I più veloci dei non professionisti stanno a bordo di una barca laziale. Tutti laziali, anche i velisti, tutti insieme, appassionatamente, con un unico comun denominatore: sono tutti dilettanti, appassionati di vela, non “prof”. Sì, ci sono loro sulla tolda di comando di Vlag, ai nastri di partenza del campionato italiano assoluto di vela d'altura in corso di svolgimento a Civitanova Marche, dove le imbarcazioni in lizza per la vittoria finale sono quarantasei. Luca Baldino, Vittorio Guglielmo, Daniele Malinconico, Renata Malinconico, Dabio Montefusco, Roberto Cosentino, Giovanni Maliozzi e Gianmaria Di Meglio, questi i velisti in gara a bordo di un 34 piedi di ultima generazione che, negli ultimi mesi, ha portato a casa un successo al Trofeo Punta Stendardo nel Golfo di Gaeta, un secondo posto al Trofeo Porti Imperiali, a Fiumicino, e una prestigiosa terza posizione overall alla blasonata Tre Golfi, la regata d’altura più antica d’Italia, sulla rotta Napoli-Gaeta-Capri. Vlag, del Circolo Nautico Caposele di Formia, è al momento undicesimo, dopo due giornate e quattro gare, al giro di boa, insomma. Per risalire in classifica, c'è tempo. (foto Taccola)
L’ipotesi più accreditata è che il karate sia nato nella prefettura di Okinawa, una manciata di isole che si allungano, ultima propaggine del Giappone, verso il tropico del Cancro e la Cina. Lo Shogun che all’epoca vi amministrava il potere, viveva nel Castello di Shuri, dov’era consuetudine assistere all’addestramento dei karateka, molto numerosi anche a seguito di un editto che proibiva a chiunque l’uso delle armi (che per un periodo furono rastrellate e conservate proprio all’interno del Castello). Oggi quel luogo è patrimonio mondiale dell’Unesco, come Castel Sant’Angelo e l’intero territorio compreso all’interno delle mura Aureliane, a Roma. Anche se Shuri e il mausoleo di Augusto sono molto differenti tra loro, ieri sera, affacciandosi sui bastioni del monumento che guarda San Pietro, il senso di straniamento fisico-temporale era in agguato. Decine di karate gi, indossate da atleti delle Fiamme Oro e da altri gruppi sportivi e società provenienti da tutto il Lazio, guizzavano nella notte romana per la puntata di “Storie di Sport a Castel Sant’Angelo” dedicata alle Arti Marziali. “E’ stato fatto di un’arte da guerra uno sport, e noi siamo tra i milioni di custodi nel mondo di questa tradizione” ha dichiarato presentando la serata il presidente regionale della FIJLKAM Silvio Di Francia, che ha anche aggiunto “in Italia il Lazio rappresenta un’eccellenza assoluta nell’ambito di questa disciplina.” Dopo aver passato in rassegna i molti successi riportati nelle competizioni nazionali e internazionali, illustrati dal Commissario tecnico straordinario Cinzia Colaiacono (un’esperienza per lei anche a “I Giovani incontrano i Campioni”), Maestro 5° dan, una delle migliori interpreti mondiali dello Shito Ryu, uno spazio è stato dedicato agli atleti con disabilità della FSSI, che affronteranno a breve la preparazione per i prossimi Mondiali in Armenia. Come sempre, al loro fianco, il Maestro Luca Nicosanti, premio CONI Lazio 2014 nella categoria “miglior tecnico”: “Importante l’apertura della FILKAM al discorso della disabilità nel karate –ha affermato - si tratta senza dubbio di un supporto importante e necessario per questi ragazzi che ce la mettono tutta, dimostrando che lo sport in alcune situazioni è la migliore terapia in assoluto. La continua crescita del nostro movimento, d’altronde, ci fa sperare in un possibile riconoscimento a livello di Paralimpiadi”. Ultimo appuntamento martedì prossimo, 1 ° settembre, con il taekwondo.
Si è svolta ieri a Bath, Gran Bretagna, la finale femminile del Campionato Europeo Senior 2015, l’evento più atteso della stagione per le atlete continentali. Oggi, infatti, oltre alle medaglie individuali e a squadre, sono state assegnate 8 carte olimpiche. Quattro le azzurre in gara: le tre atlete romane Lavinia Bonessio, Claudia Cesarini e Gloria Tocchi, e l’astigiana Alice Sotero.
La migliore delle azzurre è stata Alice Sotero, che ha chiuso al 9° posto con 1324 punti conquistando il pass per i Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016. Oltre all’impresa che le varrà la prima partecipazione olimpica, la 24enne astigiana in forze alla Junior Pentathlon Asti ha contribuito insieme a Tocchi e Cesarini alla conquista del bronzo a squadre, centrato dalle tre azzurre con 3926 punti. Così le altre azzurre a livello individuale: Tocchi ha chiuso al 14° posto con 1306 punti, Cesarini al 16° posto con 1296 punti. Bonessio al 19° posto con 1288 punti.
Torna dopo la pausa di Ferragosto “Storie di Sport a Castel Sant’Angelo”, l’iniziativa di Coni Lazio e Polo Museale che ha caratterizzato l’estate romana con una serie di appuntamenti a carattere sportivo, storico, artistico e narrativo, come si conviene ad una location cosi prestigiosa. Otto in totale le Federazioni sportive che hanno deciso di accogliere l’invito del Comitato Regionale guidato da Riccardo Viola; dalla Ginnastica, che ha aperto la manifestazione il 7 luglio scorso, al Badminton, dal Tennis alla Scherma, dalla Danza sportiva al Tiro con l’Arco, i martedì sera del Castello si sono trasformati in altrettanti happening per i visitatori, che in questo modo hanno potuto godere, oltre che delle bellezze di uno dei simboli di Roma, di rappresentazioni in costume, esibizioni e storytelling, per un inedito e godibile mix tra lo sport praticato e quello raccontato. Un contesto perfetto anche per la proiezione del videoclip promozionale di Roma 2024, molto incentrato sulla "Grande Bellezza" di Roma, che il Comitato promotore per la candidatura della Capitale ai Giochi olimpici ha deciso di inserire nella scaletta. Domani, a partire dalle 21.30 e come di consueto nel Cortile di Alessandro VI e sulla Terrazza, dove verrà posizionato il grande tatami, sarà la volta del Judo, del Karate, della Lotta e delle Arti Marziali, penultima tappa prima di quella di martedi 1 settembre, che vedrà affidata al Taekwondo la chiusura della manifestazione.
Una salutare frescura, frutto del temporale pomeridiano abbattutosi sulla Capitale, ha accompagnato ieri sera il sesto appuntamento con "Storie di sport a Castel Sant'Angelo". Protagonista il Tiro con l'Arco, sport moderno e antichissimo strumento di guerra e di caccia. Talmente antico da essere raffigurato in molte pitture e incisioni rupestri; compagno fedele dei cacciatori del neolitico come l'Uomo del Similaun, la cui mummia è stata ritrovata proprio con un arco accanto. Tra storia e mito, la favola dell'arco si è dipanata, tra proiezioni e narrazioni, anche grazie alle compagnie storiche, che nei caratteristici costumi medievali, curati in ogni dettaglio, hanno fatto rivivere la giostra del Saracino, con il fantoccio del Moro a far da bersaglio.
Giovani promesse dell'arco azzurro, introdotte dalle suggestive immagini del promo di Roma 2024, si sono sfidate sulla inconsueta distanza di 15 metri nel cortile di Alessandro VI, centrando ripetutamente il bersaglio piccolo tra gli applausi del pubblico, che sulla terrazza ha potuto assistere anche alla prova con gli archi storici. Molto soddisfatto il presidente del Comitato Lazio della Fitarco Roberto Toderi: "L'Arco e il Castello sono il binomio perfetto - ha chiosato salutando i presenti - e siamo felici di aver colto l'occasione che ci è stata offerta dal CONI Lazio." "Una vetrina unica ci è stata messa a disposizione e noi di buon grado abbiamo girato l'invito alle federazioni sportive - ha scandito da parte sua il segretario del CONI Lazio Massimo Ferraese - lavoriamo di squadra perchè sport e cultura siano il marchio di fabbrica di Roma 2024." Prossimo appuntamento il 25 agosto con le Arti Marziali.