Sette appuntamenti a partire da lunedì prossimo, 14 marzo, dedicati alla formazione dei tutor impegnati nel progetto CONI/MIUR "Sport di classe", riservato alla scuola primaria e giunto al secondo anno di vita. I primi tre si terranno presso l'aula magna del Comitato Coni Lazio, in via Flaminia nuova 830 e saranno così suddivisi: 14 marzo (dalla A alla D), 17 marzo (dalla E alla O), 18 marzo (dalla P alla Z). Orario dei lavori dalle 10 alle 13. Previsti appuntamenti anche per le altre province: provincia di Latina - 17 marzo - presso I.C. Don Milani a Terracina, via Olivetti 41; provincia di Viterbo - 18 marzo - presso la sede del Coni Point a Viterbo in via dei monti Cimini 19; provincia di Frosinone - 21 marzo - prsso l'I.S. Brunelleschi Da Vinci in via Piave 39 e infine provincia di Rieti il 22 marzo presso gli uffici del Coni Point sabino in via Fundania. Anche per questi incontri l'orario previsto è quello 10/13.
FABIO BERTOLACCI - Premio Cosimo Impronta
I Bertolacci hanno lo sport nel DNA. Angelo, papà di Fabio, fu campione di ciclismo ai tempi di Coppi e Bartali, e nel suo curriculum spicca un campionato italiano di inseguimento su strada, vinto nel 1954. Andrea, suo figlio, è diventato in pochi anni uno dei giovani calciatori più quotati della serie A e oggi veste la maglia Milan e della Nazionale. Fabio Bertolacci, classe 1960, ha un presente da imprenditore e dirigente sportivo e un passato (recente) di campione di offshore. «Amo gli sport impegnativi» afferma sbrigativo quando gli chiedi come nasce l’insolita passione per i bolidi del mare. All’inizio erano i viaggi-avventura in luoghi esotici e remoti, poi la decisione di passare dalle spedizioni alle gare. Così sono arrivati due titoli italiani consecutivi, un europeo, e un mondiale nel 2010, nella categoria 2 litri, in coppia con Claudio Baglioni, romano come lui, anche se non canta. Abbandonate le competizioni, per il delegato regionale della Federazione Motonautica l’elemento acqua continua però a esercitare un’attrazione irresistibile. Da quattro anni è l’infaticabile organizzatore di “Sport in Famiglia”, kermesse ludico-sportiva multidisciplinare che si tiene al laghetto dell’Eur, ma appena può raggiunge i suoi giovani allievi della scuola di motonautica per trasmettere consigli ed esperienza. Un bagaglio prezioso, che ha permesso agli under 14 della CAST SUB Roma di dominare nell’ultima edizione del Trofeo CONI a Lignano Sabbiadoro.
rosaria capodici - Premio Andrea Pesciarelli
Quando ha compiuto 60 anni, la Federazione ha provveduto a modificare il regolamento, permettendole di continuare ad esercitare la professione di “direttore di gara”. A dieci anni di distanza giura di non voler chiedere altre proroghe, e di accontentarsi in futuro dei circuiti regionali. Con il 31 dicembre 2015, a norma di legge, sono scadute le sue credenziali, e forse per qualche giocatore questa sarà stata pure una bella notizia. Infatti, Rosaria Capodici, romana, prima donna arbitro nel mondo delle bocce, si è meritata sul campo la fama di giudice imparziale, ma soprattutto inflessibile. «Rosaria Hitler, mi chiamavano. Sarà che noi donne non giochiamo, e applichiamo alla lettera il regolamento». In Italia ad esercitare ora sono in tre, delle quali una è sua figlia Nadia, che vive a Torino. Contagiata a sette anni da un papà fuoriclasse («poteva andare a bocciare sia di raffa che di volo»), dopo una breve esperienza da giocatrice, Rosaria a 38 anni diventa il primo giudice in gonnella d’Italia, primato che conserva per 15 anni. In un ambiente declinato per lo più al maschile, la Capodici è costantemente tra i venti direttori di gara più importanti del Paese, chiamati a giudicare ogni anno al Premio FIB. In una di queste occasioni, per aver corretto la decisione di un arbitro che aveva dato per buona una “boccia di volo”, si guadagnò il silenzio risentito del giocatore che si era sentito defraudato. «Era mio padre – ricorda oggi – e non mi parlò per un mese».
E’ David Pasqualucci della Compagnia del Tempio di Diana il nuovo campione del mondo Junior dell’Arco Olimpico. L’arciere di Genzano vince la finale ad Ankara al termine di una tre giorni di gare che sfiorato la perfezione iniziata già dal primo posto nella fase di qualificazione (ottenuta con 593/600), contro il moldavo Dan Olaru con una prestazione maiuscola. La finale termina 6-2, con Pasqualucci che piazza tutte le sue frecce sul 10 tranne una che centra il 9. Un ritmo forsennato che l’avversario non può contrastare. I parziali della finale sono spettacolari: 30-26, 29-30, 30-29, 30-29.
Non terminano qui le buone notizie: non pago dell’ oro individuale David centra assieme ai suoi compagni, Dino Bizzotto e Yuri Belli portano l’Italia sul primo gradino del podio nelle gare dedicate alle squadre Junior dell’Arco Olimpico. La finale contro la Turchia è un dominio totale della squadra azzurra. Finisce 6-0 in soli tre set, gli arcieri italiani vincono ogni parziale (58-56, 59-56, 58-55) tenendo un ritmo straordinario tanto che alla fine solo cinque frecce finiscono sul 9, le altre tutte sul 10.