
Non solo Olimpiadi. Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò hanno conquistato due giorni fa sul lago Balaton il titolo Europeo Juniores nella classe Olimpica 470. I due atleti della Lega Navale Italiana di Ostia, dopo aver conquistato l’accesso alla ambita Medal Race, si sono aggiudicati la vittoria della regata conclusiva che gli ha consentito di scalare il gradino più alto del podio.
Una brillante serie di qualificazione, con tre primi posti, un secondo e un quarto posto, aveva da subito permesso ai due atleti romani di mostrare le qualità e le capacità tecniche, raffinate in questi anni grazie al paziente e attento lavoro dei coach Paolo Mariotti e dell’olimpionico Gabrio Zandonà. Più sofferta la serie “finale” che li ha visti chiudere al secondo posto solo l’ultimo giorno. L’epilogo, con la vittoria della Medal race, gli ha invece permesso di dominare sui tedeschi Malte Winkel e Matti Cipra, che si sono dovuti accontentare dell’argento. Dietro di loro i francesi Hippolyte Marchetti e Sidoine Dantes.

Con la regia del Coni Lazio è andata in scena a Bassano Romano “Sport in piazza”: giovani e meno giovani, dilettanti, agonisti, sportivi della domenica hanno raccolto l’invito del Comune e si sono dati appuntamento al parco pubblico per una serie di sfide di vario tipo, da partite alla “volemose bene” di tennis tavolo al calcio balilla, esibizioni di spinning, di partite di bocce tiratissime e di un po’ d’equitazione; e poi ancora calcio, rugby, basket, beach tennis, burraco, podismo, freccette, cross training, mini moto, badminton e volley. In piazza è sbarcata anche la Lamborghini della polizia, evento storico per il territorio – era la prima volta che la “Lambo” sbarcava a Bassano e che ha incorniciato il momento dell’angolo “legalità e sicurezza”. E ancora, molto applaudita, è stata la presenza dello stand curato dall’associazione “Incrociamo le zampe”, che ha trattato il tema del randagismo. ”Devo fare i complimenti all’amministrazione comunale per la splendida riuscita di questo evento” ha dichiarato il presidente del Coni Lazio Riccardo Viola, che poi ha aggiunto: “Io stesso mi sono meravigliato dalla folla presente al parco. Con il sindaco abbiamo anche parlato di come poter aiutare Bassano in ambito sportivo e infrastrutturale. Vedremo più in là. Noi siamo disponibili. Per il momento complimenti e continuate su questa strada”. In sintonia con le sue dichiarazioni quelle del sindaco Emanuele Maggi: “Vedere tante famiglie felici al parco è stato il risultato migliore. Le persone prima. Si è vista una comunità unita che lavora e che fa crescere il paese. Grazie a tutti”.
Infine, le dichiarazioni di Alessandro Pica, delegato Coni per Viterbo: “La collaborazione tra Coni Viterbo e Comune di Bassano Romano sta dando i frutti sperati. Siamo molto soddisfatti che il nostro lavoro sia stato apprezzato. Rimaniamo a disposizione della comunità bassanese per i prossimi impegni, primo tra tutti quello nelle scuole a settembre”.

A nove giorni dall'apertura dei Giochi olimpici di Rio, la vicenda doping che sta scuotendo lo sport russo miete altre vittime. A farne le spese, dopo l'atletica, stavolta è stato il canottaggio. Era prevedibile, dopo che il CIO aveva demandato la decisione di eventuali esclusioni alle varie federazioni internazionali e così 19 atleti sono stati fermati per test anomali effettuati tra il 2011 e il 2016. L'effetto immediato e' stato il ripescaggio del due di coppia femminile e dell'otto azzurro, di cui fa parte Simone Venier. Veterano di tre edizioni (2004, 2008, 2012), il portacolori delle Fiamme Gialle ha vinto anche un argento a Pechino nel quattro di coppia. La sua presenza porta a 38 il numero degli atleti del Lazio che faranno parte della spedizione azzurra.

Arriva mercoledì 27 luglio il terzo e ultimo appuntamento prima della pausa estiva con il progetto del CONI Lazio "Lo sport entra nelle carceri". Dopo il quadrangolare di calcio svoltosi a maggio e arbitrato dal fischietto internazionale Paolo Valeri e il triangolare di pallavolo andato in scena a fine giugno, stavolta sarà il tennis protagonista. Come sempre, le rappresentative interne di Rebibbia, formate da detenuti allenati di tecnici messi a disposizione gratuitamente dalle Federazioni interessate, affronteranno giocatori e squadre di società capitoline provenienti dall'esterno. L’iniziativa, nata con lo slogan "sport diritto di tutti" è stata subito accolta con favore dall’Amministrazione della sezione penale diretta dalla dottoressa Antonella Grella, con cui il CONI Lazio da anni ha stretto una proficua collaborazione.
Il programma della giornata, con inizio alle ore 9, prevede incontri di doppio di quattro game con coppie formate da giocatori interni, outdoor e “miste”.
La rappresentativa esterna, composta da cinque giocatori provenienti da due circoli della capitale, è guidata da Flavio Cipolla, vincitore del trofeo ATP di doppio a Istanbul lo scorso maggio e Vincenzo Santopadre, ex componente della squadra azzurra di coppa Davis, da alcuni anni tra i testimonial del progetto “I Giovani incontrano i Campioni” che il CR Lazio porta nelle scuole della regione. Ad impugnare la racchetta, per la squadra esterna, ci saranno anche Matteo Berrettini, Andrea Pelliccioni e Ludovico Scerrati.
Premieranno il presidente del CONI Lazio Riccardo Viola, il presidente regionale FIT Ettore Marte con il consigliere Fabrizio Tropiano, la presidente del IV Municipio Roberta Della Casa e gli assessori allo sport e alle politiche sociali Claudio Perazzini e Rolando Proietti.

“Scusi, lei è il presidente Viola?”. La coppia incrociata all’esterno dell’hotel Leo di Leonessa, accompagna la domanda con un largo sorriso. “Ci conosciamo?” “Veniamo da Roma. Facciamo parte del gruppo di genitori che quattro anni fa si è battuto per scongiurare la chiusura dell’Educamp Coni al Giannattasio.” “Ah, giusto ieri vi ho ricordato, alla festa finale, il vostro intervento è stato risolutivo e vi ringrazio.” “No, siamo noi che vi ringraziamo. I nostri figli dopo Ostia hanno voluto provare il residenziale qui a Leonessa e si sono divertiti moltissimo. Quando li sentivamo brevemente al telefono, la sera, si intuiva una certa fretta nel salutarci perché avevano sempre qualcosa da fare. Dovunque organizzerete qualcosa, noi vi seguiremo”. Storie di ordinario Educamp. Quello che ieri si è concluso a Leonessa, ha anche fatto calare il sipario sull’edizione 2016 nel Lazio. Duemila e duecento le presenze complessive per sedici settimane di sport, aggregazione e amicizia, dal mare di Sabaudia ai monti al confine con l’Abruzzo.
Un confine virtuale che la mamma di Maria Enrica Spacca, una delle quattro ragazze da podio nella 4x400 ai recenti campionati europei di atletica leggera, attraversò con comprensibile fretta il 20 marzo di trenta anni fa per recarsi all’ospedale dell’Aquila, decisamente più facile da raggiungere da Pagliara di Borgorose, comune dell’Alta valle del Salto, di quello di Rieti. “Sono aquilana per caso” spiega Maria Enrica, occhi profondi e viso affilato. “Rieti in realtà è sempre stata casa mia”. Lì si allena con Roberto Bonomi e lì cominciò la sua storia di atleta, sotto l’ala protettiva di Andrea Milardi. A Rio sarà la seconda partecipazione olimpica dopo Londra 2012 per la portacolori della Forestale. “Ottenuta la qualificazione alla fine del 2015, nel corso di questa stagione eravamo chiamate a confermare quella prestazione. Ci siamo riuscite vincendo anche un bronzo ad Amsterdam poche settimane fa. Un risultato mai ottenuto prima dall’atletica azzurra femminile. Per me si è trattato di una soddisfazione ancora maggiore, arrivata a coronamento di una stagione segnata dagli infortuni”. In Olanda le russe non c’erano, né ci saranno a Rio. Quanto vi agevola questa assenza? “Non si possono mettere sullo stesso piano Europei e Olimpiadi. Lì troveremo gli USA, la Giamaica, la Nigeria e altre ancora. Noi contiamo di portare la staffetta in finale, per poi dare il massimo.” Cosa avrebbe detto il Boss dopo la medaglia europea? “Tante cose. Andrea era fatto così. Lui è stato il primo a credere in me, ma ci seguiva tutti. Il campo-scuola continua ad essere, a mio avviso, il posto migliore del mondo per allenarsi e fare gruppo. E questo è parte della sua eredità”. Maria Enrica e Maria Benedicta, due ragazze del “Guidobaldi” alle Olimpiadi sono la dimostrazione della bontà di un progetto e del lavoro di bravi tecnici. Ma come si è avvicinata Enrica all’atletica? “Tramite la scuola. Ancora non si vedeva all’orizzonte un’Educamp come questo. Condividere la quotidianità, non solo lo sport, aiuta a crescere. Vedo l’entusiasmo nei loro occhi e credo sia una cosa importante.”
Tutti i giorni i partecipanti hanno avuto la possibilità di praticare nuoto e giochi in acqua presso la Piscina della struttura alberghiera del Leo Hotel. Brevi momenti sono stati dedicati alla riscoperta dei giochi popolari come la corsa con i sacchi, tiro alla fune, 4 cantoni, nonché giochi di abilità e destrezza. Da parte sua lo chef dell’Hotel ha accolto volentieri i suggerimenti della dott.ssa Maria Piseri della FMSI, che ha curato l’assistenza medica per la durata del camp, dando suggerimenti alle famiglie sul tema “Faccio Sport Mangio Giusto”.
Attività programmata e svolta: atletica leggera, pallacanestro, pallavolo, ginnastica, tennis, badminton, calcio, scherma, tiro a segno, tiro con l’arco, judo, pattinaggio. Escursioni nel bosco della Vallonina e al Parco Avventura (Fagus Park), senza dimenticare una della attività per cui Leonessa è famosa, l’arrampicata sportiva, fatta grazie alla parete attrezzata e all’assistenza fornita della Sez. CAI di Leonessa. http://lazio.coni.it/lazio/lazio/galleria-fotografica/lazio/educamp-leonessa-2016.html