
Fabiana Sgroi, classe 1981, e la sua forza d’animo, la sua voglia di lottare per un sogno sportivo e coltivarlo giorno per giorno, la capacità di non abbattersi mai dopo un rovescio (ma quante volte ho perso, si è chiesta?), la sua costanza nello fare sport e studiare (nel curriculum una laurea in lingue e letterature straniere che le permettono oggi di vivere), il suo desiderio di trasmettere tutto quello che ha imparato allenando i bambini, dopo essersi ritirata dalle gare. Fabiana Sgroi e il suo amore per la Canoa Kajak, che a qualche ragazzo dell’IC Di Vicovaro (fra gli oltre 150 studenti presenti nella sala-teatro del comprensorio scolastico), dove è approdato stamattina il progetto del CONI Lazio I VALORI NELLO SPORT, evocava all’inizio immagini storiche dei cercatori d’oro sulla rotta del fiume Yukon, tra Canada e Alaska. “Ho cominciato presto a pagaiare”, ricorda Fabiana “ e subito dopo il mio approdo alle Oimpiadi di Pechino, mia madre mi svelò che il mio sogno di bambina era quello di andare un giorno proprio alle Olimpiadi. Non ricordavo più di averlo detto, ma mi sono venuti i brividi. Ora a voi giovanissimi dico, se avete un progetto, un’aspettativa, fate tutto quello che è in vostro potere per centrare il bersaglio. Non rinunciate mai a lottare, i sogni spesso si avverano”. Gli applausi sono scrosciati a lungo sulle immagini del bronzo Europeo del 2006, uno dei tanti allori portati all’Italia nel corso della sua carriera, con i ragazzi che hanno chiesto a più riprese anche dettagli tecnici sulla disciplina. Come ha poi confessato la docente di Educazione Motoria Filippa Odorisio, gli alunni della scuola praticano quasi tutti sport e la scuola ha anche una lunga tradizione nella danza sportiva, con risultati importanti a livello nazionale. E la prova di questa vicinanza con lo sport è chiaramente emersa dalle tante domande rivolte a Fabiana, sempre pertinenti e profonde. Non sono mancate quelle classiche. “Chi ti ha aiutato di più? Cosa deve mangiare uno sportivo? Cosa pensi del doping? La tua famiglia ti ha ostacolato? Come hai conciliato sport e vita privata?” Per tutti una risposta circostanziata, condita da una forza morale che ha molto colpito le classi. A moderare è stato il Delegato CONI di Roma Alessandro Fidotti, il quale, dopo aver portato il saluto del Presidente Viola, ha ricordato che fare sport è straordinario e che se non a tutti capita di poter vincere medaglie olimpiche e mondiali, ognuno ha la possibilità di diventare campione impegnandosi nelle varie attività della vita. “Se fai sport e ti diverti non perdi mai” ha concluso ripetendo il motto che campeggia in un roll-up nella sede del CONI Regionale Lazio; in fondo il messaggio che lo stesso CONI Lazio tende a portare nelle scuole con il suo progetto.

Andrea Marella
L’uomo giusto al momento giusto. Questo è stato Andrea Marella per Manuel Di Domenico, esterno sinistro del Nuovo Latina, entrato in collisione fatale con Fabio Corrado, portiere del Campoverde. L’episodio, avvenuto giusto un anno fa, è stato ricordato nel corso della cerimonia di consegna dei premi Coni Lazio. Andrea ha ricevuto il riconoscimento intitolato al giornalista Andrea Pesciarelli dalle mani del figlio di questo Jacopo e dal fratello Fabio, sinceramente sorpreso che a distanza di così tanto tempo qualcuno si ricordasse ancora di lui. “Tutto merito del corso di primo intervento che avevo appena terminato, e che avevo seguito per prendere il patentino di allenatore – si è schermito il 34enne tecnico del Campoverde - e tutto è successo alla mia prima panchina. Davvero un debutto che non dimenticherò mai. Portare con cognizione il primo soccorso può essere determinante, perché i medici sui campi più piccoli è difficile trovarli. Se mi sono reso conto di quello che ho fatto? Prima mi sono concentrato sulle modalità del soccorso. Il primo pensiero è stato quello di mettere in sicurezza la lingua. Subito dopo ho iniziato il massaggio cardiaco, le trenta compressioni seguite dalle due insufflazioni e poi la respirazione bocca a bocca. Soltanto dopo che tutto è tornato alla normalità, ho capito l’importanza del mio intervento”. Manuel infatti è arrivato in ospedale cosciente, le due Tac alle quali è stato sottoposto non hanno rilevato criticità e il giovane nel giro di pochi giorni ha ripreso gli allenamenti con i compagni di squadra. (foto Tedeschi: Andrea Marella con Fabio Pesciarelli, al centro e il presidente Zingaretti)

“I Valori nello Sport” è anche una storia di facce. Quelle dei ragazzi che guardano con stupore e commozione la bellissima videoclip sulle Olimpiadi di Londra che racconta in meno di quattro minuti una storia straordinaria sport, di emozioni, di un evento universale che affascina e rapisce. Ragazzi che attraverso le imprese dei loro eroi seguono il filo delle emozioni e dei loro sogni, cercando con naturale convinzione un’identificazione positiva. Ragazzi che poi seguono con altrettanta passione il Campione di turno che il progetto del CONI Lazio porta nella loro scuola, sentono la sua storia sportiva e umana, pongono domande, raccolgono autografi, si sentono protagonisti. Anche stamattina, presso l’IC San Sisto di Roma, è andata così, grazie anche una fantastica Daniela Gattelli, uno dei vanti del Beach Volley italiano, capace di regalare al nostro Paese un Europeo, un quinto posto alle Olimpiadi di Atene e una serie interminabile di tornei insieme alla compagna di sempre, la romana Lucilla Perrotta. “Ho cominciato a fare sport prestissimo, ciclismo, atletica, danza. Per quest’ultima ero troppo alta, sono passata alla pallavolo ed è scoppiato il grande amore, a quindici anni ero già in serie A”. Poi è arrivato il momento del beach. “Lo giocano d’estate e mi affascinava, poi per esso ho rinunciato all’indoor che pure mi stava dando grandi soddisfazioni, ho ricominciato daccapo, è stata una sfida con me stessa, l’ho vinta e questo mi ha dato tanto sul piano interiore. Gli allori, le vittorie, sono cose bellissime, ma prima di tutto viene la passione e il divertimento, a trentatré anni ho detto basta proprio perché non mi divertivo più”. Le domande. “Come hai conciliato sport e studio?”. “Con un po’ di sacrificio e organizzazione del tempo, non mi è pesato farlo”; “Come erano i rapporti con la tua compagna di squadra?”. “Eccellenti, alla fine eravamo quasi due sorelle, ma abbiamo dovuto venirci incontro. Mantenere gli equilibri di squadra insegna a rispettare gli altri anche nella vita”. “I più e i meno della tua vita sportiva?” “I primi molti di più, amicizie, conoscenza del mondo, rispetto delle regole, disciplina, fare quello che hai sognato da bambina, sacrifici e sudore in allenamento, ho rinunciato a qualche festa, ho vissuto anche lontano dalla mia famiglia, ma sono cose che si gestiscono”. “Come hai conciliato sport e vita privata?” “Con equilibrio e seguendo sempre sia il sentimento che la ragione. Fidanzati?, Si ne ho avuti, poi da molti anni è arrivato quello vero, sono sposata e ho un figlio”. “Come ti alimentavi?”. “Intanto niente diete assurde, mangiavo di tutto con la giusta moderazione ed evitando solo i cibi troppo pesanti. Così dovere fare voi, ma dovere fare anche una vita sana e usare la testa”. In molti sport si pratica il doping, e tu?”, “nella pallavolo di fatto non esiste e ancor meno nel Beach. Non mi piace chi bara, è innanzi tutto un tradimento verso se stessi, e poi fa malissimo”. “Oggi che fai l’allenatrice di giovanissimi, quali valori trasmetti e cosa si prova”. “E’ bellissimo lavorare con i giovani, provo a trasmettere la mia passione, le emozioni che può dare lo sport, rispettare certi valori che uno sportivo deve sempre avere ben presenti. Nel 2013 con il Lazio ho vinto l’oro al Trofeo delle Regioni. Metto questo successo all’apice delle mie sensazioni”. “Hai un idolo o un modello cui ispirarti?”. “Si, tutti quegli atleti disabili che con forza d’animo incredibile riescono a fare un’attività sportiva. Danno una lezione di vita a tutti. La vera medaglia d’oro dello sport e la nostra ammirazione va tutta a loro”. Presenti all’incontro il Delegato CONI di Roma Alessandro Fidotti, la docente di Educazione Motoria Marina Formica e la Preside Suor Maria Flora. Finale con foto ricordo e agli autografi. “Sono orgogliosa e sorpresa di questa esperienza. Sono felice che il CONI abbia pensato a me”, ha detto alla fine Daniela.

Letizia Marchetti
Si può dire che il premio Coni Lazio abbia portato fortuna a Letizia Marchetti? Certo è arrivato al momento giusto. Nel pieno delle polemiche sollevate per l’esclusione della centaura di Civita Castellana dal Trofeo Motorrad Cup a causa …della sua velocità. “Non la vogliamo in pista. O lei o noi.” avrebbe decretato la maggior parte dei colleghi maschi, rivolgendosi all’organizzazione che pure l’aveva invitata. Di qui l’imbarazzato dietrofront, accompagnato da scuse, che non hanno però impedito alla notizia di propagarsi anche fuori l’ambiente delle due ruote. Al punto che qualcuno ha portato il suo “caso” fino in parlamento. L’MC Racing di Terni, organizzatore del Trofeo Italia imputato di “discriminazione” nei confronti della Marchetti, affida la replica a un comunicato sul suo sito dove si parla di “ingenuità” all’atto della registrazione, dal momento che “a un trofeo non titolato non si può iscrivere chi un titolo lo ha già vinto; questo per salvaguardare il carattere amatoriale della competizione.” Dopo un primo momento di comprensibile arrabbiatura, Letizia ha assorbito il colpo senza ribattere, scegliendo di correre anche quest’anno il National Trophy e dare un taglio alle polemiche che stavano montando. Ma, nel frattempo, radio e televisione hanno “scoperto” il fenomeno in gonnella che corre più forte degli uomini e per Lety 5 (il suo nickname di gara), si sono schiuse le porte di un’improvvisa e inattesa notorietà. Paolo Bonolis l’ha invitata ad esibirsi nell’ambito della Partita del Cuore, il prossimo 21 maggio, e anche se la cosa la entusiasma, non la distoglie dal suo impegno come docente nei corsi di guida veloce a Vallelunga e dalla sua attività principale, quella di insegnante di danza. Sognando il Motomondiale. (foto Tedeschi: con Letizia Marchetti da sin.: Nicola Zingaretti, Riccardo Viola, Alessandro Pica e Valter Saveri)

Tuffi, canoa, pallavolo, calcio, motociclismo, tiro a volo è il menù servito questa settimana dai “Valori nello Sport”, progetto nato sette anni fa per combattere la sedentarietà in età adolescenziale e diffondere tra gli studenti uno stile di vita sano e corretto. A quattro mesi e mezzo dallo start up della nuova edizione, i numeri parlano di oltre 170 adesioni di istituti nell’intera regione con 125 incontri già effettuati. Siamo dunque ben oltre le 102 scuole raggiunte nell’ultima edizione, svoltasi sotto l’egida del Coni Roma nel 2012. “E’ uno dei risultati che ci eravamo proposti a inizio stagione – ha dichiarato il presidente Coni Lazio Riccardo Viola- ma contiamo di migliorare questi numeri, considerato che al di fuori della provincia di Roma, il progetto fino a qualche mese fa era sconosciuto.” Intanto la scorsa settimana c’è stato il primo incontro dei “Valori” in una scuola integrata, la “Severino Fabriani”, che è anche sede dell’ISISS (Istituto Statale di Istruzione Specializzata per Sordi), che ha avuto come protagonista l’ex calciatore Felice Pulici. Pulici, che è anche membro di Giunta del Coni Lazio e dirigente della Federazione Sport Sordi, sarà di nuovo tra i banchi domani all’IC Via Pincherle, al VIII municipio. Gli appuntamenti dei prossimi giorni: Gennaro Cirillo, canoa, all’IC “Albano” e Daniela Gattelli, pallavolo, all’IC “San Sisto” domani 2 aprile; Fabiana Sgroi, canoa, giovedì 3 aprile all’ICS “Vicovaro” di Vicovaro; Michel Fabrizio, motociclismo, all’IC “Olga Rovere” di Rignano Flaminio e Erminio Frasca, tiro a volo, all’IC “Verga” di Pontinia, entrambi venerdì 4 aprile.