
Una cascata di medaglie soprattutto d’oro conquistata dagli arcieri delle società del Lazio ai 43esimi Campionati Italiani indoor svoltisi a Rimini nel fine settimana. Lunga è la lista degli atleti della regione che si sono imposti a cominciare nell’ anno Olimpico dall’ azzurro David Pasqualucci (Tempio di Diana) che si è affermato nell’ Assoluto maschile dove il titolo a squadre è andato per la terza volta consecutiva alla società romana degli Arcieri Torrevecchia ( Paolo Caruso, Massimiliano Mandia, A. Alberto Orsaia). La stessa società guidata dal coach Fabio Olivieri ha brillantemente replicato anche nell’ Assoluto femminile squadre grazie a Claudia Mandia, Manuela Mercuri e Marina Romoli . Addirittura quarto titolo italiano Assoluto consecutivo nell’ Arco Nudo per le arciere della Lupa Capitolina quest’anno schierate con Lucia Bove, Stefania Salvatore (queste due al quarto titolo) e Luisa Fantini. Nella stessa specialità medaglia d’argento Assoluta per Arcangelo Nuccilli (Arco Sport Roma) nell’ individuale maschile. Gli arcieri del Torrevecchia non contenti conquistano inoltre due medaglie di bronzo nell’ assoluto Compound grazie a Jacopo Polidori nell’ individuale che si ripete poi nelle squadre affiancato da Carlo Bernardini ed Antonio Carminio. A queste già brillanti affermazioni vanno ad aggiungersi le ben nove medaglie d’oro ,due d’ argento e sei di bronzo conquistate tra individuale e squadre nei titoli di classe dove la parte del leone è toccata di nuovo alla società del Torrevecchia che hanno conquistato cinque medaglie d’oro ed un bronzo ben coadiuvati da altre cinque società andate a podio.
PAOLO SCIPIONI - Dirigente
Il mondo delle corse su strada è diventato negli ultimi venti anni un universo. Sono migliaia le gare che vengono organizzate in Italia ogni anno e dietro a ognuna di esse c’è una società sportiva dilettantistica che lavora per consentire ai runners di godersi la loro corsa. Solo poche gare però hanno un successo di partecipazione di massa. Una di queste è la Corsa dei Santi, una corsa che dal 2008 si svolge l’1 novembre a Roma con partenza e arrivo a ridosso di Piazza San Pietro. Evento di running che nel giro di pochi anni è diventato, a livello competitivo, il più partecipato d’Italia sulla distanza dei 10 chilometri con circa 4.500 arrivati. Promossa dalla Fondazione Don Bosco nel Mondo, la gara è organizzata dall’ASD Corsa dei Santi, un organismo sportivo che opera istituzionalmente a fianco di realtà impegnate nel mondo solidale come quello dei missionari salesiani e quello dei padri guanelliani. Il presidente è Paolo Scipioni, tra i più giovani dirigenti sportivi del mondo del running con i suoi 30 anni. È a capo dell’associazione dal 2011, anno in cui prese in mano la gara con meno di 2000 iscritti portandola in poco tempo al successo grazie alla grande energia e professionalità che lo contraddistingue. Scipioni oltre ad essere un dirigente è anche uno sportivo di base appassionato di equitazione.
La forza magnetica e catalizzatrice di Andrea Pellegrini si è sprigionata stamattina al Plesso Cattaneo della SMS "Elsa Morante" di Roma. Accompagnato dall'inseparabile maestro e amico Emanuele Di Giosaffatte, con il quale sta preparando l'assalto a quella che per lui sarebbe la sesta olimpiade, il campione olimpico di Atene 2004 è stato il mattatore per due ore abbondanti dell'incontro con un centinaio di studenti accompagnati dalla professoressa Serena Ribotta. Dopo aver ascoltato la storia della sua vita avventurosa, la prima domanda che aleggiava già da un po' in un'aula magna per più di mezz'ora silenziosa e attenta, è stata come una liberazione: "ma qual'è la gamba con la protesi?" ha chiesto qualcuno. "Non si vede, vero?" ha risposto tranquillo Andrea. "Se è per questo ho una serie di gambe bioniche; per correre, per nuotare, per camminare. Solo in gara non ne ho bisogno. Anzi, sarebbe d'intralcio". Espletata la necessaria formalità, il racconto di Andrea è proseguito toccando molti argomenti; dalla famiglia ("è la mia forza e il mio rifugio, quello che faccio lo faccio soprattutto per loro"), all'importanza di coltivare dei sogni ("ne ho un cassetto pieno, per ogni sogno che riesco a realizzare ne ripongo altri dieci, in questo modo il mio cassetto è sempre pieno"), alla capacità di affrontare le avversità della vita ("ho imparato che non bisogna mai abbattersi, neanche di fronte a quelle situazioni che possono sembrare impossibili"). A testimoniarlo, una dozzina di medaglie olimpiche, mondiali ed europee sparse sul tavolo. "Ognuna di queste ha dietro molti ricordi, ognuna è costata fatica e sudore, ma ne è sempre valsa la pena." "Lo sport mi ha salvato due volte - ha continuato - prima togliendomi dalla strada, poi restituendomi la fiducia che l'incidente mi aveva portato via. Non è stato facile per niente, ma nella vita niente lo è". Dopo il fuoco di fila delle domande, Andrea ed Emanuele sono passati ai fatti con appassionanti scambi in punta di sciabola, introdotti e seguiti da spiegazioni precise e puntuali, supportate da anni di incontri come questo. L'atleta di Civitavecchia, istruttore tra le altre cose all'Accademia Musumeci Greco 1870, il prossimo 28 aprile si giocherà in Canada il 50% della qualificazione a Rio (“ne vanno 12 e io per il momento sono al decimo posto nel ranking. So bene che devo mettercela tutta perché a 45 anni devo vedermela con chi ne ha solo la metà, ma dalla mia ho la voglia e la determinazione che è la stessa di vent’anni fa”). E allora in bocca al lupo Andrea, da tutti noi!

Chiusa con le altre due giornate l’edizione 2016 del Campionato Regionale Indoor al Palafitarco di Roma. Con l’organizzazione affidata dal Comitato Regionale alla società Arcadia duecentocinquanta atleti si sono sfidati nella totalità delle specialità previste e nelle quattro giornate complessive. Dopo Compound ed Arco Nudo scena affidata all’ Arco Olimpico sabato con le classi giovanili e poi domenica con le restanti due classi. E’ la freccia di spareggio di Carlo Chiodo (Arcieri Falisci) ad impedire l’ en plein agli arcieri del Torrevecchia negli Assoluti. Difatti l’atleta di Montefiascone superando nella perfetta replica della finale 2015 Fabio Molfese nell’ Assoluto maschile (con Roberto Mannu Lazio Archery medaglia di bronzo) ed andando a ripetere così il successo già ottenuto altre due volte nelle ultime cinque edizioni, toglie alla società romana l’ottenimento di tutti e quattro i titoli. Difatti poi Molfese,Caruso ed Orsaia regolano Arcieri Falisci (Chiodo,Crescenzi ed Alibrandi) e Lazio Archery (Mannu,Gazzelloni,D’Errico) nell’Assoluto squadre maschile, Manuela Mercuri dimostra di meritare in pieno la convocazione come riserva ai prossimi mondiali superando prima nell’ Assoluto femminile Claudia Compagnucci (Arco Club Pontino) e Francesca D’ Onofrio (Arcadia),poi avendo Girolami e Spanu come compagne di viaggio porta la squadra ad imporsi sull’ Arco Sport Roma (Marazzi,Biagiola,Sciamanna) e sul Sagittario (Temperini,Amatiello,Iacovoni). Nel medagliere di classe dell’ Olimpico avanti a tutti la Lazio Archery su Arcieri Torrevecchia ed Arcieri Falisci. Presente anche il Presidente del Coni Lazio Riccardo Viola nonché il Vicepresidente Federale Sante Spigarelli ed il Presidente Regionale Fitarco Roberto Toderi,si è conclusa un’edizione che sarà ricordata per il grande numero di partecipanti oltre che per il buon livello tecnico complessivo della manifestazione.

Domani sera, sabato 20 febbraio, alle 23.30 va in onda il primo dei due "speciali" dedicati al Premio CONI Lazio su Gold TV, ch. 17 del digitale terrestre con le interviste a Riccardo Viola, Maurizio Manzini, Giorgio Rossi e Paolo Guglielmana (Tuscania Volley). Sabato 27 febbraio, sulla stessa rete e allo stesso orario Olimpopress, la trasmissione curata da Massimiliano Morelli, tornerà ampiamente sulla terza edizione della manifestazione con i servizi sugli altri premiati: Umberto Occhioni, Giorgio Minisini, Giorgio Calcaterra, Donato Russo, Paolo Scipioni, Silvia Scozzese, che ha ritirato il premio dedicato al marito Andrea e Enrico Montesano.