Atletica. Si alza lieve come la brezza nella dolce serata romana e vola in alto, sospinto dall’accompagnamento dei quasi 30.000 dell’Olimpico. Mutaz Essa Barshim (foto) ce l’ha messa tutta per non far rimpiangere troppo l’assenza di Bolt e consegnare alla Storia la 34^ edizione del Golden Gala. Sembra costruito apposta per saltare, questo ragazzo emiratino ventitreenne dal fisico flessuoso, che ricorda quello dei fenicotteri del suo paese. Alle 19.45, con l’inizio della gara dell’alto maschile, è subito chiaro a tutti che la partita più interessante si gioca in quello spicchio di campo verso la Sud. A vedersela sono il russo Ivan Ukhov, campione olimpico di Londra; Bohdan Bondarenko, ucraino, attuale numero uno della categoria e Barshim, la stella emergente; i primi tre al mondo, tutti lì in pedana a provare l’assalto a un record che da 21 anni respinge ogni attacco, quello del cubano Sotomajor che nel 1993 superò l’asticella all’incredibile altezza di 245 centimetri. In realtà Ukhov, apparso subito lontano dalla forma migliore, e già falloso alla prima prova a 2.24, abbandona presto la contesa fermandosi a 2.28. L’azzurro Marco Fassinotti, con un personale di 2.24, non riesce a migliorarsi e lascia la gara con 2.20. Tra Barshim e Bondarenko è anche un duello di stile. Leggerezza contro esplosività. Lo stile che cambia per sempre il punto di vista delle persone grazie a intuizioni eccezionali. Ce lo ha raccontato lo scrittore Alessandro Baricco a proposito dei mutamenti epocali, nella moda come nello sport, quando improvvisamente un giovane di nome Dick Fosbury mostrò al pubblico di Città del Messico e a centinaia di milioni di spettatori a casa il salto di schiena. Oggi, semplicemente, nessun atleta al mondo si sognerebbe mai di tornare al passato.
Intanto la progressione di Mutaz è un metronomo: 2.20, 2.24, 2.31, 2.34 superati tutti alla prima prova, mentre solo per il 2,28 ha tentennato ricorrendo al secondo tentativo. L’ucraino, invece, dopo l’errore a 2.31 decide di conservare le energie per dare direttamente l’assalto al nuovo record europeo: 2.43. Sarebbe la seconda misura mai saltata, ma per questa serata romana rimarrà inviolata. Bondarenko la sfiora soltanto, laddove Barshim era volato sopra i 2.41, ma fermandosi lì. Per modo di dire in quanto si tratta della terza miglior prestazione di tutti i tempi, ed è la prima volta che viene saltata in Italia. E’ lui l’eroe del Golden Gala 2014, insieme a Justin Gatlin, che sigla il secondo successo consecutivo sui 100 m. dopo quello del 2013 (battendo Bolt); mentre non fa quasi più notizia la 48^ vittoria consecutiva della neozelandese Valerie Adams nel getto del peso.
Nell’edizione intitolata a Pietro Mennea resta all’asciutto l’Italia, che nutriva le speranze maggiori in Fabrizio Donato e Daniele Greco nel salto triplo, attendeva il duello tra Marzia Caravelli e Veronica Borsi, le regine italiane dei 100 hs, e tratteneva il fiato per il tentativo di Andrew Howe sui 200 m., l’ultimo azzurro a vincere su questa pista nel 2011. Nessuno di loro è andato a medaglia, ma lasciateci dire che, per quanto ci riguarda, un po’ siamo orgogliosi lo stesso. Tutti infatti, ad eccezione di Greco, sono stati testimonial nel corso dell’anno del progetto “I Valori nello Sport” in varie province del Lazio, portando tra gli studenti (che anche ieri affollavano in moltissimi gli spalti dell’Olimpico), la voce e l’esperienza di chi ha scelto lo sport, con le sue vittorie e molto spesso con le sconfitte. L’importante è imparare a rialzarsi.
Sono scaricabili i moduli per iscriversi ai campus scolastici e sportivi del Coni Lazio. Il via per tutti è fissato per il 16 giugno in tutte le province. Rieti seguirà un percorso diverso, nell'ambito di una programmazione che verrà decisa con l'amministrazione sabina. Siete pronti? Noi si e vi aspettiamo numerosi!
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Si è chiusa oggi con l’incontro tra Alessandra Romiti (nuoto fondo) e gli alunni dell’I.C. di Subiaco (RM) l’8^ edizione dei “VALORI NELLO SPORT”, progetto finalizzato alla promozione di uno stile di vita sano e corretto attraverso il movimento tra gli studenti delle scuole secondarie di I grado. 168 sono stati i plessi raggiunti dall’iniziativa messa in campo dal Coni Lazio in tutta la regione nel corso dell’anno scolastico, per un totale di circa 16000 studenti coinvolti, con un incremento di oltre il 50% rispetto all’ultima edizione (limitata alla provincia di Roma), che aveva chiuso con 103 scuole partecipanti e 11.000 studenti. 101 i campioni che hanno offerto la loro partecipazione, in rappresentanza di 36 discipline sportive. “Un’edizione-record per quello che si potrebbe definire il fiore all’occhiello della nostra attività – è il commento del presidente del Coni Lazio Riccardo Viola –il livello di fidelizzazione sia tra le scuole che tra i campioni è ormai molto alto, a conferma della bontà del progetto e qualche mese fa Buongiorno Regione, il magazine di Rai Tre, ci ha dedicato una puntata. Inoltre si tratta di un’iniziativa che suscita un feedback positivo da parte degli studenti. Sappiamo che nel corso di questi anni in molti hanno colto il nostro messaggio e iniziato un percorso sportivo, quindi spero che l’iniziativa possa varcare presto i confini della nostra regione ”. Anche quest’anno alle classi è stato chiesto di produrre un articolo di tipo giornalistico, corredato di foto, sull’esperienza vissuta. I migliori, una volta selezionati, potranno far vincere alla scuola buoni acquisto da convertire in attrezzature sportive.
Presentata ieri a Segni l’edizione 2014 delle Lepiniadi che sino al 3 giugno celebrerà lo sport del territorio (vari i comuni interessati), con il coinvolgimento di molte discipline, giochi, attrazioni. Alla presenza del Il Dirigente Scolastico di Segni Marco Saccucci (Titolare dell'organizzazione delle Lepiniadi IV Ediz.), del Coordinatore Coni di zona Adriano Corsetti, il Sindaco di Artena Felicetto Angelini, Il Sindaco di Segni Maria Assunta Boccardelli, centinaia di alunni delle elementari hanno dato vita a una coloratissima kermesse tra sport e divertimento. IL programma prevedeva per loro il superamento di vari ostacoli, giochi di destrezza e di motricità. Pubblico entusiasta e partecipe. Da oggi programma fittissimo, sino al 3 giugno, quando saranno in programma le premiazioni.
Un arrivo in volata sul traguardo delle 170 scuole. Si chiude domani a Subiaco l’edizione numero otto dei “Valori nello Sport” con l’intervento della fondista del nuoto anagnina Alessandra Romiti ed è già tempo di bilanci. Nuovi campioni si sono aggiunti alla già nutrita lista di chi ha partecipato negli anni scorsi e la possibilità che il messaggio contenuto negli incontri con gli studenti delle scuole medie del Lazio, possa domani superare i confini regionali per raggiungere una platea ancora più vasta. Filippo Simeoni, 43 anni, ex ciclista professionista di Flaminia e Carrera, assurto a protagonista della vicenda Armstrong dopo la denuncia nei confronti del texano e del suo staff, prima scomunicato e poi riabilitato, è tra i nuovi testimonial dal progetto del Coni Lazio: “Vorrei ringraziare il presidente Viola per il suo attestato di stima e la netta presa di posizione nei miei confronti.” Simeoni, che oggi allena due team di giovanissimi (7-13 anni) a Sezze, dove vive e lavora, ieri ha partecipato all’incontro con gli studenti dell’I.C. “Bachelet” di Latina. Nessuno tra i ragazzi della scuola voleva mancare all’appuntamento e non disponendo la scuola di un locale adeguato per accoglierli tutti, il campione ha deciso di concedere una “replica” per chi era rimasto fuori. “E’ una lezione di vita anche per me. La spontaneità che trovo tra questi ragazzi mi permette di affrontare qualsiasi argomento.” Il più gettonato? “Molti mi chiedono della mia esperienza e io non ho remore a raccontare la verità.” Delusione? “Certo, l’ambiente del professionismo mi manca, anche se i miei ragazzini mi regalano molte soddisfazioni. Mi brucia che all’epoca dei fatti avevo ancora qualche anno da spendere nel mondo dell’agonismo. Trovo ancora un’ingiustizia l’esclusione dal Giro d’Italia, che avrei potuto correre con la maglia tricolore”. Già, il Giro che ritorna e continua a regalare sorprese. “La vittoria di Pirazzi ci voleva; lui è un attaccante, prima o poi questo momento doveva arrivare. Il gesto dell’ombrello? Non è bello, ma ci può stare. L’adrenalina è a mille e non sempre riesci a controllarti. Io alla Vuelta mi fermai per baciare la bicicletta e questo mi costò 600 franchi di multa per aver alterato il corretto svolgimento della corsa.” L’importanza della competizione è un concetto che cerco di far passare durante gli incontri con gli studenti. Esercitarla fin da giovani può rivelarsi utile nel corso della vita. L’importante è rimanere sempre nell’alveo della correttezza.”