E’ tutto pronto per la consegna delle onorificenze CONI per la provincia di Frosinone, relative all’anno 2014. La cerimonia, che si svolgerà venerdì 11 dicembre alle 17,30 presso la sala della Ragione (foto) del comune di Anagni, riguarderà dirigenti, società, atleti e tecnici che si sono particolarmente distinti per i risultati ottenuti o per l’impegno profuso nella diffusione dello sport sul territorio. A sfilare, tra le mura medioevali del palazzo comunale, saranno per primi i premiati con la Stella di bronzo al merito sportivo: Francesco Capraro, David Giannetti e il Nuovo Circolo Divino Amore. Frida Santini riceverà la Palma di bronzo al Merito tecnico mentre saranno assegnate tre Medaglie di bronzo al Valore atletico a Federico Castiglia (finalista europeo di kung fu); Sandro Trasolini (campione italiano long casting) e Giodi Scala (campione europeo pugilato pesi gallo). Altri riconoscimenti “per il fattivo impegno nell’organizzazione del Coni Point di Frosinone” e “per la dedizione di una vita ai valori dello sport” andranno, rispettivamente, all’avv. Sara Gasbarra e al prof. Luigi Conte. Infine, gli attestati di stima per chi ha contribuito con il proprio lavoro alla realizzazione delle iniziative CONI a favore della promozione sportiva: Ernesto Tersigni, Adamo Pantano, Massimo Lombardi, Fausto Bassetta, Sandro Passeri, Luigi Catalano, gli Istituti scolastici di Veroli e Sgurgola, il questore di Frosinone Filippo Santarelli, il comandante del 72° stormo Antonio Felicissimo e quello provinciale del Corpo forestale Federico Padovano.
Un tema importante: quello delle buone pratiche e proposte che cambino il trend della disaffezione giovanile allo sport agonistico. Alla chiamata della Libertas hanno risposto in molti, istituzioni e tanti dirigenti di varie Federazioni ed Enti di Promozione, tutti con il loro bagaglio in termini di promozione e tutto quello che stanno attuando per andare in controtendenza al tema affrontato. Ma si è dibattuto anche di altri argomenti come la scarsa diffusione di impiantistica sportiva, l’importante funzione sociale degli sport di squadra nella fase evolutiva, in termini di aggregazione e inclusione sociale e la mancanza di progetti di promozione ampi e diffusi che possano contrastare il drop out che si lega al percorso di studi e di vita dei ragazzi.
I saluti iniziali sono stati in realtà importanti interventi istituzionali: le parole di Roberto Tavani della Segreteria Particolare del Presidente Regione Lazio Zingaretti, hanno aperto il focus con un barlume di speranza sull’impegno della Regione per importanti investimenti e progetti dedicati allo sport che dovrebbero finalmente andare in porto e che per gli sport di squadra possono significare moltissimo per il loro futuro; Riccardo Viola, quale Presidente del CONI Lazio che ha ospitato l’evento, ha sottolineato l’importanza dell’attività di promozione scolastica e ha dato la sua disponibilità a “varare” un progetto multisport nelle scuole, mirato agli sport di squadra. Gli interventi si sono susseguiti con il Presidente Nazionale Libertas, Luigi Musacchia che ha focalizzato come la disponibilità degli impianti da gioco sia, per gli sport di squadra, un elemento irrinunciabile per la loro esistenza (un maratoneta ha innumerevoli spazi per allenarsi, gli basta una strada; ad una squadra serve un campo, un palazzetto una struttura…); ha inoltre enfatizzato il ruolo degli enti di promozione per un “affiancamento” all’attività agonistica in termini di “recupero di campioni” dando la disponibilità della Libertas a sostenere l’attività di promozione come pure quella di formazione degli operatori. Tra i saluti anche quello del Segretario Generale del Comitato Italiano Paralimpico Giunio De Sanctis che, informando i presenti dei prossimi passi che accompagneranno la definizione del CIP come Ente pubblico, ha ribadito l’importanza che proprio tra le istituzioni sportive ci sia la massima coesione per poter raggiungere obiettivi condivisi.
Sono quindi intervenuti:
il Segretario Generale Fidal Fabio Pagliara che , dopo un inciso a difesa degli atleti che sono stati “sbattuti in prima pagina” pur non avendo alcun caso di doping nella loro carriera, ha sottolineato l’importanza di coltivare e ampliare il senso di appartenenza nei confronti di chi è solo un amatore o fa attività sportiva in modo saltuario e non si riconosce nella federazione di riferimento. il vice-presidente Federbasket, Gaetano Laguardia che ha svelato ai presenti la formula vincente del 3contro3 che nel basket ha assicurato la promozione tra i giovanissimi; non ancora risolti invece i problemi di promozione del basket femminile. Bruno Ruscello, ricercatore dell’Università di Tor Vergata , che ha presentato alcune riflessioni sull’individuazione del talento, sull’importanza di condividere definizioni e concetti che, nel percorso di sviluppo degli sport di squadra, diventano contenuti e motivazioni. Claudio Martinelli, Presidente del Comitato Provinciale Fipav, che nella promozione scolastica ha trovato la formula vincente per posizionare la pallavolo tra i primi sport in tutte le regioni d’Italia.
Insomma, colti tutti gli aspetti e gli ambiti che lo sport investe, compreso quello sempre più emergente di strumento sociale. In tal senso la chiusura è stata affidata a due progetti che puntano a enfatizzare il ruolo di inclusione sociale e di recupero dei soggetti (cosiddetti “a rischio”), che sono la spina nel fianco delle nostre periferie. Questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto dal progetto “Calcio Sociale” realizzato nel difficile quartiere di Corviale a Roma, e di cui ha presentato una toccante testimonianza Massimo Vallati Responsabile del Calcio Sociale
Oggi e domani sui campi di calcio, volley, basket, rugby e nelle piscine della pallanuoto, sarà lanciata la campagna informativa del progetto sociale, sportivo ed educativo.
“ConiRagazzi-Alleniamoli a crescere bene” Il programma di attività – promosso e sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero della Salute e dal CONI – mira a declinare il principio del diritto allo sport per tutti, a fornire un servizio sociale alla comunità ed a costruire un importante tassello del sistema educativo in aree di disagio sociale ed economico, diffondendo importanti messaggi educativi.
Sviluppato su tre filoni di intervento, ha l’obiettivo di promuovere sani stili di vita per il benessere ed il corretto sviluppo del bambino attraverso: attività sportiva pomeridiana gratuita, offerta a ragazzi dai 5 ai 13 anni, nelle aree di disagio sociale ed economico; una campagna informativa sui sani e corretti stili di vita, rivolta alle scuole, alle società sportive, ai ragazzi e a tutte le famiglie, per contrastare sedentarietà, cattive abitudini alimentari e obesità; diffusione di valori educativi dello sport come lo spirito di gruppo, l’inclusione sociale e la valorizzazione delle differenze.
Questo fine settimana avrà inizio la campagna informativa sui corretti stili di vita che si svilupperà in tutto il territorio nazionale: sabato 5 e domenica 6 dicembre, nelle giornate di Campionato della massima serie, sui 54 campi italiani di calcio, volley, basket, rugby e nelle piscine della pallanuoto, sfileranno i tanti ragazzi sostenendo gli striscioni con lo slogan dell’iniziativa “Diventa il tuo atleta preferito”. Contemporaneamente, sui maxischermi degli impianti di gioco, sarà proiettato un video promozionale, mentre gli speaker porranno l’accento sui valori educativi dello sport e sui principi fondanti del progetto.
I ragazzi non saranno solo i destinatari e i beneficiari di “Coni Ragazzi”, ma anche protagonisti, grazie al contest loro dedicato: visitando il sito www.coniragazzi.it, infatti, potranno votare l’hashtag preferito, contribuendo a diffondere gli importanti messaggi educativi della campagna.
Ginevra fa nuoto agonistico, e nonostante abbia solo 11 anni la domanda che pone cela un problema proprio dei più grandi. “Io all’inizio l’avevo preso come un gioco (il nuoto, ndr), poi con le gare è subentrata la ricerca del risultato, e piano piano la caratteristica iniziale, così legata all’aspetto ludico, è andata pian piano sparendo – ha spiegato con una certa rassegnazione – ma esiste una soluzione?”. La richiesta è precisa e la questione merita un approfondimento. Per fortuna Bruno Rivaroli, ex campione europeo di pattinaggio (nella foto di repertorio), stamattina in veste di “insegnante” all’Istituto Mazzini di via delle Carine, ha l’esperienza per fronteggiare la problematica. “Ho vinto il mio primo titolo continentale a 14 anni. E’ stato un momento di grandissima gioia e soddisfazione, accompagnato da una consapevolezza tutta nuova, che per me ci sarebbe stato meno tempo per il divertimento. E’ fondamentale salvaguardare, al di fuori delle gare, il piacere fine a se stesso di praticare lo sport che ami, perché questo è uno degli aspetti che ti inducono a continuare quando i risultati mancano.” Rivaroli ha lasciato le piste dell’agonismo dieci anni fa per intraprendere la carriera di allenatore, e cura la preparazione di allievi dell’età di Ginevra, ben sapendo quanto sia importante, ai fini di non cadere nella tentazione del drop out, la possibilità di conservare la scintilla del gioco. Giorgia esprime invece una curiosità legata all’aspetto caratteriale, che rimanda forse a situazioni vissute, e investe la figura dell’avversario. “Ma tu, come lo consideravi? Lo prendevi in giro quando ti capitava di batterlo?”. “L’ironia non deve mai sconfinare nel dileggio. Questo è un principio basilare, nello sport come nella vita”, risponde il campione al quesito che abbraccia una situazione che rimanda a problematiche più ampie, come il bullismo e la prevaricazione, purtroppo presenti anche e soprattutto tra i più giovani. L’incontro prosegue quindi tra la partecipazione attiva di tutti i presenti, in fila con i fogli tra le mani, ansiosi di porre la domanda che si sono preparati. La paura della gara? “Esiste e va controllata, ma non combattuta. Non è un segnale di cattiva preparazione. Proprio come per un’interrogazione. Possiamo essere preparati, ma l’ansia ci verrà comunque a trovare. L’importante è di avere la consapevolezza che è stato fatto il possibile per arrivare al meglio all’appuntamento. E quello di oggi lo avete preparato per bene.” Applausi.
Un argomento molto sentito e attuale ormai a pochi mesi dalle Olimpiadi di Rio, in un momento in cui le difficoltà degli sport di squadra si fanno sentire. Ricerca dei finanziamenti, mancanza di aiuti pubblici, la sempre maggior difficolta di muoversi nel ginepraio delle leggi fiscali, le dinamiche delle nuove generazioni con le mode che passano in un attimo, il drop out sempre più precoce ed alla poca voglia di agonismo e sacrificio sul tavolo degli argomenti. Non un convegno scientifico, ma un focus per dare uno stimolo ad un dibattito su un grande tema; sui possibili interventi delle enti territoriali e delle Regioni, in particolare alla luce delle loro competenze in ambito sportivo ed in chiave della candidatura olimpica .
“L’idea è quella di lanciare un sasso e sollecitare le varie Federazioni, gli stessi Enti di Promozione, a fare rete “ dice il Presidente del Centro Regionale Libertas del Lazio, organizzatrice del convegno, Enzo Corso ” per trovare soluzioni e nuove proposte di promozione , per quanto possibile , comuni e per far ritornare la voglia di “fare squadra”.
Alla “mattinata “ di lavoro organizzata dalla Libertas, che inizierà alle 10.30, ha dato il suo patrocinio il Coni Regionale Lazio che sarà presente con il Presidente Riccardo Viola. Porteranno i loro saluti il presidente nazionale della Libertas Luigi Musacchia, il segretario generale del CIP, Giunio De Sanctis e Roberto Tavani della Segreteria della Presidenza della Regione Lazio. Sarà della partita anche Paolo Masini , ex assessore allo Sport di Roma Capitale. Poi una fitta sequenza di interventi flash da parte delle Federazioni e degli organismi sportivi. Modererà il dibattito il giornalista sportivo Luca Pelosi .