Da Giovanna Trillini a Emanuela Audisio, da Patrizia Prestipino a Bruna Rossi, il Panathlon Club di Roma dal 1990 premia il mondo dello sport al femminile. Che si tratti di atlete di alto livello, giornaliste che ne narrano le gesta, politiche che si spendono per la sua promozione o ricercatrici dei reconditi sentieri del sé, non importa tanto il campo d’interesse specifico delle protagoniste, piuttosto il filo conduttore del Premio “DonnaSport” è il riconoscimento alla loro determinazione, alla professionalità e all’intelligenza con cui riescono a farsi largo in un universo organizzato “ a misura d’uomo”. L’edizione 2012 assegnerà il premio ad Antonella Flori, giudice arbitro internazionale di tennistavolo, Rosalba Forciniti, bronzo olimpico di judo a Londra 2012, Monica Coladonato, tecnico di Special Olympics e al segretario del Coni Lazio Stefania Lella per i progetti sul ruolo femminile nello sport portati avanti nell’ambito dello IUSM.
Aveva compiuto 66 anni lo scorso 12 novembre e l’intera Scherma Frascati gli aveva fatto festa. Lui che aveva iniziato la sua carriera di fiorettista tra quelle mura e una volta terminata, aveva messo la sua esperienza al servizio della società castellana, che poi è anche una scuola di vita che poi è soprattutto una famiglia. La sua, di famiglia, Stefano Simoncelli l’aveva tirata su proprio lì, sulle pedane della palestra intitolata a un altro Simoncelli, suo padre Cesare che per primo negli anni ’50 aveva portato la scherma a Frascati. Una dinasty sportiva, quella dei Simoncelli, che ha contribuito a fare dei Castelli romani un polo di eccellenza di questo sport. I figli Luca e Marta rappresentano l’ultima generazione, già vincente. Da direttore tecnico della società, Stefano Simoncelli ha seguito la crescita e i progressi di tutti i campioni forgiati nella fucina frascatana: da Stefano Barrera a Ilaria Salvatori, da Valerio Aspromonte alla giovane “stella” Camilla Mancini.
Nato a Grottaferrata, dirigente Coni, per anni in Federscherma, i suoi trascorsi in azzurro erano culminati con l’argento a squadre nel fioretto delle olimpiadi di Montreal 1976.
“Grintoso ma corretto” lo ricorda oggi Michele Maffei, lui stesso vicecampione nella sciabola ai Giochi canadesi. “e soprattutto un signore, che faceva della coerenza e della riservatezza le sue cifre stilistiche principali”. Con grinta e riservatezza aveva affrontato anche la malattia, continuando sempre a seguire i suoi ragazzi, per non affrancarsi dalla passione di una vita, per sentirsi vivo. Fino alla fine. (foto Frascati Scherma)
L’ingorgo di avvenimenti sportivi (e non), che ha caratterizzato l’ultimo weekend della capitale, era davvero di quelli a rischio black out, per quanto riguarda traffico e trasporti. Rugby, basket, maratona, Angelus, hockey, e dulcis in fundo, calcio; tutto si è svolto invece regolarmente, offrendo lo spunto piuttosto a imprevedibili e curiose commistioni di genere. Ecco allora sfilare la domenica mattina per le vie del centro storico podisti irlandesi dai cappelli esagerati, in festa per l’amato patrono San Patrizio e già dimentichi della sconfitta della propria nazionale risalente a poche ore prima. Papa Francesco, intanto, a breve distanza, salutava una folla osannante che piazza San Pietro non riusciva a contenere, ripetendo che la Chiesa deve “rimettersi in cammino”. Un’esortazione che in quasi centomila, ieri, hanno deciso di accogliere, romani e non, accorsi in via dei Fori Imperiali. Una festa, come spesso accade in queste occasioni, che non si è esaurita nel breve spazio temporale della maratona, ma è proseguita per tutto il pomeriggio e fino a sera, quando a chiudere la programmazione della tanto temuta giornata è stato il calcio. Nello stesso stadio, dove poco più di 24 ore prima gli azzurri della palla ovale avevano passato l’esame di maturità, superando l’Irlanda ed entrando finalmente nel novero delle Grandi del rugby, Roma e Parma si affrontavano nel posticipo di campionato. Alla fine Roma ha dimostrato ancora una volta le infinite capacità di assorbimento di una città flessibile, storicamente inclusiva e perfino “abituata” a ogni genere d’invasione. Certo, piani di emergenza e vertici istituzionali come quelli messi in campo negli ultimi giorni, restano strumenti indispensabili al buon fine delle cose ma, di fondo, rimane una genetica capacità di accoglienza che fa parte del DNA dei suoi cittadini. Sportivi, sedentari, laici o cristiani che siano.
(foto Maratona di Roma: David Chandler Hill, 30enne di Baltimora, Stati Uniti, ultimo dei 10.679 giunti al traguardo della XIX Maratona di Roma)
Per la pallavolo ciociara è il risultato più importante mai ottenuto. Un primato che rende ancor più prestigiosa la vittoria dell’IHF Frosinone che ieri, superando 3-0 Casalmaggiore, ha conquistato la coppa Italia femminile di A2. Un primato che le ragazze allenate da coach Martinez hanno raggiunto al loro secondo anno di permanenza in A2 (e dopo una sola stagione di permanenza in B1), dando prova di solidità del gruppo, oltre che di tecnica individuale, come nel caso della frusinate Barbara Campanari, la capitana protagonista in attacco e a muro.
Il risultato della gara non è mai stato in discussione, con le laziali in grado di controllare e rintuzzare ogni tentativo di allungo delle cremonesi, che hanno a loro volta avuto il merito di non mollare fino alla fine.
L’IHF Volley, che occupa attualmente il quarto posto in classifica in A2, è la punta di diamante di una società nata con un progetto sportivo chiaro, che in pochi anni si è radicata grazie anche a una politica di promozione e sviluppo della pallavolo a livello scolastico, puntando sulle giovani del proprio vivaio. Una scelta che ora sta cominciando anche a dare i suoi frutti.
Tra sabato 16 e domenica 17 marzo Roma si prepara a ospitare il match Italia-Irlanda di rugby per il trofeo Sei Nazioni, la gara di basket tra una ritrovata Virtus Acea e la Reyer Venezia, la XIX edizione della Maratona e la partita di calcio tra i giallorossi e il Parma. “Fino a un po’ di anni fa, tutto sarebbe ruotato intorno alla partita, spostando tutti gli altri eventi in relazione a quella, ma è evidente che i tempi sono cambiati” ha fatto notare Riccardo Viola, prendendo la parola alla tavola rotonda su “Grandi eventi e sport di base”, nel Marathon Village inaugurato ieri. “La Capitale è un contenitore di grandissimo pregio che va riempito di contenuti e il grande evento deve essere rivolto a tutti affinché si sposi con lo sport di base. E’ il suo volano migliore e iniziative di questa risonanza devono avere un collegamento con il territorio. Se si corre per poi iniziare un percorso di sport, vuol dire che il messaggio è arrivato a destinazione.”
La neodeputata democratica Laura Coccia, 26 anni, sui campi di atletica da quando ne aveva undici, ha le idee chiare su quella che sarà la sua prossima missione. “Porterò lo sport in parlamento, e non solo quello agonistico. Ho iniziato a correre a scuola e lo facevo insieme ai ragazzi normodotati. Non ho mai perso un’edizione dei Giochi sportivi studenteschi.” Nessun dubbio che ce la metterà tutta, anche tra i banchi di Montecitorio. Laura è una tosta. Primatista italiana nei 400 m., la sua categoria è T35 (paralisi grave), anche se per lei, a detta di chi la conosce bene, dovrebbero coniarne una apposta del tipo “hey, non te la do vinta”. Testimonial per il Coni Provinciale de “I valori nello sport”, ha visitato molte scuole portando ai ragazzi un messaggio di fiducia. Per lei “ lo sport è scuola di vita, la politica può trarre ispirazione da questo mondo e lo sport ha bisogno di politiche adatte per crescere e misurarsi con problematiche come il doping.”
In rappresentanza dei “grandi eventi” sportivi, hanno preso la parola il consigliere federale e membro di giunta del Coni Lazio Fabrizio Maria Tropiano per parlare di Internazionali di Tennis e Andrea Novelli, presidente del Velo Club, che organizza ogni anno il Gran Premio della Liberazione, la più longeva corsa ciclistica della capitale.
Per Tropiano negli ultimi anni gli Internazionali di Roma sono riusciti a catalizzare l’attenzione soprattutto dei giovani, garantendo risultati anche in termini di “ritorno” per numero di praticanti. Merito dell’apertura alle scuole e, forse in parte, della formula che permette a chiunque di tentare l’aggancio al tabellone principale attraverso una prequalificazione. Per tutti, il traino del grande evento sportivo “ha la sua importanza”, anche se talvolta il rapporto con il grande pubblico va riconquistato. E’ il caso della più longeva manifestazione sportiva a svolgersi dentro le mura aureliane, il Gran Premio della Liberazione, 69 edizioni senza interruzione. Un evento che per Novelli “non può rimanere estraneo al fenomeno della bicicletta”. Un fenomeno, aggiungiamo noi, che sta assumendo proporzioni considerevoli, complice la crisi economica. Si tenta di unire ogni volta la pratica alla manifestazione di alto livello, anche se “il problema delle buche affligge da sempre i potenziali bikers”.
Insomma, ripartire dalla cartolina con migliaia di runners sullo sfondo del Colosseo può essere un ottimo biglietto da visita per la prossima candidatura di Roma olimpica, ma tutti si aspettano che la politica faccia la sua parte come la sta facendo il mondo dello sport. “Roma si appresta a vivere una giornata indimenticabile – ha concluso il presidente della Maratona Enrico Catrucci – frutto di un lavoro intenso, soprattutto per gli avvenimenti di questi giorni, ma sostenuto da un impegno che, a differenza di altre città, abbiamo voluto mantenere con decine di migliaia di persone. E’ lo spirito di accoglienza di questa città, e non volevamo venire meno a questa tradizione”. (foto Manolo Greco)