Sono il Lazio nel Torneo Maschile e la Lombardia nel Torneo Femminile le squadre vincitrici del Trofeo delle Regioni “Cesare Rubini” Kinder+Sport 2016 che si è giocato a Bologna nel weekend di Pasqua. Presenti i vertici della FIP e il presidente del CONI Lazio Riccardo Viola
Nel Torneo Maschile si è deciso tutto nei secondi finali: dopo 30’ di vantaggio laziale, nell’ultimo quarto l’Emilia Romagna fa la partita, trova il pari ma alla fine la spunta il Lazio (46-43), che torna a vincere il Trofeo delle Regioni dopo il successo nel 2014 a Rimini. “Sapevamo che sarebbe stata una gara difficile – ha affermato Massimiliano Briscese, allenatore del Lazio – l’Emilia Romagna è una squadra solida e in più giocava in casa. Abbiamo avuto poco tempo per allenarci insieme, volevamo far parlare la stessa lingua cestistica a questi ragazzi e credo che ci siamo riusciti. Siamo partiti bene e sofferto nel finale, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Vincere è bello, farlo in un impianto storico come il PalaDozza lo è ancora di più”.
Apre la gara la tripla di Vitale, ma i primi minuti sono di grande equilibrio, con il punteggio inchiodato sul 6-6 dopo 5’. Il Lazio tenta la prima fuga ad 1’45’’ dal primo mini-intervallo (6-14) e a fine periodo conduce 8-14. Fa la partita la formazione “ospite” e trova il +11 in avvio di secondo periodo (10-21), l’Emilia Romagna prova ad alzare i ritmi, ma gli attacchi dei padroni di casa vengono respinti dal Lazio e la tripla da centrocampo di Bischetti chiude il secondo quarto sul massimo vantaggio laziale del +14: 30-16. Al rientro in campo più Emilia Romagna che Lazio, con la formazione di casa che piazza un parziale di 8-1 costringe coach Briscese a chiamare timeout. I laziali si scuotono e tornano sul +12, vantaggio con cui si chiude il quarto (27-39). Spinge l’Emilia Romagna nell’ultimo periodo e con 10-0 di parziale torna sotto: -2 quando mancano 5’36’’, timeout Lazio. Al rientro dallo stop è sempre Emilia Romagna a dettare i ritmi: pareggio a 2’45’’ dal termine (41-41). Si gioca tutto negli ultimi secondi, è il Lazio a rimanere più lucido, vincendo 46-43. Ai vincitori i complimenti del presidente Viola, che nell’occasione ha consegnato al presidente della FIP Lazio Francesco Martini la Stella d’argento per la sua carriera al servizio dello sport.
RIETI – Andrea Milardi sarebbe stato contento nel vedere tanta gente affollare il suo stadio, la pista di atletica leggera, la pedana del salto in alto, le tribune disegnate in un’ansa del fiume Velino. Una città, il mondo sportivo e non solo, grandi atleti e tanti dirigenti dello sport laziale con Riccardo Viola, presidente del Coni Lazio, a guidarli idealmente tutti, si sono dati appuntamento al «Raul Guidobaldi» per l’ultimo saluto all’uomo che ha segnato un’era, al dirigente che ha combattuto e vinto la battaglia contro le difficoltà, all’anima più pura dell’atletica reatina. Nel salutarlo pubblicamente Andrew Howe, arrivato di corsa dalla Svezia dove sta cercando di rigenerarsi come atleta, lo ha chiamato più volte papà, ha fatto riferimento alla famiglia allargata dei MIlardi, la sua famiglia, prima che l’emozione prendesse il sopravvento e gli strozzasse le parole in gola.
C’erano intere generazioni di reatini, bambini in tuta e anziani signori con gli occhi lucidi, c’era la Studentesca al completo, la società per cui Andrea Milardi ha combattuto, vissuto, sognato e con la quale ha vinto 25 scudetti, un record che certifica per sempre la forza dell’uomo.
Tante lacrime e tante promesse, perché tutto non può finire così, il seme è stato affidato al terreno e adesso ci sarà un’eredità difficile da coltivare. «Un obbligo» per Simone Petrangeli, il sindaco di Rieti, che ha voluto salutare «Un monumento tra i nostri cittadini», una promessa per tutti coloro che grazie alle urla di Milardi hanno conosciuto lo sport e sono diventati persone migliori nella vita.
Non è solo Rieti a piangere un suo figlio illustre, ma l’intero sport italiano, perché dirigenti con quella sana passione è difficile trovarli su tutti i campi d’allenamento.
Le ultime volontà di Andrea Milardi sono il manifesto di una vita: «Non fiori, ma offerte perché la Studentesca abbia un futuro». Lo avrà, una città intera sulla pista tanto amata dal papà dell’atletica ha preso un impegno solenne. E lui, lassù, come ha voluto ricordare Andrew Howe, starà già facendo correre un po’ di vecchi amici per organizzare una nuova società nel Paradiso dell’atletica. (testo e foto di Valerio Vecchiarelli)
Ordinati e concentrati. Così i Giovanissimi del Lazio guidati da David Calabria conquistano il titolo 2016 battendo in finale per 2-0 il Piemonte/Valle d'Aosta. Un risultato, quello maturato a Courmayeur, che porta le firme di capitan Filippo Quagliarini e di Matteo Bellucci.
Cronaca Un minuto di gara e Rivella prova a sfruttare una palla giocata all'indietro dal Lazio, ma il suo tiro sfila a lato. I ragazzi di Calabria rispondono con Ferretti, che calcia a botta sicura dalla lunetta, ma D'Anna si oppone con i pugni. Al 1’35’’ il Lazio passa in vantaggio con capitan Quagliarini, a segno di piatto destro. Al 4' Arlain tenta di sorprendere De Marzi con un diagonale teso e potente: palla fuori. Al 10' il Lazio raddoppia con Bellucci, che corregge in rete l'assist di Fraioli. Al 13' il team di Calabria va vicino alla terza realizzazione. Sulla conclusione di Zaccardi, diretta al primo palo, D'Anna e compagni riescono a salvare sulla linea. Nella econda frazione di gara si riparte dal 2-0 per il Lazio. Dopo 2 minuti Falasca è costretto a uscire per una forte pallonata al volto. Al 4' ci prova Baiocco dalla trequarti, ma D'Anna blocca a terra. Sul fronte opposto stesso intervento per De Marzi sul diagonale di Macrì. Al 7' il tecnico del Piemonte Rodrigues tenta la carta del portiere di movimento nel tentativo di ridurre lo svantaggio. Grange prende il posto di D'Anna, aumentando la pressione dei padroni di casa. Il Lazio si copre con ordine, ma fatica a uscire dalla propria metà campo. Al 14' Picone chiama all'intervento De Marzi che si distende e blocca in tuffo. Ultimi 40 secondi. Il Lazio conquista il tiro libero per il 6° fallo del Piemonte. Quagliarini s'incarica della battuta ma D'Anna neutralizza il colpo. Finisce 2-0: il Lazio conquista il titolo Giovanissimi 2016, il primo della sua storia.
ALBO D'ORO
2013 Veneto, 2014 Sicilia, 2015 Sicilia, 2016 Lazio
L'atletica reatina e tutto il mondo dello sport sono in lutto per la scomparsa di Andrea Milardi, 70 anni, padre della Studentesca Cariri e delegato provinciale CONI di Rieti. Andrea nella sua città era un'istituzione e per i suoi ragazzi della Studentesca una guida e un esempio prezioso. La storia del suo percorso di uomo e di allenatore ha accompagnato intere generazioni di giovani cresciuti al campo-scuola del capoluogo sabino, che gli ha allestito una camera ardente. Da poco più di tre anni ricopriva il ruolo di Delegato Coni, incarico che considerava una ulteriore occasione per ampliare e arricchire la sua esperienza di educatore sportivo. Alla moglie Cecilia e ai figli Alberto, Maria Chiara e Maria Vittoria vanno le più sentite condoglianze del Presidente Riccardo Viola, della Giunta e di tutto lo staff del Coni Lazio. http://www.fidal.it/content/Rieti-giovani-e-cuore-l-atletica-di-Milardi/69164
