PAOLO SCIPIONI - Dirigente
Il mondo delle corse su strada è diventato negli ultimi venti anni un universo. Sono migliaia le gare che vengono organizzate in Italia ogni anno e dietro a ognuna di esse c’è una società sportiva dilettantistica che lavora per consentire ai runners di godersi la loro corsa. Solo poche gare però hanno un successo di partecipazione di massa. Una di queste è la Corsa dei Santi, una corsa che dal 2008 si svolge l’1 novembre a Roma con partenza e arrivo a ridosso di Piazza San Pietro. Evento di running che nel giro di pochi anni è diventato, a livello competitivo, il più partecipato d’Italia sulla distanza dei 10 chilometri con circa 4.500 arrivati. Promossa dalla Fondazione Don Bosco nel Mondo, la gara è organizzata dall’ASD Corsa dei Santi, un organismo sportivo che opera istituzionalmente a fianco di realtà impegnate nel mondo solidale come quello dei missionari salesiani e quello dei padri guanelliani. Il presidente è Paolo Scipioni, tra i più giovani dirigenti sportivi del mondo del running con i suoi 30 anni. È a capo dell’associazione dal 2011, anno in cui prese in mano la gara con meno di 2000 iscritti portandola in poco tempo al successo grazie alla grande energia e professionalità che lo contraddistingue. Scipioni oltre ad essere un dirigente è anche uno sportivo di base appassionato di equitazione.
La forza magnetica e catalizzatrice di Andrea Pellegrini si è sprigionata stamattina al Plesso Cattaneo della SMS "Elsa Morante" di Roma. Accompagnato dall'inseparabile maestro e amico Emanuele Di Giosaffatte, con il quale sta preparando l'assalto a quella che per lui sarebbe la sesta olimpiade, il campione olimpico di Atene 2004 è stato il mattatore per due ore abbondanti dell'incontro con un centinaio di studenti accompagnati dalla professoressa Serena Ribotta. Dopo aver ascoltato la storia della sua vita avventurosa, la prima domanda che aleggiava già da un po' in un'aula magna per più di mezz'ora silenziosa e attenta, è stata come una liberazione: "ma qual'è la gamba con la protesi?" ha chiesto qualcuno. "Non si vede, vero?" ha risposto tranquillo Andrea. "Se è per questo ho una serie di gambe bioniche; per correre, per nuotare, per camminare. Solo in gara non ne ho bisogno. Anzi, sarebbe d'intralcio". Espletata la necessaria formalità, il racconto di Andrea è proseguito toccando molti argomenti; dalla famiglia ("è la mia forza e il mio rifugio, quello che faccio lo faccio soprattutto per loro"), all'importanza di coltivare dei sogni ("ne ho un cassetto pieno, per ogni sogno che riesco a realizzare ne ripongo altri dieci, in questo modo il mio cassetto è sempre pieno"), alla capacità di affrontare le avversità della vita ("ho imparato che non bisogna mai abbattersi, neanche di fronte a quelle situazioni che possono sembrare impossibili"). A testimoniarlo, una dozzina di medaglie olimpiche, mondiali ed europee sparse sul tavolo. "Ognuna di queste ha dietro molti ricordi, ognuna è costata fatica e sudore, ma ne è sempre valsa la pena." "Lo sport mi ha salvato due volte - ha continuato - prima togliendomi dalla strada, poi restituendomi la fiducia che l'incidente mi aveva portato via. Non è stato facile per niente, ma nella vita niente lo è". Dopo il fuoco di fila delle domande, Andrea ed Emanuele sono passati ai fatti con appassionanti scambi in punta di sciabola, introdotti e seguiti da spiegazioni precise e puntuali, supportate da anni di incontri come questo. L'atleta di Civitavecchia, istruttore tra le altre cose all'Accademia Musumeci Greco 1870, il prossimo 28 aprile si giocherà in Canada il 50% della qualificazione a Rio (“ne vanno 12 e io per il momento sono al decimo posto nel ranking. So bene che devo mettercela tutta perché a 45 anni devo vedermela con chi ne ha solo la metà, ma dalla mia ho la voglia e la determinazione che è la stessa di vent’anni fa”). E allora in bocca al lupo Andrea, da tutti noi!
Chiusa con le altre due giornate l’edizione 2016 del Campionato Regionale Indoor al Palafitarco di Roma. Con l’organizzazione affidata dal Comitato Regionale alla società Arcadia duecentocinquanta atleti si sono sfidati nella totalità delle specialità previste e nelle quattro giornate complessive. Dopo Compound ed Arco Nudo scena affidata all’ Arco Olimpico sabato con le classi giovanili e poi domenica con le restanti due classi. E’ la freccia di spareggio di Carlo Chiodo (Arcieri Falisci) ad impedire l’ en plein agli arcieri del Torrevecchia negli Assoluti. Difatti l’atleta di Montefiascone superando nella perfetta replica della finale 2015 Fabio Molfese nell’ Assoluto maschile (con Roberto Mannu Lazio Archery medaglia di bronzo) ed andando a ripetere così il successo già ottenuto altre due volte nelle ultime cinque edizioni, toglie alla società romana l’ottenimento di tutti e quattro i titoli. Difatti poi Molfese,Caruso ed Orsaia regolano Arcieri Falisci (Chiodo,Crescenzi ed Alibrandi) e Lazio Archery (Mannu,Gazzelloni,D’Errico) nell’Assoluto squadre maschile, Manuela Mercuri dimostra di meritare in pieno la convocazione come riserva ai prossimi mondiali superando prima nell’ Assoluto femminile Claudia Compagnucci (Arco Club Pontino) e Francesca D’ Onofrio (Arcadia),poi avendo Girolami e Spanu come compagne di viaggio porta la squadra ad imporsi sull’ Arco Sport Roma (Marazzi,Biagiola,Sciamanna) e sul Sagittario (Temperini,Amatiello,Iacovoni). Nel medagliere di classe dell’ Olimpico avanti a tutti la Lazio Archery su Arcieri Torrevecchia ed Arcieri Falisci. Presente anche il Presidente del Coni Lazio Riccardo Viola nonché il Vicepresidente Federale Sante Spigarelli ed il Presidente Regionale Fitarco Roberto Toderi,si è conclusa un’edizione che sarà ricordata per il grande numero di partecipanti oltre che per il buon livello tecnico complessivo della manifestazione.
Domani sera, sabato 20 febbraio, alle 23.30 va in onda il primo dei due "speciali" dedicati al Premio CONI Lazio su Gold TV, ch. 17 del digitale terrestre con le interviste a Riccardo Viola, Maurizio Manzini, Giorgio Rossi e Paolo Guglielmana (Tuscania Volley). Sabato 27 febbraio, sulla stessa rete e allo stesso orario Olimpopress, la trasmissione curata da Massimiliano Morelli, tornerà ampiamente sulla terza edizione della manifestazione con i servizi sugli altri premiati: Umberto Occhioni, Giorgio Minisini, Giorgio Calcaterra, Donato Russo, Paolo Scipioni, Silvia Scozzese, che ha ritirato il premio dedicato al marito Andrea e Enrico Montesano.
I premiati. Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha ritirato il premio per Giulia Conti, portacolori della società Aniene e assente giustificata per il mondiale di Clearwater (Florida). (“Giulia è una fuoriclasse – ha detto il capo dello sport italiano – quello che ha fatto lo scorso anno insieme a Francesca Clapcich non è riuscito a nessuno nella storia della vela italiana, neanche al mitico Starulino”). Matteo Lodo, campione del mondo con il 4 senza, era invece accompagnato del presidente del gruppo sportivo delle FF.GG. Vincenzo Parrinello, che ha rimarcato la vicinanza delle Fiamme Gialle al mondo della scuola (“un’istituzione come la nostra ha l’obbligo di guardare a 360°”). Per il giovane canottiere di Terracina, l’esempio era già pronto in casa: (“Alessio (Sartori, cugino di Matteo e plurimedagliato olimpico, ndr) è stato e continua ad essere una guida preziosa, ma se ho raggiunto questo risultato è perchè la passione è grande e ci metto tutto me stesso.”). Coraggio e determinazione sono anche le armi di Giorgio Minisini, terzo nel nuoto sincronizzato per ben due volte ai mondiali di Kazan, in coppia con Mariangela Perrupato e Manila Flamini. (“Ho iniziato a sei anni e fino a 19 ho potuto gareggiare solo in Italia. Ora le cose stanno cambiando, speriamo anche in chiave olimpica.”). Secondo il segretario generale della Federnuoto Antonello Panza, Giorgio è “uno capace di andare oltre, con lui è caduto un muro.”
Un silenzio commosso ha accompagnato la consegna delle targhe ricordo per Peppe Presutti, ritirata dal figlio Piercarlo: (“Lo sport è vita e mio padre ha vissuto una vita per lo sport”) e di Andrea Scozzese, consegnata alla moglie Simona: (“questa è per tutte le ragazze del Volleyrò”) dal presidente Malagò: (“Andrea era un visionario; uno che avvicinava ogni sport con una grandissima professionalità, sia da giocatore che da dirigente”).
Anche quest’anno i “premi speciali” hanno gratificato chi ha dedicato una vita allo sport. Rosaria Capodici, prima giudice donna nelle bocce (“uno sport completo, si cammina e si fa ginnastica”) e Umberto Occhioni, vicepresidente CLS FISI e giudice arbitro (“nel tracciare la pista abbiamo la grande responsabilità della sicurezza dei ragazzi”). Per Fabio Bertolacci lo sport è “un affare di famiglia”: (“sono l’anello di congiunzione tra un papà ciclista e un figlio calciatore, io ho scelto la motonautica perché amo la velocità, ma è il mare la mia vera passione”). Donato Russo, padre di Marta e promotore della kermesse schermistica che ogni anno la ricorda, ha avuto parole dolci per Stefano Simoncelli: (“un grande maestro e un amico, orgoglioso di ricevere un premio a lui dedicato”). Pallanuoto e danza sportiva nella categoria miglior Tecnico. (“ Ho la fortuna di guidare un gruppo molto motivato – ha spiegato il ct del Setterosa Fabio Conti – e dopo il piazzamento di Kazan sono fiducioso per la qualificazione a Rio”). Rocco Evangelista ha posto l’accento sulla capacità di inclusione di una disciplina dai grandi numeri: (“lavorare con i portatori di handicap e i giovani è molto stimolante, ogni giorno imparo cose nuove”). Un discorso ripreso anche da Nicola Pintus, premiato nella categoria Dirigenti. (“Oggi in Italia ogni 55 bambini uno è autistico, lo sport è la corsia preferenziale per relazionarsi con loro”). Paolo Scipioni, la corsa dei Santi, è un’altra realtà impegnata nel sociale (“cresciamo ogni anno e una maggiore partecipazione alla nostra iniziativa si traduce in benefit per il mondo delle missioni”). Solidarietà al Calciosociale di Massimo Vallati per l’attentato subito alcuni mesi fa: (“ E’ evidente che dopo 10 anni di attività sul territorio diamo ancora fastidio a qualcuno. Abbiamo cercato di costruire un calcio diverso, e ci siamo trovati cambiare un pezzo di Roma”).
Emozione diffusa, a causa delle precarie condizioni di salute, all’arrivo dell’83enne massaggiatore storico della AS Roma Giorgio Rossi, accompagnato dalla figlia Graziella. (“Un riconoscimento non solo alla professionalità di chi sapeva dare sollievo ai muscoli di Pruzzo e Di Bartolomei, tra i tanti – ha ricordato Viola - ma all’umanità di una persona sempre pronta a raccogliere le istanze di tutti; un confessore e un amico”. Laziale di lungo corso, Maurizio Manzini si è quasi commosso nel ricordare Tommaso Maestrelli (“Insieme a Lenzini, Ugo Longo e Giorgio Calleri faranno sempre parte della mia vita e dei miei ricordi”). Il dg dei “canarini” Ernesto Salvini ha svelato il “segreto” del Frosinone Calcio, migliore Società Sportiva del 2015 con l’NPC Basket Rieti e il Tuscania Volley. (“Siamo un gruppo fatto in casa. Dalla Lega Pro alla serie A non abbiamo stravolto la nostra struttura e le nostra filosofia che punta sui giovani del vivaio”). Luciano Nunzi, capo allenatore dell’NPC, ha ricordato le molte trasformazioni di una società da sempre nel cuore dei reatini, che lo stesso sindaco del capoluogo sabino Simone Pietrangeli ha definito (“un patrimonio della città, proprio come l’atletica”). (“La pallavolo è presente nel territorio laziale ad alto livello – ha dichiarato il vicepresidente federale Luciano Cecchi, affiancando il team manager della squadra allenata da Paolo Tofoli, che ha ritirato il premio - Tuscania ha fatto vedere ottime cose nel corso delle ultime stagioni, lavorando bene sul territorio”). Il premio speciale Sport e Simpatia, assegnato per il secondo anno, dopo Maurizio Battista è andato stavolta a Enrico Montesano, che come sportivo si è definito “una fetecchia”. (“Sono venuto perché il premio si chiama CONI Lazio, perché se si fosse chiamato ancora CONI Roma…” ha ammiccato rammentando a tutti le sue simpatie calcistiche. “Mi diletto con la bici. E’ vero che sono cascato già due volte, ma non è solo colpa mia; un po’ so’ le buche, e poi agli automobilisti romani i ciclisti je danno un po’ fastidio, no?”). (http://lazio.coni.it/lazio/lazio/galleria-fotografica.html?catid=833) FOTO Tedeschi