Ƒilippo Simeoni
Il tempo è galantuomo, si dice. Per Filippo Simeoni lo è stato, anche se gli anni trascorsi da emarginato, rifiutato da quello sport e da quel mondo tanto amato, non torneranno più e non potranno essere ripagati in alcun modo. “Davide” Simeoni contro “Golia” Armstrong. Con tutto, o quasi, il Sistema a fare da controcanto al più forte. Troppi e troppo potenti gli interessi in ballo, impossibile anche solo scalfirli. In questi casi è “meglio il sacrificio di uno solo che la corruzione di molti”, come scriveva Aldous Huxley. E Simeoni è andato incontro al suo personale sacrificio, restituendo simbolicamente la maglia tricolore, e ricevendo una sanzione per il suo gesto, compiuto per protestare contro la decisione di escludere il suo team dal Giro d’Italia del 2009. “Golia” Armstrong a quei tempi dettava ancora legge nel mondo delle due ruote. La sua confessione di atleta dopato arriverà solo molto tempo dopo. Maglio lasciare questo mondo che non ha più niente da offrire, deve aver pensato allora “Davide” Simeoni, e dedicarsi ai giovani. Insegnare loro l’amore per il ciclismo vero, quello che aveva rapito anche lui all’età di 9 anni. I “Piratini”, li chiamano. Sono i ragazzini dell’associazione che a Sezze insegna ad andare in bicicletta a chi sogna uno sport che conserva intatti i suoi valori. Filippo ne è il vicepresidente, li allena e li segue come un padre. Oggi sono loro la sua consolazione e la sua speranza in un futuro migliore. Ambasciatore di uno sport pulito. Campione di correttezza. Persona sana ma anche normale. Con queste credenziali, pochi giorni fa, Filippo Simeoni si è presentato in una scuola di San Felice Circeo, testimonial del progetto di questo Comitato “I Valori nello Sport”, parlando a centinaia di studenti della sua avventura di uomo e di sportivo. Esempio da seguire, per coraggio e determinazione. “Lui ci ha messo la faccia, e noi dobbiamo essergliene grati” ha commentato il presidente Viola, assegnandogli il premio Coni Lazio 2013. (foto Tedeschi: Simeoni, primo da sin. con Roberto Tavani, Riccardo Viola e Matteo Filipponi)
A Nerola (LT) il Comune al fine di valorizzare lo sviluppo sportivo, promozionale e sociale dei servizi, ha indetto un bando di gara per assegnare la gestione dell'impianto con servizi annessi in località Villa Luisa. Maggiori info nella sezione Documentazioni e Capitolato
Roma Capannelle Cricket Club
Non sempre lo sport è business. Spesso serve per educare, crescere come individui e nel rispetto degli altri. Il cricket, arrivato in Italia con l’immigrazione degli ultimi due decenni e alimentato velocemente fino a una stima prudenziale di circa 300mila utenti potenziali, ne è uno tra gli esempi più significativi. Pochi i soldi a disposizione. Chi lo gioca, anche ai massimi livelli, che da noi restano comunque nell’alveo del dilettantismo, svolge altri lavori per vivere: portinaio, magazziniere, elettricista, studente. Sono i giocatori azzurri che nel 2013 hanno vinto il campionato europeo. Primo tra tutti a mettere in pratica il principio di cittadinanza sportiva (ius soli) il cricket, nato come sport dei “nuovi italiani”, si sta diffondendo per osmosi soprattutto nelle scuole, sempre più aperte e multietniche. A Roma gli incontri dei “Valori nello Sport” che hanno per protagonista Leandro Jayarajah, capitano della Roma Capannelle Cricket Club, ottengono sempre un grande riscontro e spesso le scuole chiedono di poter organizzare dimostrazioni per i propri studenti. Nel 2013 è arrivato un solo scudetto nella Capitale, e a portarcelo sono stati proprio loro, ragazzi del Bangladesh, dell’India, dello Sri Lanka, oriundi australiani e neozelandesi di seconda generazione (che nella stessa stagione hanno anche bissato con una coppa Italia); figli di persone arrivate nel nostro Paese con il sogno di una vita migliore e il loro bagaglio di cultura, tradizioni e soprattutto passioni. Il cricket è uno sport poco mediatico. Regole sconosciute ai più, con partite che possono durare giorni interi (non da noi), inframmezzate da pause durante le quali si mangia, si beve e talvolta si balla. Difficile immaginare qualcosa di più congruo del termine “integrazione” per descrivere una situazione di questo genere. Ma lo sport arrivato con gli immigrati ha anche altro da offrire, come il divertimento, che talvolta si trasforma in autoironia E’ il caso proprio dell’RCCC, che sull’esempio di altri team d’oltremanica, ma in assoluta solitudine per quanto riguarda lo sport qui da noi, ha pensato di fornirsi di una “duck board” ufficiale; una classifica aggiornata delle “papere” più eclatanti dei suoi giocatori, con tanto di premiazione a fine stagione. Se non lo avessero già ricevuto, meriterebbero un premio solo per questo. (foto Tedeschi: la presidentessa della RCCC Franca Beranger riceve un omaggio floreale durante la cerimonia di consegna del premio Coni Lazio)
Week end ad alta gradazione sportiva nel capoluogo eretino, grazie al quarto fine settimana dedicato alla manifestazione "PRIMAVERA DI SPORT", organizzato dall'Assessorato allo Sport dell'instancabile Alessia Pieretti, in collaborazione con lo CSEN e il fiduciario CONI Stefano Zega. L'evento, che si concluderà con il doppio appuntamento del 4 e del 18 maggio, é patrocinato dal CONI Lazio. Nell'occasione spazio anche allo Sport Integrato, con esibizioni e gare dedicate a ragazzi disabili che hanno avuto la possibilità di giocare insieme a giovani atleti normodotati. Molte le associazioni sportive coinvolte per un happening che ha proposto discipline come la scherma, il pattinaggio a rotelle, il tiro con l'arco, il taekwondo, il basket, il badminton, il calcetto e il cross podistico. Molto gettonate due curiosità, un simulatore di equitazione allestito dalla IPPOFARM di Fonte di Papa e un'esibizione pratica di speedcubing, la disciplina sportiva dove i concorrenti si affrontano nella risoluzione del Cubo di Rubik e dei poliedri magici. "E' una pratica che può aiutare molto i disabili" ha affermato l'Assessore Pieretti e a maggio nel nostro Palazzetto ospiteremo una gara internazionale". Durante la giornata sono intervenuti il sindaco Mauro Alessandri, l'assessore alle politiche sociali Gabriella Fagnani e quello alla scuola Riccardo Varone. Nel suo intervento il sindaco ha anche ringraziato il CONI Lazio, rappresentato nell'occasione dal Delegato Provinciale di Roma Alessandro Fidotti, il quale, portando il saluto del presidente Riccardo Viola, ha affermato come con la Festa di Primavera la città abbia di fatto istituito una sperimentazione che ha coinvolto l'intera comunità in termini di vera inclusione sociale.