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News
11 Aprile 2016

Coni Lazio. Dalla Borgogna all’Olimpico con una… guida speciale

Il vicepresidente vicario del Coni Lazio Felice Pulici ha accompagnato 16 studenti del liceo René-Cassin di Macon, comune francese della Borgogna Franco Contea, alla scoperta dell’impianto capitolino, visitato nell’ambito delle relazioni di reciproco scambio culturale con l’Istituto Tecnico “Da Vinci” di Roma, presente a sua volta con una rappresentanza. Il soggiorno dei giovani transalpini, che per approfondire lo studio della lingua italiana hanno trascorso una settimana “alla pari”, ospiti presso i loro corrispondenti romani, si è concluso con un tour organizzato dal Coni Lazio, ormai di casa nello stadio che alla fine di maggio ospiterà una nuova edizione di Emozione Olimpico e nei mesi scorsi è stato teatro di una serie di incontri con le scuole nell’ambito del progetto Schegge di Sport. La giornata, e la guida, sono stati talmente apprezzati da meritare un articolo sulla stampa francese.

News
10 Aprile 2016

CONI Lazio. Quando la Maratona diventa festa di solidarietà

Guardano sfrecciare i runner etiopi e kenioti, fratelli di un’altra Africa che viaggia in jet per correre sulle strade di tutto il mondo. E pensano alla loro avventura, quella che li ha portati in Italia dopo un’interminabile odissea attraverso il deserto prima e il mare poi. “Sono stato due anni in Libia aspettando l’occasione per potermi imbarcare” racconta Alì nel suo migliore italiano, frutto di quasi un anno e mezzo di permanenza nel nostro paese. Lui, ventinovenne della Costa d’Avorio, è richiedente asilo come i suoi due compagni Mass (22) e Yankuba (19), provenienti da Mali e Gambia. Grazie all’interessamento del presidente Riccardo Viola, che domenica scorsa nel corso della giornata nazionale per l’integrazione dei rifugiati con il cricket, ne aveva concordato la partecipazione con i responsabili del Centro di accoglienza, sono venuti per correre alla Roma Fun indossando la Tshirt della stracittadina, anche se amano il calcio. Sognano Gervinho e Keita, i loro successi, la loro fama, come ogni ragazzo nato laggiù. Eppure sono diventati adulti troppo presto per lasciarsi andare a qualsiasi genere di fantasticheria. I piedi e la testa sono ben saldi al terreno e alla realtà. “Da noi c’era la guerra – chiarisce con un sorriso – e qui la battaglia è per il lavoro che non c’è.” No, non finiranno sui giornali o in tv come gli atleti famosi, quelli che ora sono sotto i riflettori dopo aver aver tagliato per primi il traguardo; per loro, come per altre decine di migliaia di persone arrivate stamattina ai Fori Imperiali, basteranno i social per condividere questa esperienza. Roma libera dalle auto ha risposto presente risplendendo in tutta la sua bellezza, mentre la corsa diventa subito un pretesto per godere tutti della giornata primaverile. Famiglie, gruppi organizzati, turisti e appassionati di ogni età ora sono concentrati al Circo Massimo, punto d’arrivo della 4 km. non competitiva. Per tutti c’è una medaglia, ricordo della partecipazione all’evento più partecipato nel giorno della Maratona del Giubileo, mentre ogni idioma in questo clima ideale si declina nel verbo della solidarietà e dell’accoglienza. Alì e i suoi due compagni girano incuriositi tra gli stand allestiti nella parte alta dell’arena e si sentono parte di questa festa collettiva. Oggi la capitale mostra la sua anima inclusiva e tollerante, e domani è un altro giorno. (nelle foto: Alì, Mass e Yankuba all'arrivo e con Cristina Chiuso, delegato CONI di Roma)

News
10 Aprile 2016

Arco: il Trofeo Pinocchio regionale guarda alla finale nazionale

Si è svolta al Palafitarco di Roma la finale invernale dei Giochi della Gioventù 2016.

Con lo sguardo già puntato alla Finale Nazionale si sono svolte a Roma, presso il Palafitarco le finali invernali regionali 2016 del Trofeo Pinocchio.

Un folto gruppo di partecipanti/atleti , amici più che rivali, ma sportivamente scatenati si è misurato, supportato dalla puntuale organizzazione del Comitato Regionale Lazio e degli Arcieri Etruschi, soprattutto con l'obiettivo di andare a riempire le prime due caselle disponibili per la finale nazionale di giugno che si disputerà a Catanzaro.

Obiettivo questo raggiunto da Andrea Arnò (Arcieri di Santo Stefano) ed Alice Cortopassi (Caere Archery), ambedue vincitori nella classe Prima Media.

Vittoria e medaglia d'oro nelle rispettive classi per Francesco Galassi (Arcieri Arcoroma) e Bianca Piergentili ( DLF Viterbo) nella Seconda Media, Florian Giacomi (Hortinae Classes) ed Angelica Bonamici (Arcieri Torrevecchia) nei Giovanissimi.

Al termine della competizione ragazzi affaticati ma entusiasti e pronti a rinnovare la sfida con i prossimi appuntamenti a loro dedicati nella regione, primo fra tutti la finale del Trofeo Fabianelli in scena sempre nella struttura romana.

News
08 Aprile 2016

CONI Lazio e Maratona di Roma. Dagli SPRAR di Mostacciano e Valico alla Roma Fun

Il presidente della Maratona di Roma Enrico Castrucci ha accolto la richiesta del presidente del CONI Lazio Riccardo Viola il quale, dopo aver incontrato alcuni ragazzi ospitati presso le due strutture appartenenti al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, si era adoperato per una loro partecipazione alla Stracittadina Roma Fun, che si correrà domenica 10 aprile a margine della Maratona di Roma. L’iniziativa permetterà a quattro ragazzi provenienti da Senegal, Costa d’Avorio, Mali e Iran, inseriti nel programma di inserimento del ministero dell’Interno, di correre liberi per le strade del centro storico assieme ad altre 80.000 persone, per quella che sarà anche la loro festa. “Abbiamo voluto rinnovare l’impegno che ci siamo assunti lo scorso anno, quando a partecipare furono alcuni ragazzi del C.A.R.A. di Vermicino, nei confronti dei più deboli e degli emarginati” ha dichiarato Viola.

News
07 Aprile 2016

I Giovani incontrano i Campioni. Manuela Mercuri tra gli alunni dell’I.C. Virgilio

Si parla spesso di sport usando il sostantivo “disciplina”, ma poche volte, come nel caso del tiro con l’arco, tale definizione risulta davvero azzeccata. Senza inoltrarci negli aspetti filosofici (zen) di uno sport basato essenzialmente sulla concentrazione, si può semplicemente affermare che noi stessi siamo il bersaglio e al tempo stesso siamo il nostro avversario. “Da quando pratico questo sport – ha confessato Manuela rivolta alle cinque classi prime, coordinate dalla professoressa Tania Dolce e riunite stamattina nell’aula magna dello storico istituto di via Giulia – il mio rendimento scolastico è migliorato.” La diciannovenne promessa dell’arco azzurro, che frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Roma, è stata la protagonista stamattina dell’incontro del progetto del CONI Lazio “I Giovani incontrano i Campioni”. Un titolo europeo lo scorso anno a Capodistria e uno nazionale indoor pochi mesi fa, entrambi di squadra, l’hanno lanciata nelle primissime posizioni del ranking, ma è lei stessa a spiegare che la strada che ha davanti è molto più lunga di quella percorsa finora. “Sono solo sette anni che pratico il tiro con l’arco. Ho iniziato da zero, mossa solo dalla passione. Quando il mio primo maestro mi ha preso da parte e mi ha detto "non ho più nulla da insegnarti", ne ho cercato un altro perchè volevo andare avanti. E ho notato che alla fine questo sport mi ha modificato anche nel carattere, smussando la mia naturale irruenza.”

Manuela Mercuri ha con sé gli attrezzi del mestiere, e li elenca pezzo per pezzo mentre li assembla. No, non si tratta delle frecce di Hunger Games, ma anche la fiction serve per stabilire un contatto con gli studenti. “Questo è un arco olimpico – spiega Manuela – ed è quello che uso in gara.” Qualcuno tra i ragazzi ha provato il tiro nei villaggi vacanze, e si muove con un minimo di cognizione, ponendo domande mirate. Gli altri si lasciano portare per mano dal racconto. Come hai iniziato? Quanto ti alleni? Perché non vai a Rio? L’attenzione rimane costante per le due ore dell’incontro. Il tiro con l’arco abbatte le barriere. In tempi in cui si parla sempre più di sport integrato, qui siamo un passo avanti perché le competizioni con normodotati e disabili sulla stessa linea di tiro esistono da tempo. Non serve la forza, serve la testa. Talvolta possono addirittura non essere indispensabili le braccia, perché si può scoccare la freccia con la bocca. Qualcuno lo fa. Quello che può sembrare impossibile, con la determinazione diventa praticabile. E questo è un assioma che vale nello sport come nella vita.

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