguito dal russo Aleksandr Kostyshen, argento con 185,30 m, e, subito dietro, a meno di un metro dal secondo, il croato Marko Moretti, bronzo con 184,20 m. Il primo degli italiani, Luciano Morelli, ha chiuso al quarto posto con 181,45 m, seguito da un altro italiano, Alessandro Zacheo, quinto con 174,60 m. Sesto ancora un italiano, l’inossidabile Michele Tomasi, con 169,50 m.
Il Volleyrò Casal de’ Pazzi è campione d’Italia. Un grido già urlato altre cinque volte nel corso della storia della società romana, ma ogni titolo è come se fosse il primo, perché dietro ci sono sempre nuovi sacrifici, lacrime, gioie e dolori. È il terzo campionato nazionale Under 16 consecutivo, il quinto se ci aggiungiamo quelli dell’Under 18. Sono numeri straordinari e che solo in parte sintetizzano quella che è in realtà la grandiosa opera del Progetto Volleyrò. Nella finalissima disputa a Cutrofiano, nel Salento, la squadra di Alessandro Giovannetti e Lorenzo Pintus ha sconfitto la fortissima Lilliput di Settimo Torinese, un gruppo composto da ottime giocatrici sia dal punto di vista tecnico che fisico. Ma contro il Volleyrò CDP di oggi non c’è stato niente da fare. La partita è finita 3-0 (25-18, 25-21, 25-18), con il Volleyrò CDP sempre davanti a condurre le danze e le piemontesi nell’affannoso e inutile tentativo di reggere il ritmo delle avversarie. È un successo che va condiviso tra tutti i protagonisti di questa bella stagione, dalle ragazze, agli allenatori, dai dirigenti, alle famiglie sempre vicine alla squadra.
Tra i più contenti e allo stesso tempo commossi, il presidente Luigi Caruso che ha vissuto dal vivo tutti gli scudetti in prima persona, da quello storico del Casal de’ Pazzi fino agli ultimi targati Volleyrò. “È sempre difficile fare una classifica, perché ogni scudetto va vissuto e goduto sul momento. Diciamo che questo è il più bello perché è l’ultimo. Non nascondiamoci, anche se eravamo i campioni in carica non eravamo i favoriti in assoluto.
C’erano Lilliput, San Donà e Orago che avevano tutte chance di vincere. Le ragazze del Volleyrò sono state bravissime, specialmente nelle ultime due gare perché sono cresciute di pari passo con il livello delle avversarie. Sono orgoglioso di questo gruppo che ha dimostrato un cuore grande così, dedicando la vittoria ad Andrea Scozzese che ha dato il via a questo bel progetto. Per quanto riguarda la partita di oggi, voglio fare i complimenti alla conduzione tecnica che ha letto e interpretato benissimo le situazioni, limitando le migliori giocatrici del Lilliput. Le ragazze avevano fatto una promessa ad Andrea, di dare sempre il massimo e se possibile di vincere. Ci sono riusciti ed è stata una grandissima soddisfazione”.
La Re Boat Race è stata definita l’evento più pazzo e colorato delle ultime estati suscitando notevole entusiasmo e attenzionetra il pubblico e nei media. L’idea è di diffondere attraverso il gioco, lo sport, lo spettacolo, in un pubblico più eterogeneo possibile,i temi del recupero, riuso e riciclo, nel rispetto dell’ambiente, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini.
La Re Boat Race è una prova non solo sportiva, ma anche artistica e manuale oltre che ecologica con team composti da famiglie, aziende, gruppi di amici che si sfidano a colpi di bottiglie, cartoni del latte e altri materiali di riciclo in una regata assolutamente innovativa. Unico requisito: tanta, tanta fantasia perché la propria barca sia “colorata e folle”, meravigli il pubblico, galleggi e vada molto veloce solo con energia pulita.Chiunque può cimentarsi nella costruzione di una “reboat”, avendo in fase di progettazione un tutori di riferimento messo a disposizione dall’organizzazione. I Green Team così formati potranno costruire le recycled boats anche all’interno della storica manifestazione de “LA CITTA’ IN TASCA”, che si svolgerà dal presso il Parco degli Scipioni dal 1 all’11 settembre 2016 e che ospiterà appunto il cantiere della RE BOAT RACE fino al 15 settembre. Info: www.reboatrace.it