Riccardo Viola è stato eletto in Consiglio Nazionale come Rappresentante dei Comitati Regionali per il Centro dall'Assemblea che si è tenuta oggi a Roma. Viola, Presidente del Comitato Regionale CONI Lazio (con 5 voti, una scheda bianca), ha superato l'altro candidato Umberto Suprani, Presidente del CONI Emilia Romagna. L'elezione si è resa necessaria dopo le dimissioni presentate da Fabio Sturani l'11 marzo scorso.
Con Viola il Lazio entra per la prima volta in CN da quando, con la riforma Melandri, ne fanno parte anche i rappresentanti del Territorio. “Sono lieto si sia giunti a una decisione condivisa – ha dichiarato Viola - che non vuole essere solo il premio al lavoro svolto da una persona, ma il riconoscimento del ruolo di una intera regione, anche se ciò non toglie che sarò la voce delle istanze di tutto il Centro.”
Puntare su una maggiore visibilità attraverso una strategia unitaria, con la partecipazione a manifestazioni “aperte” a tutti, e dove ognuno porta la sua esperienza. E’ quanto è emerso dalla prima assemblea di tutte (o quasi), le Discipline Sportive Associate (DSA) convocate dalla Rappresentante in Giunta Regionale del Coni Antonella Strano, che è anche presidente regionale della FASI (arrampicata sportiva) presso la sede di via Flaminia nuova 830. All’incontro erano presenti Francesco Arcuri (Pallatamburello), Franca Maria Beranger e Alphonsus JayaRajah (Cricket), Dora Cirulli (Giochi Tradizionali e di Strada) affiancata da Pierferdinando Olivetti, Cristina Fiori (Biliardo Sportivo), Luigi Maggi (Scacchi), Maria Patrizia Prattichizzo affiancata da Simon Fellus delegato rapporti col CONI (Bridge), Pierangelo Bellotti delegato da Roberto Moretti per la (Orientamento), Fabrizio Pellegrini (Twirling); Martino Pota (Bowling).
Sono stati messi in luce gli elementi di convergenza di ciascuna attività: con disabili, scolastiche, per il sociale; necessità di impianti, per iniziare a costruire potenziali collaborazioni interdisciplinari. Tra le proposte sul tavolo, quella di approfondire un discorso relativo alla presentazione di progetti congiunti, da sottoporre a finanziamento europeo, nazionale, regionale; anche se un progetto di questo tipo dovrà prima risolvere alcuni aspetti giuridici legati alla natura del soggetto proponente.
Di grande importanza anche il flusso delle informazioni legata all’attività sportiva della varie discipline; per qualcuno da divulgare semplicemente via Facebook attraverso la creazione di una pagina ad hoc; per altri, con carattere più istituzionale, con l’apertura di una sezione specifica all’interno della pagina del Coni Regionale.
Per tutti, infine, insieme all’esortazione di “costruire insieme un percorso”, l’invito del presidente Viola a prendere parte attiva a progetti già collaudati quali “I Valori nello Sport”, “Emozione Olimpico” e “Educamp”.
La frascatana Camilla Mancini ha conquistato ieri il titolo iridato ai campionati del mondo giovani in corso a Parenzo, Croazia. Nel corso della stessa gara si è aggiudicato il bronzo un'altra romana di adozione, Francesca Palumbo (Scherma Roma), mentre un argento l'ha portato a casa nella sciabola anche il settore maschile con Francesco D'Armiento. E' il fioretto di Camilla Mancini, come detto, a regalare alla spedizione azzurra la gioia più grande. L'atleta frascatana tesserata con le Fiamme Gialle ma di palestra alla "Simoncelli" di Frascati, corona la stagione con il successo mondiale che segue l'oro europeo conquistato a Budapest il mese scorso. Prestazione eccellente quella offerta dalla diciottenne frascatana, conclusasi in finale quando ha sconfitto la russa Pirieva per 15-12. Ma la strada verso la finale è stata lastricata di ostacoli. Il più coriaceo senza dubbio è stato quello in semifinale, rappresentato dalla statunitense Lee Kiefer, quinta ai Giochi Olimpici di Londra 2012 e bronzo ai Mondiali di Catania 2011. Il talento dell'azzurra ha però avuto la meglio ed il punteggio finale, di 15-9 ha entusiasmato tutta la delegazione azzurra.
“E' una gioia incredibile - dice la neo campionessa del Mondo - ma questa medaglia non è mia! Questa è di Stefano Simoncelli, il mio primo maestro scomparso due settimane fa, e della mia prima tifosa Rossella Ippolito, anche lei scomparsa da pochi giorni. Oggi sono stata in pedana con loro nel cuore”.
“In quei momenti devi solo agire, non c’è tempo per riflettere sul come; ma soprattutto serve freddezza, e quella non si apprende in un corso”. A tre giorni dall’episodio che può cambiarti la vita Andrea Marella, allenatore del Campoverde che domenica scorsa con un intervento tempestivo ha salvato la vita al quindicenne Manuele Di Domenico, è convinto di non essere un eroe. “Ho messo in pratica gli insegnamenti di primo soccorso ricevuti durante il corso per il conseguimento del patentino, che ho seguito una decina di giorni fa; si vede che ero “fresco” di studi e cosi ieri mi ha chiamato anche il mio insegnante per congratularsi.” Al netto della modestia del protagonista di questa storia, che sarebbe potuta finire tragicamente, la cronaca racconta che al 15° del primo tempo della partita tra Nuovo Latina e Campoverde, II categoria di calcio, per teatro l’impianto “Ezio Verde” del capoluogo pontino, il giovane Di Domenico crolla a terra a seguito di uno scontro fortuito e tremendo. Marella è il più veloce a scattare dalla panchina della squadra ospite per correre verso il ragazzo, mentre tutt’intorno le persone più vicine, accortesi delle gravità della situazione, già si disperavano. “Ho effettuato un primo massaggio cardiaco – ricorda Andrea – seguito da due insufflazioni; a quel punto Manuele, che all’inizio non dava segni di vita, aveva cominciato a reagire alle sollecitazioni. Prima che arrivasse il defibrillatore gli stavo praticando un secondo, energico massaggio, tanto che a un certo punto mi ha anche detto: “attento, mi fai male!”. Immagino che in quel momento il giovane si stesse già riprendendo. Tempestività e freddezza, dunque, e quando questo mix non è a portata di mano, le conseguenze possono essere terribili. Domenica 7 aprile, a Latina, un ragazzo di quindici anni ha avuto la fortuna di incontrare questo mix nella persona di Andrea Marella, e oggi sta bene. “L’ho sentito dopo la Tac, certo, e mi ha fatto molto piacere sapere che era ormai fuori pericolo. Se ci rivedremo? Immagino di sì, la partita è stata giustamente sospesa dopo l’incidente, e andrà recuperata. Festeggiare? Perché no, magari tra un po’ di tempo; ora Manuele deve pensare solo a rimettersi in forma”. Foto. Fonte LND (fb)
Sul Sole 24 Ore di ieri, 8 aprile, la lettera di un commercialista incaricato di costituire un’ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica), ex Legge 398/1991, poneva un quesito che potrebbe interessare in molti. Riguarda la quota di iscrizione da far pagare alle squadre di calcetto per la partecipazione a un torneo e la quota di ogni singola partita che va a coprire i costi dell’affitto del campo. Si possono considerare entrambe connesse all’attività istituzionale dell’ASD, quindi non tassabili – chiede nella lettera - oppure la seconda deve essere considerata attività commerciale e soggetta alla tassazione del 3% per la parte eccedente i 51.645,69 euro?
Ebbene, per gli esperti del quotidiano finanziario, fermo restando che gli acquirenti di beni o servizi devono essere “associati”, e quindi facenti parte di un’unica organizzazione (ente o federazione), la stessa alla quale è iscritta l’ASD che organizza il torneo, sia la quota che va a coprire i costi del torneo, che quelli strettamente connessi allo svolgimento della manifestazione, possono rientrare tra le voci di attuazione delle attività istituzionali, quindi decommercializzate ai fini di Ires e Iva.