In occasione della manifestazione internazionale di apnea outdoor denominata "Nirvana Oceanquest", la pluricampionessa romana ha battuto ieri un primato che era già suo (Record Mondiale AIDA di – 104 metri, conquistato quasi esattamente un anno fa alle Bahamas) e nonostante la recente operazione subita al legamento del braccio sinistro. “È stato uno dei tuffi più belli della mia vita – ha postato Alessia sul suo profilo Facebook - ho seguito esattamente ciò che mi ha detto il mio coach Martin, sono stata concentratissima e il risultato è stato eccezionale: buona compensazione, perfetto rilassamento, stupende sensazioni e uscita molto pulita! Grazie mille per tutto! Sto imparando tante cose nuove e soprattutto a conoscere meglio me stessa!”.
Il paracadutismo protagonista per due giorni di grande spettacolo al laghetto dell’Eur. Sabato 28, domenica 29 aprile e martedì 1 maggio durante la manifestazione Sport in famiglia, più di 5000 persone si sono assiepate lungo i bordi dello specchio d’acqua per assistere allo spettacolo offerto da 9 tra i più forti atleti al livello nazionale della Federazione Aero Club Italia.
Domenica 6 skydiver si sono sfidati in una competizione dimostrativa di swoop che univa le specialità del freestyle e della precisione dando vita a una gara dall’altissimo contenuto tecnico e di grandissimo impatto sul pubblico presente.
Il pluricampione italiano e campione europeo Mario Fattoruso, atleta di spicco della più grande casa costruttrice americana di paracadute, la Performance Desinig, ha “guidato” la squadra di paracadutismo Flygang Lazio composta da Francesco Italia, Kostanitn Kunz, Carlo Di Pietro, Massimo Agnellini e Cristian Bonaldo in una sfida su due manche con un regolamento adattato per valutare sia la parte artistica che la precisione in atterraggio.
Al termine dei due lanci Francesco Italia è risultato il migliore con 200 punti, l’equivalente di due atterraggi sopra la speciale piattaforma posizionata al centro del laghetto e di due figure, per lui due Superman eseguiti perfettamente.
"Ad oggi dopo Copenaghen questa è decisamente la più bella per fascino, spettacolarità, difficoltà agonistica e presenza del pubblico; saltare sopra Roma è un emozione indescrivibile” ha dichiarato Mario Fattoruso.
Niente competizione il 1 maggio ma una dimostrazione tecnica di altissimo livello quella che ha visto impegnati Lino Della Corte e la nazionale italiana di Freefly “Vertical Fly Lazio composta da Luca Rosa e Stefen Jacob. Lino si è esibito nel suo terzo lancio in speed della storia sopra la capitale, con l’obiettivo, purtroppo mancato per le condizioni climatiche (bassa copertura delle nuvole), di superare i 400 km orari, ma con un perfetto atterraggio sopra la piattaforma galleggiante.
Il duo della Vertical fly Lazio ha lasciato tutti con il naso all’insù esibendosi in un volo in caduta libera a carving disegnando una treccia bicolore con i fumogeni blu e verdi e mancando di un solo soffio l’atterraggio in sincro. “ E’ stato un onore per noi far parte di questa manifestazione organizzata in modo impeccabile” sono state le parole di Luca Rosa “eventi come questo non valorizzano solo Roma ma avvicinano adulti e ragazzi a questo nostro sport”
A bordo lago per appassionare il pubblico intervenuto con dettagli tecnici e curiosità, le voci di Paolo Peroso, storica voce della SS Lazio e Cristina Chiuso, delegato CONI di Roma, che hanno raccontato il meraviglioso mondo di queste discipline e raccolto live le emozioni dei protagonisti.
“ Il nostro obiettivo reale era quello di dimostrare a tutti che Roma non solo è in grado di ospitare qualsiasi evento di livello mondiale, ma che la sua bellezza e la sua storia sono un valore aggiunto per la competizione e il campo gara” ha tenuto a sottolineare Lino Della Corte “ e ringrazio Fabio Bertolacci e i sei ragazzi dell’alternanza scuola lavoro che hanno lavorato con me. Un grazie agli uomini Roma Radar dell’ENAV per il grande lavoro svolto per assicurare gli orari dei lanci nella TMA di Roma.
Ora l’appuntamento è a giugno allo Stadio dei Marmi per la decima edizione dell’Oceanis Para Show 2018.
A poche ore dall’avvio della Nirvana Oceanqueast Freediving Competition, la 26enne romana Alessia Zecchini, affascinante sirena dell'apnea azzurra, affila le armi. Dopo un periodo di acclimatamento passato in Messico, sotto la guida coach Martin Zajac che la segue da circa un anno, Alessia è in gran forma e completamente rigenerata dopo le tre operazioni alle braccia alle quali si è sottoposta negli ultimi mesi a causa di un incidente ed è pronta a dare battaglia: "Avevo deciso di venire qui per tentare di battere l’attuale record del mondo in Freeimmersion (-88 mt., Alessia l’ha stabilito a Roatan lo scorso anno, ndr) ma l’ultima operazione fatta al legamento del braccio sinistro un mese e mezzo fa, ha fatto si che cambiassi obbiettivo. Ora sono pronta e decisa a battere il mio stesso record di -104m fatto il 10 maggio 2017 nelle acque di Long Island.” Se tutto andrà per il verso giusto, l’appuntamento è per il 5 maggio quando Alessia tenterà la misura di -105m.
Un risultato inatteso contro uno squadrone composto in gran parte da professionisti. ll match, giocato a Roma al ‘Villaggio Sport4earth’ di Villa Borghese in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Terra, e terminato 129 a 127, ha costituito per i damisti degli Stati Uniti il tradizionale incontro con il “Resto del Mondo”, che gli statunitensi dominavano ormai da qualche anno. Un po' quello che succedeva nel calcio della prima metà del secolo scorso, quando i maestri erano gli inglesi e tutti giocavano contro di loro. Il risultato della sfida è maturato nell’ultimo game; dopo 63 delle 64 partite in programma, il punteggio era infatti in parità, 127 per gli USA e 127 per l’Italia. Ha deciso tutto l’ultimo incontro, durato oltre 5 ore e conclusosi con il trionfo del campione del mondo Sergio Scarpetta, che ha così regalato il successo complessivo all’Italia. Il nostro Paese è stato scelto poiché vanta ormai tra i migliori giocatori in assoluto della specialità. Attualmente gli azzurri sono considerati i soli in grado di competere con i fortissimi professionisti statunitensi e il risultato finale dell’incontro lo ha confermato. Questi i giocatori che hanno fatto parte dello storico team: Sergio Scarpetta (Fg - Cap.), Viviana Moretto (Ud), Elia Cantatore (Ao - U19), Matteo Bernini (Li), Walter Celani (Mi), Claudio Ciampi (Li), Emanuele D’Amore (Fg), Luca Iacovelli (Fg) e Daniele Bertè (Sv).
Il Santa Lucia Basket vince l’edizione 2018 dell’Euro League 3. Dopo una tre giorni di gare a Badajoz, in Spagna, i romani superano nella finale di domenica mattina l’altra italiana impegnata nel torneo, il S. Stefano UBI Banca, al termine di un match tiratissimo e finito col punteggio di 57 a 56. Si tratta del primo successo di un club del nostro campionato in Europa dal 2013, quando la Briantea 84 vinse l’allora Vergauwen Cup e Porto Torres l’allora Brinkmann Cup. La squadra romana aveva aperto con qualche difficoltà questa Final Eight di EuroLeague 3, a cui si era qualificata attraverso i preliminari giocati in Russia lo scorso 11 marzo: nella gara di esordio di venerdì era infatti arrivata una sconfitta pesante contro il Genclick, che sembrava troncare sul nascere ogni ambizione di gloria. Invece da lì in poi solo vittorie per i ragazzi di Fabio Castellucci: prima contro Meyrin e Banja Luka nel girone e poi contro i padroni di casa del Mideba Extremadura in semifinale (61 a 51). Quindi la finale di domenica mattina, contro un’altra italiana, il S. Stefano UBI Banca, protagonista di un percorso praticamente parallelo (sconfitta all’esordio, poi tre vittorie consecutive).
La finalissima è stata una partita incerta fino all’ultimo possesso: nel corso del secondo quarto il S. Stefano ha provato ad approfittare di un evidente passaggio a vuoto dei romani per portarsi fino al +16, massimo vantaggio. Ma il Santa Lucia ha iniziato il terzo periodo con il piglio della grande squadra, rimontando punto su punto, fino ad arrivare ad un solo possesso di distanza nell’ultimo minuto di gioco. E’ un canestro dello spagnolo Muino a segnare il sorpasso decisivo, prima dell’errore sulla sirena di Enrico Ghione, il cui tiro dalla media si infrange sul ferro. Santa Lucia quindi campione, per un successo prestigioso che vale quasi da riscatto dopo la delusione di gara 3 di semifinale Scudetto; successo di valore per il giovane tecnico Fabio Castellucci, solo alla seconda stagione da capo allenatore, e per un gruppo in costante crescita da inizio anno. Ennesima delusione della stagione invece per S. Stefano, che nell’ultimo mese ha gettato alle ortiche quanto di buono aveva fatto vedere da inizio anno. (nella foto, Carlos Muino, match winner nella gara contro UBI Banca)