Ad aprire i festeggiamenti dell'evento, presentato dal giornalista Ugo Baldi, il presidente del club Pier Luigi Betturri, che ha ripercorso l'ottima annata dei trasteverini.
Una stagione, quella passata, ricca di soddisfazioni non solo per i risultati della prima squadra, ma anche del settore giovanile e della squadra di calcio a 5 femminile, vincitrice del premio disciplina. Betturri ha concluso il suo intervento con un augurio: “Speriamo di fare il balzo nei professionisti – ha dichiarato – ma stiamo ancora cercando, a Roma, una struttura idonea, cosa non facile”. La relazione del presidente è stato l’assist per il Direttore Generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli: “La presentazione delle maglie del Trastevere è per me un appuntamento fisso con un club arrivato ancora una volta a un passo dalla Lega Pro, cosa della quale saremmo stati tutti felici”. Rivolgendosi ai bambini in maglia amaranto intervenuti alla presentazione, il DG ha poi aggiunto: “Noi adulti vi abbiamo tolto la bellezza di giocare nelle strade e nelle piazze e penso che questo abbia contribuito ad allontanare i giovani dal calcio perché questa mancanza fa perdere l’identità territoriale. Il rione era il luogo dove si costruivano esperienze positive, giocare in strada è un tratto distintivo di tanti ex bambini che oggi sono bravi calciatori”.
Immancabile il saluto della Comunità di Sant’Egidio, arrivato tramite la voce del Vicepresidente Mons. Marco Gnavi: “Il Trastevere calcio è un polmone di fiducia nel futuro. L’attenzione che mette in tutto ciò che è educazione gli fa onore perché far crescere i ragazzi con meno parole velenose e più fiducia li renderà uomini che fanno la differenza”. A confermare le parole di Mons. Gnavi, Bruno D’Alessio, Vicepresidente del Trastevere ha dichiarato che al Trastevere “si gioca per vincere, ma alla vittoria si arriva nel rispetto delle regole e soprattutto degli avversari”.
“Parlare di calcio col Trastevere ci fa vedere un calcio sì di risultati, ma anche un calcio romantico, di valori, dà una visione che ce lo fa ancora considerare lo sport più bello al mondo” sono state le parole del Presidente del CONI Lazio, Riccardo Viola, ospite fisso dell’evento.
Come di consueto, dopo gli interventi e i saluti delle numerose personalità intervenute al Trastevere Store per la presentazione, il Direttore Generale Flavio Maria Betturri ha svelato le due mute che indosseranno i giocatori della prima squadra nella nuova stagione calcistica, grazie ai due modelli d’eccezione Stefano Tajarol e Francesco Chinappi. Solo due, per il momento, perché la terza, speciale, arriverà a dicembre quando il Trastevere calcio entrerà nell’anno dei festeggiamenti per i suoi 110 anni di storia.
Il Lazio vince per la seconda volta di fila la Coppa Italia delle Regioni. A concludere il podio dell’edizione disputata tra Savona e Quiliano sono Emilia-Romagna e Piemonte.
La Coppa delle Regioni 2018 – 16° Memorial Gino Mattielli, disputata nel fine settimana tra Savona e Quiliano, va al Lazio (11.345 punti) che fa il bis dopo il successo del 2017 al termine di un lungo testa a testa con l’Emilia-Romagna, seconda con 11.291 punti. Terza posizione finale per il Piemonte con il punteggio di 11.187. Nella classifica dedicata a Gara 1 (senior assoluti) vince la Sicilia con 3.290 seguita dal Lazio (3.228) e dalla Lombardia (3.089). Gara 2 (classi giovanili ragazzi, allievi e juniores) vede in cima alla classifica l’Emilia Romagna (5.058) davanti al Friuli Venezia Giulia (5.057) e alla Lombardia (5.026). Gara 3 (tiro di campagna) vede primeggiare l’Umbria (3.505) seguita dal Piemonte (3.448) e dalle Marche (3.221).
LA CLASSIFICA FINALE DELLA COPPA DELLE REGIONI 2018
1 Lazio 11.345 punti; 2 Emilia-Romagna 11.291; 3 Piemonte 11.187; 4 Lombardia 11.034; 5 Veneto 10.856; 6 Toscana 10.712; 7 Umbria 10.548; 8 Sicilia 10.017; 9 Friuli Venezia Giulia 9.818; 10 Liguria 9.796; 11 Marche 9.665; 12 Puglia 8.914; 13 Campania 8.633; 14 Abruzzo 8.316; 15 Sardegna 8.266; 16 Trento 7.768; 17 Calabria 7.715; 18 Basilicata 5.598; 19 Molise 5.454; 20 Valle D’Aosta 4.880; 21 Bolzano 4.159
Una settimana sotto i riflettori dell’universo scacchistico italiano e decine di migliaia di contatti via web. Si sono conclusi domenica scorsa a Scalea i campionati italiani giovanili U16. In un’edizione record con oltre 900 partecipanti, le promesse scacchistiche del Lazio hanno brillato conseguendo due titoli nazionali con Maria Palma (under 16 femminile) e Albert Artissi (under 8), un secondo posto con Danilo Brozzi (under 10) e due terzi posti con Edoardo Di Benedetto (under 16) e Kamilla Rubinshtein (under 14 femminile). A completare il successo, nelle speciali classifiche di merito, Roma si è affermata prima tra le province italiane e la Lazio Scacchi ASD ha dominato nella categoria società, superando ben 152 concorrenti. Di fatto il Lazio ha confermato la crescita complessiva arrivando secondo tra le regioni.
Come Kreuzberg a Berlino, come East London (o Londonistan, secondo un cliché alquanto dispregiativo) o come la Belleville parigina raccontata da Daniel Pennac. Piazza Vittorio a Roma è il cuore pulsante del meltin pot della Capitale, dove le culture di mezzo mondo si incontrano e convivono. Eppure, a differenza delle citate realtà, che da ben più tempo (o forse proprio per questo), fanno parte del tessuto sociale e urbano di molte capitali europee, quella romana, più recente, sembra non soffrire delle tensioni che in altri luoghi hanno acceso la miccia dell’intolleranza. Le persone più avanti con gli anni, quelle che ricordano l’Esquilino popolare degli anni 50 e 60 che viveva intorno al più importante mercato di Roma ed accoglieva chi si trovava a passare per la città eterna, complice la prossimità con la stazione Termini, oggi siedono sulle panchine di questa piazza e guardano giocare bambini cingalesi e indiani, cinesi e turchi, pakistani e arabi. Nel quartiere considerato comunque il più insicuro dalle statistiche, le reti civiche sono attivissime e una parte consistente della società civile si mobilità contro il degrado, perché non vuole vedere fallire un esperimento di integrazione unico, anche se non privo di contraddizioni.
Lo sport anche in questo contesto, che ne è quasi privo, può risultare determinante. Ce ne siamo resi conto ieri all’apertura del villaggio CONI Lazio a “Notti di Cinema”. Prima con qualche esitazione, poi con sempre più partecipazione, grandi e piccini (soprattutto) di ogni etnia hanno approcciato i desk del pentathlon, affascinati dal tiro con la pistola laser, del tennis (forse per la somiglianza con il badminton, sport nazionale in Malesia e Bangladesh) e perfino del gonfiabile dei tiri di rigore. Ad ogni bambino che portava a termine l’intero circuito veniva regalata una medaglietta, che immancabilmente mostrava con grande orgoglio e soddisfazione a genitori e amici. D’altra parte si sa, lo sport parla tutte le lingue. (foto Piccioli) http://lazio.coni.it/lazio/lazio/galleria-fotografica.html?catid=1436