Nella sezione Documentazioni è possibile scaricare la Circolare Ministeriale per l'educazione fisica nella scuola primaria.
"Allenamento e prestazione sportiva giovanile". Intorno a questi argomenti e alle ultime novità in campo metodologico e scientifico, si incentra il corso gratuito che il Coni Lazio e la Scuola Regionale dello Sport (SRdS) organizzanto presso la sede del Comitato in via Flaminia Nuova 830 nei giorni 25 e 26 gennaio. Il corso è destinato a tecnici, docenti e laureati in scienze motorie. Info e iscrizioni alle sezione Documentazione di questa pagina web.
Un’iniziativa che rientra nel ciclo di conferenze “In Facoltà, per Sport”, e si avvale della collaborazione di UISP e USACLI, vedrà protagonisti Valentina Vezzali e Dino Zoff il prossimo 22 gennaio alle ore 12 nelle aule della Terza Università all’Ostiense. Quarantenni ma campioni è il filo conduttore dell’incontro con questi “highlander” dello sport, capaci di vincere titoli olimpici e un campionato del mondo di calcio a un’età una volta impensabile per primeggiare ad alti livelli. Esempi paradigmatici di una tendenza che va diffondendosi e negli ultimi tempi sta spostando l’asticella della longevità sportiva di volta in volta più avanti, grazie anche ad un sempre più elevato livello di specializzazione, dove a contare oltre alla freschezza fisica è anche l’esperienza. All’appuntamento condotto da Diego Mariottini (Comunicazione Sport Roma Tre) e Mattia Chiusano (caposervizio “La Repubblica”), interverranno inoltre Enrico Sisti (giornalista “La Repubblica”) e il Prof. Giacomo Marramao (Presidente Scuola di Lettere, Filosofia e Lingue).
Si può partire lancia in resta contro la presenza debordante del “virtuale”, in un presente sempre più regolato dal codice binario della Rete? A rischio di passare per un laudator temporis acti, Giovanni D’Innocenzo vuole rimarcare la sua preferenza per le passioni reali, quelle che si possono costruire giorno per giorno, che nascono dentro di noi e fanno parte del nostro essere. “Non credo di fare filosofia – ci tiene a chiarire – quando cerco di far capire ai ragazzi dei “Valori nello Sport” quanto sia importante coltivare un sogno e impegnarsi per vederlo realizzato. Mi rendo conto che è più facile vivere una realtà immaginaria che costruirne una propria, e ritengo che questo sia uno dei problemi principali dei giovanissimi di oggi. Le loro fantasie spesso sono esogene, non endogene.” A quarant’anni D’Innocenzo ha ben chiaro in mente quello che è riuscito a capitalizzare dopo una vita dedicata allo sport e alla ginnastica artistica. “Non certo una posizione economica, che ritengo sia propria di poche discipline, o magari di qualche grandissimo campione, ma una crescita personale e individuale che di certo non avrei raggiunto per un’altra strada.” E puntualizza. “ La ginnastica artistica, forse in misura maggiore di altri sport di gruppo o di situazione, necessita di una grande autodisciplina e aiuta a sviluppare un profondo senso di autocritica. Sei tu con l’attrezzo, o semplicemente solo con te stesso; è un rapporto diretto che non ammette distrazioni o insincerità, e in fin dei conti segna il percorso verso una spiritualità più profonda. Almeno così l’ho vissuta nella mia esperienza di atleta.” Azzurro e olimpionico nella squadra dove brillava altissima la stella di Juri Chechi (Atlanta 1996), Giovanni ha amato l’esperienza a cinque cerchi, ma confessa che l’emozione maggiore l’ha provata in occasione della vittoria ai Giochi del Mediterraneo del 1997 a Bari. “Lo stadio pieno, tantissima gente, partecipazione e l’inno di Mameli ascoltato lì in mezzo, sul podio; è stato un momento indimenticabile. Non so cosa passi per la testa agli altri in un frangente così; a me non sono venuti in mente l’allenatore, la famiglia o la fidanzata. Pensavo all’Italia, nel senso di Patria ed ero felice di aver fatto qualcosa di importante per rendergli onore.” Ancora adesso la voce di Giovanni cambia tono nel rievocare quell’esperienza. “Che non è rimasta unica, fortunatamente. Magari la più bella, ma non l’unica. E quella sensazione, fisica e spirituale allo stesso tempo, te la dà solo il raggiungimento di un risultato, nello sport come nella vita. Qualcosa di duraturo, ma soprattutto di concreto”. (nella foto del 1997. GdM a Bari, Giovanni (primo da sinistra) con Bruno Malaspina e Sergio Luini)
Sono ripartiti a pieno ritmo gli incontri nelle scuole dei campioni che partecipano al progetto “I Valori nello Sport”, espressione unica nel suo genere di sport e cultura. Domani all’ I.C. Renzini di via Frignani a Spinaceto arriverà Giovanni D’Innocenzo, ginnasta azzurro, ex olimpionico e finalista mondiale e europeo. Giovanni è stato una delle stelle della centenaria società “Velitrae”, e dopo una carriera spesa tra sbarre e parallele oggi ha scelto di allenare i più giovani. Giovedì 16 sarà la volta di Giuseppe Gentile, protagonista dell’atletica italiana e di una delle finali più appassionanti vissute a un’olimpiade, quella del salto triplo di Città del Messico, dove finì terzo dopo aver stabilito due record mondiali. Gentile, che Pier Paolo Pasolini volle nel ruolo di Giasone per la sua “Medea”, incontrerà gli studenti dell’ I.C. di via dell’Archeologia, a Tor Bella Monaca. La settimana si chiuderà venerdì 17 con un’altra grandissima ex del nuoto azzurro. Cristina Chiuso, veneta di nascita ma ormai a tutti gli effetti romana (e romanista), 41 record nel suo curriculum tra 50, 100 e 200 s.l., è tra gli sponsor della prima ora del progetto dei “Valori”. Ingegnere gestionale e commentatrice televisiva, oltre che grandissima atleta, Cristina sarà all’I.C. “Venezia Giulia” di via Torre Annunziata al quartiere Pigneto.